Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] come lingua per musica. L’imperatore Leopoldo I (metà del XVII secolo) era convinto che valesse di più «un’aria italiana cantata da un cavallo che un’aria tedesca in bocca di brava e bellissima artista» (Bonomi 1998: 44). Naturalmente non mancano ...
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Fra i vari ➔ linguaggi settoriali, quello della medicina interessa da vicino l’esperienza di tutti i parlanti. D’altro canto, i suoi realia di riferimento sono pertinenti a molti altri ambiti più specifici: [...] l’anatomia, la fisiologia, la patologia, la diagnostica e la terapia, fino a interessare la farmacologia, la biologia, la biochimica e la psicologia o, nel caso della chirurgia e dell’impiantistica, la ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] tipi (per es., aperte, come la prima sillaba di casa, oppure chiuse, anche dette implicate, come la prima sillaba di canto), e la loro esistenza è giustificata sia da considerazioni fonetiche sia da considerazioni fonologiche. Le prime riguardano la ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] non è la semplicità, che può essere dell’una o dell’altra, bensì l’elaborazione che solo la prima subisce. Come il canto e la novella, così un oggetto o un’immagine di autore anonimo è sempre opera individuale, e diventa patrimonio comune se risponde ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] » (pp. 36-40). Ed ecco anche la riproposizione del solito topos della superiorità della musica vocale sulla strumentale:
la musica senza canto, e fosse il più bel concerto, muove sbadigli e sonno nel fanciullo e nell’uomo senza coltura; ben altro è l ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] . Per trovare una parola quasi del tutto irriconoscibile bisogna arrivare all’ei («ebbi») del v. 28; ma Dante, già due canti dopo (III, 58), usa anche ebbi, forma minoritaria rispetto all’altra più antica, ma comunque ben attestata. De Mauro (2005 ...
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Filologo e linguista (Novo Mesto 1877 - Lubiana 1958). Formatosi a Vienna e a Mosca, insegnò a Graz e Lubiana. Oltre a importanti studî linguistici e a edizioni di testi paleoslavi (Euchologium sinaiticum, [...] 2 voll., 1941-42) e russo-antichi (Slovo o polku Igoreve "Canto della schiera di Igor", 1954), ha lasciato una grammatica storica delle lingue slave (Slovanski jeziki "Le lingue slave", 1938), che è divenuta un punto di riferimento degli studî di ...
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Scrittore ungherese (Szencz, comitato di Pozsony, 1574 - Kolozsvár 1639). Dopo lunghi anni di soggiorno all'estero (fu anche in Italia) scrisse, animato da spirito protestante e in uno stile altamente [...] poetico, la sua opera principale, Psalterium ungaricum (1607), che presto diventò il libro di canto ufficiale della Chiesa riformata ungherese e raggiunse più di cento edizioni; tradusse inoltre l'Institutio Christianae religionis di Calvino ( ...
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CUCULO O CUCULO?
La pronuncia corretta è cucùlo, con accentazione ➔piana, che prosegue quella dell’etimo latino (cucùlum, derivante a sua volta da una ➔onomatopea). Con quest’accentazione si trova anche [...] grazie alla metrica)
Da qual profonda cavità m’ha scosso / il canto dell’aereo cucùlo? (G. Pascoli, Germoglio, in Myricae)
La soave infinita malinconia del canto del cuculo (G. Carducci, Confessioni e battaglie)
La pronuncia cùculo, con ...
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VENETI (XXXV, p. 46)
Giovan Battista PELLEGRINI
Lingua. - Buoni progressi nello studio della lingua delle iscrizioni venete preromane (venetiche o paleovenete) si sono conseguiti attraverso un più attento [...] paleografico dei testi già noti ed una più precisa valutazione della grafia e della puntuazione venetica e, d'altro canto, per l'arricchimento dei materiali di studio (scoperta della stazione paleoveneta di Làgole di Calalzo nel Veneto settentrionale ...
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canto1
canto1 s. m. [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – 1. a. Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; con sign. concr., espressione vocale della musica, l’atto del cantare. Si dice propr. dell’uomo:...
canto2
canto2 s. m. [lat. volg. cantus «cerchione; lato, angolo», voce di origine mediterranea come il gr. κανϑός (da cui il lat. canthus) «angolo palpebrale» (cfr. sign. 3)]. – 1. Angolo formato da due muri che s’incontrano, sia dalla parte...