SICONE (Σίκων)
C. Saletti
È probabilmente lo scudiero di Laio, e compare su un cratere a calice a figure rosse, datato al 440 circa a. C., del museo di Adria. La scena rappresenta verosimilmente l'uccisione [...] di Laio da parte di Edipo, ma gran parte della composizione è andata perduta. Di S. restano parte della testa, con copricapo di pelo a cono, del dorso e del braccio destro con la mano. S. è un nome tipico ...
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KEKROPS, Pittore di
G. Riccioni
Ceramografo attico, nella tecnica a figure rosse di stile tardoclassico. Così denominato dal cratere a calice di Kassel con la rappresentazione di Atena e Cecrope (v.). [...] Il Beazley gli ha attribuito due crateri a calice (Kassel, collezione del Principe Filippo di Assia) e uno a campana (San Simeon, Hearst; proveniente da Spina), databili agli ultimi decennî del V sec. a. C. Nel primo vaso, su una faccia è la scena ...
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NIOBIDI, Pittore dei
E. Paribeni
Ceramografo attico operante entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. Il nome è tratto dal famoso cratere a calice da Orvieto, nel Louvre, che riprende con tanta [...] e nel ductus delle pieghe. Ugualmente, dato che spesso troviamo i due artisti impegnati nello stesso tipo di vaso, il cratere a calice e il cratere a volute, ne deriva che la sintassi decorativa in generale, e persino l'impiego di peculiari bordi ...
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Andrea di Jacopo d'Ognabene
L. Gai
Orafo pistoiese, noto dal 1284 e operoso fino al 1320 circa. Già maggiorenne nel 1284 (Gai, 1984, p. 57), nel 1287 doveva essere pagato per un calice da lui "rifatto", [...] più corretti criteri filologici (Rauty, 1981, p. 41; Gai, 1984, p. 204 nr. 55). Nel 1314 A. risultava avere stimato un calice dell'Opera di S. Giovanni Evangelista di Pistoia (Gai, 1984, p. 57) e nello stesso anno restaurava due figure di apostoli ...
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NEKYIA, Pittore della
E. Paribeni
Ceramografo attico operante intorno alla metà del V sec. a. C. Solo due opere, un cratere a calice a New York e uno a Vienna, sono state assegnate a questo singolare [...] artista.
In ambedue, le figurazioni si presentano con caratteri straordinari per interesse drammatico e novità di schemi figurativi. Si ha quindi l'impressione di conoscere di questo artista solo le espressioni ...
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POLIGNOTEI, Vasi
Red.
Va sotto questo nome un gruppo di circa 115 vasi, in prevalenza stàmnoi, crateri a volute, dèinoi, crateri a campana e a calice, anfore, hydrìai e oinochòai, raccolto dal Beazley [...] e genericamente attribuito a officina polignotea, ma non al pittore stesso, perché si avvicina di più ai suoi collaboràtori o seguaci che non a lui. I vasi non hanno unità stilistica se non un generico ...
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L’arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose per farne gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto.
Tecniche di lavorazione
I metalli che sono impiegati nella fabbricazione degli [...] è l’o. senese per il repertorio architettonico gotico e per l’invenzione dello smalto traslucido: Guccio di Mannaia (calice di Niccolò IV, 1290, Assisi, tesoro di S. Francesco); Ugolino di Vieri (reliquiario del Sacro corporale, 1337-38, Orvieto ...
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DUCCIO di Donato
Valerio Ascani
Documentato a Siena tra la fine del sec. XIII e il secondo decennio del successivo, non si conoscono i suoi estremi biografici (per i documenti citati all'interno della [...] classe di lettere e filosofia, s. 3, XIV (1984), 2, pp. 533-556; E. Cioni, Per l'oreficeria senese del primo Trecento: il calice di "D. di D. e soci" a Gualdo Tadino, in Prospettiva, 1987, n. 51, pp. 56-66; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon ..., X ...
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GIUDICE - COLLEZIONE, Pittore della
E. Paribeni
Ceramografo attico operante agli inizî del IV sec. a. C. Gli vengono assegnate da J. D. Beazley quattro opere, due crateri a calice di Agrigento e due [...] pelìkai di Monaco che sembrano ricollegarlo ai modi ancora decisamente classicheggianti del secolo precedente.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., p. 843, n. i; p. 844, n. 2, 3, 4 ...
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PERUGIA, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo etrusco a cui si attribuiscono due vasi: un'anfora a punta di Perugia, da cui deriva il nome, ed un cratere a calice di Firenze, proveniente da Chiusi, che hanno [...] nella faccia principale una scena con Dioniso ed Arianna come protagonisti. Il Brunn riconobbe che i due vasi erano della stessa mano e cosi l'Albizzati, che li attribuì alla fabbrica di Vulci.
Il Pittore ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...