Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] coloniale degli Stati europei aveva trovato critici acuti nei philosophes, sensibili al fascino dello stato di natura e del buonselvaggio, in nome della filantropia. La richiesta di abolire la tratta dei neri nelle colonie americane, l’analisi dello ...
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CARACCIOLO, Domenico
Antonello Scibilia
Nacque il 2 ott. 1715 a Malpartida de la Serena, in Spagna, dove suo padre Tommaso, marchese di Villamarina e Capriglia, era tenente colonnello in un reggimento [...] Napoli con Pulcinella: più in là c'era la Sicilia feudale che a Parigi e a Londra faceva presentire il "buonselvaggio" Il C. era "divertente", qualità che nei salotti parigini si pretendeva da un napoletano. Oltretutto, in tal modo, un aristocratico ...
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Scienze sociali
Pietro Rossi
Le scienze sociali come 'famiglia' di discipline
Definire che cosa siano le scienze sociali è assai più arduo che non definire, per esempio, che cosa siano la geometria [...] e di missionari, prima ancora che di studiosi, e la loro immagine aveva oscillato tra gli estremi del mito del 'buonselvaggio' (presente già in Montaigne) e del rifiuto di riconoscere ad essi una qualsiasi dignità culturale. L'antropologia si ...
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Comparativo, metodo
Neil J. Smelser
Introduzione
Il metodo comparativo è ormai entrato nel novero dei metodi tradizionalmente usati nelle scienze sociali e comportamentali. Nei libri di testo e nei [...] e di belle donne, dove la gente non deve lavorare per vivere (v. Gudde, 1969), o il mito rousseauiano del 'buonselvaggio', o la stessa Utopia di Tommaso Moro. Ciascuna di queste utopie comporta, almeno implicitamente, un confronto con la società in ...
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Africanismo
Basil Davidson
Significati
Il termine 'africanismo' è antico, e per lungo tempo ha avuto significati differenti, ma più o meno legati tra loro. Il più antico uso conosciuto in inglese, per [...] l'Africa sarebbe stata redenta dalle sue miserie, giudicate, non senza ragione, di origine recente ed esterna. I miti del 'buonselvaggio' del XIX secolo aggiungevano a ciò i loro toni romantici. Ma dopo le conquiste coloniali e l'instaurazione dei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Rosario Romeo
Guido Pescosolido
Rosario Romeo è stato uno dei maggiori esponenti della storiografia italiana del Novecento. Il suo prestigio è legato soprattutto ai suoi studi sul Risorgimento, sulla [...] americane non si ebbe il passaggio dalla cinquecentesca rinascita dell’idea classica dell’età dell’oro al mito del buonselvaggio, come invece avvenne in Francia con Montaigne. E pressoché nullo parve a Romeo anche l’influsso esercitato dai modelli ...
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GERBI, Antonello
Roberto Pertici
Nacque il 15 maggio 1904 a Firenze, figlio primogenito di Edmo, agente di cambio, e della veneziana Iginia Levi.
La famiglia paterna, dedita ad attività bancarie, apparteneva [...] 'uomo americano, indigeno o immigrato. Ne era seguito un secolare dibattito: reagirono fermamente altri illuministi nostalgici del "buonselvaggio", i gesuiti latino-americani cacciati dai loro paesi e quasi tutti i padri fondatori degli Stati Uniti ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] un bacino di circa 70.000 km, raccogliendo le acque di buona parte del versante interno delle Alpi e di quello esterno dell’ della poesia non sono i troppo civilizzati, ma neppure i selvaggi o gli ignoranti: cioè il ‘popolo’ di cui si parla ...
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STATI UNITI (XXXII, p. 523; App. I, p. 1019; II, 11, p. 889; III, 11, p. 821)
Pasquale Coppola
Rainer S. Masera
Enzo Tagliacozzo
Biancamaria Tedeschini Lalli
Mario Manieri Elia
Rosalba Zuccaro
L'ordinamento [...] tab. 5).
L'attività peschereccia si è da tempo stabilizzata su buoni livelli produttivi (3.101.544 t di pescato nel 1977, quota The wild boys (New York 1971; trad. it., Ragazzi selvaggi, Milano 1973) colloca così il suo alienato paesaggio lunare di ...
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GERMANIA
Giuliano Bellezza
Giannandrea Falchi
Livio Tornetta
Hartmut Ullrich
Luigi Quattrocchi
Eugenia Equini Schneider
Susanne von Falkenhausen
Paola Gregory
Nicola Balata
Angela Prudenzi
(XVI, [...] marco-DDR (1:1 per stipendi, pensioni, ecc., e per buona parte dei risparmi privati; 2:1 per il resto) e indicava n. 1954) e G. J. Dokoupil (n. 1954) l'aggressività selvaggia dello stile è simulata, l'approccio è freddamente razionale. Gli artisti non ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...