selvaggio antropologia Nell’antropologia evoluzionista del 19° secolo, si diceva di popolazioni con forma di civiltà ritenuta ancora primitiva, arretrata e inferiore rispetto ad altre considerate progredite [...] sua bontà naturale, la sua vita secondo natura, l’organizzazione felice della loro società. Nasceva il mito del buonselvaggio, che veniva a contrapporsi polemicamente all’uomo europeo, ‘corrotto dalla sua propria civiltà’; in questa prospettiva la ...
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Folklorista ed etnologo, nato a Mistretta (Messina) il 5 marzo 1904. Laureato in legge, si recò ad Oxford per studiare antropologia sociale sotto la guida di B. Malinowski. Libero docente di storia delle [...] poesia popolare, 2ª ed., Palermo 1951; Storia degli studî delle tradizioni popolari in Italia, Palermo 1947; Il mito del buonselvaggio, Messina 1948; Pitrè, la Sicilia e il folklore, Messina 1951; Storia del folklore in Europa, Torino 1952; Il paese ...
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RAZZISMO
Alfonso Maria di Nola
(App. II, II, p. 669)
Il termine, entrato nell'uso comune negli ultimi sessant'anni, definisce anzitutto una posizione ideologica che, fondata su una grande varietà di [...] dei valori cristiani occidentali. Nella seconda metà del 18° secolo viene a disfarsi l'immagine utopica del ''buonselvaggio''; ad essa si sostituisce una rappresentazione negativa dipendente anche dalla letteratura di viaggi e dai primi tentativi di ...
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Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] ben poco ha in comune con l'immagine del paradiso terrestre della narrazione biblica o con la condizione del 'buonselvaggio' della tradizione primitivistica, ripresa dal giovane Rousseau. Lo stato di natura è una condizione di vita in cui, quando ...
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Altri possibili titoli: viaggiare nell’epoca della riproducibilità digitale del mondo; viaggi nel qui e ora dell’altrove; viaggiatori giunti al di là delle mappe spazio-temporali, oltre le vie segnate [...] The Truman show (1998) di Peter Weir. Questo film racconta di un uomo qualunque, una sorta di ‘buon civilizzato’ (riedizione postmoderna del ‘buonselvaggio’), il quale ancora non sa di abitare nella pura finzione – umana, troppo umana – di un talk ...
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Lavoro
Massimo Bellotto e Marco Aime e Antonio Farulla
Carmela R.N. Corrao
Il termine lavoro definisce tutte quelle attività umane, individuali o collettive, intenzionali e non istintive, che si esplicano, [...] vivere in equilibrio con il proprio ambiente. Nascono così i miti del passato, che celebrano le 'età dell'oro', del 'buonselvaggio' che sapeva vivere in armonia con la natura e che la civiltà moderna ha trasformato in un inesorabile distruttore di ...
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antropologia culturale
Cecilia Gatto Trocchi
Lo studio delle culture e delle società umane
L'antropologia culturale studia gli uomini nelle differenti società e nasce per l'innata curiosità umana nei [...] entrarono nei musei d'Europa e si tentò di elaborate un diritto delle nazioni. Nel Settecento nacque il mito del 'buonselvaggio', del primitivo nobile e coraggioso, mito che è vivo ancora oggi nella ricerca di mondi esotici e lontani.
La curiosità ...
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Scienze sociali
Pietro Rossi
Le scienze sociali come 'famiglia' di discipline
Definire che cosa siano le scienze sociali è assai più arduo che non definire, per esempio, che cosa siano la geometria [...] e di missionari, prima ancora che di studiosi, e la loro immagine aveva oscillato tra gli estremi del mito del 'buonselvaggio' (presente già in Montaigne) e del rifiuto di riconoscere ad essi una qualsiasi dignità culturale. L'antropologia si ...
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Comparativo, metodo
Neil J. Smelser
Introduzione
Il metodo comparativo è ormai entrato nel novero dei metodi tradizionalmente usati nelle scienze sociali e comportamentali. Nei libri di testo e nei [...] e di belle donne, dove la gente non deve lavorare per vivere (v. Gudde, 1969), o il mito rousseauiano del 'buonselvaggio', o la stessa Utopia di Tommaso Moro. Ciascuna di queste utopie comporta, almeno implicitamente, un confronto con la società in ...
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Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] oltre a far denunciare i cattivi costumi europei, parve addirittura sufficiente a richiamare già il fantasma del 'buonselvaggio', ampiamente evocato, molto più tardi, da Jean-Jacques Rousseau. Ispiratrice di questo atteggiamento mentale fu proprio l ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...