Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] la metà) – tanto è vero che risultavano elettori un buon numero di artigiani, lavoratori manuali e negozianti – l’elettorato italiana postunitaria. Nelle difficoltà che il «borgo selvaggio» incontrò volendo proporsi come punto di riferimento assoluto ...
Leggi Tutto
Ricchi e poveri: pensare all'economia del benessere
Vera Zamagni
Il lungo cammino della dottrina sociale della Chiesa in età moderna e postmoderna
Lo sviluppo economico moderno è nato in ambiente cattolico [...] , si decompone lentamente.
È un modello che produce ‘vita buona’: le città grandi sono poche e mai troppo grandi, perché un cattolico, il quale non può adeguarsi ad un mercato selvaggio in cui tutto è permesso per massimizzare i profitti lasciando se ...
Leggi Tutto
«Vedi, sono capace di scrivere in tutti i modi che voglio, elegante o selvaggio, corretto o contorto»
(Wolfgang Amadeus Mozart)
Attualità di un genio
di Sandro Cappelletto
27 gennaio
In tutto il mondo [...] in visita a Wolfgang: «Vostro figlio è il più grande compositore che io conosca di persona o di nome; egli ha buon gusto e, cosa ancora più importante, una profondissima conoscenza dell’arte di comporre».
Da Figaro a Don Giovanni
Tuttavia Mozart non ...
Leggi Tutto
Giovanni Pascoli: Opere, Tomo I
Maurizio Perugi
Scopo primario di questa antologia non è introdurre all'apprezzamento della 'poesia' del Pascoli o, peggio ancora, analizzare il suo sistema simbolico [...] e poi nella domestica ambiguità di PC Alexandros e nel tam-tam selvaggio di OI La sfogliatura (Propp? Ma sì: quello di Morfologia una benedizione di grazia e a un excessus mentis che è buono e non buono al tempo stesso; e che la donna amata è insieme ...
Leggi Tutto
Narratori italiani e scrittura dell’estremo
Daniele Giglioli
Letteratura e realtà: un rapporto in crisi
Che cos’è la scrittura dell’estremo? Non uno stile, non un genere, non una poetica, non una scuola [...] perché sia un’alterità incommensurabile (come il selvaggio del racconto d’avventura, il mostro della letteratura una testa di Medusa: pietrifica chi lo guarda, non concede recuperi a buon mercato, sensi provvisori, morali del come se. L’estremo è un ...
Leggi Tutto
Hollywood
Enzo Siciliano
Inquadramento generale
di Thomas Harrison
Fu questo il nome dato nel 1886 da una certa signora Wilcox, moglie di un investitore immobiliare, a una immensa tenuta alla periferia [...] studi cinematografici.Oltre al clima mite e ai terreni a buon mercato, H. aveva un'altra importante attrattiva per Un film di James Ivory, The wild party (1975; Party selvaggio) esemplificò, a distanza, in modo esplicito le irregolarità maledette che ...
Leggi Tutto
Il ‘classico’ oggi
Luciano Canfora
Il ritorno dei modelli
Può sembrare paradossale, ma la forza di attrazione dei modelli (archetipi) classici si è consolidata alla svolta tra fine del 20° e inizio [...] dilagare inarrestabile (finito il socialismo) del capitalismo selvaggio, pubblicò un importante saggio, ripreso in prima Occidente. Ma lo fa mescolando dati e date: il che non è buon metodo. La notizia della richiesta, rivolta al pa-pa Paolo I da ...
Leggi Tutto
Scienza egizia. Storiografia, annali e cronologia
Jan Assmann
Kim Ryholt
Storiografia, annali e cronologia
In Egitto la conoscenza del passato non era materia di ricerca scientifica, ma faceva parte [...] il testo definisce l'indole di un buon re ed è proprio per portare esempi sui destini dei buoni e dei cattivi sovrani, che sono Press, 1977 (trad. it.: L'addomesticamento del pensiero selvaggio, Milano, Franco Angeli, 1981).
Grapow 1947: Grapow, ...
Leggi Tutto
Riformismo
Zeffiro Ciuffoletti
1. Definizione di riformismo
La tradizionale sequenza storica che i paesi dell'Occidente hanno conosciuto, in forme e tempi diversi - dallo Stato liberale, allo Stato [...] il quale l'unico criterio che doveva ispirare il buon legislatore era quello di emanare leggi che avessero per chiamato a elaborare un programma volto a sostituire l'indiscriminato e selvaggio liberismo con un sistema misto, dove lo Stato era spinto a ...
Leggi Tutto
Architettura e nomadismo
Christophe Pourtois
La capanna di Vitruvio nel 21° secolo
A livello inconscio, per la maggior parte di noi l’architettura è associata all’idea di sedentarietà (cfr. su questo [...] dei materiali da costruzione) e l’apertura al capitalismo selvaggio di molti altri Paesi appena usciti dal comunismo sono alcune funghi parassiti abbarbicati a vecchi alberi-edifici: parassiti buoni, che vorrebbero ridonare vita agli ospiti umani.
In ...
Leggi Tutto
selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...