Rappresentazione di un’azione scenica mista di danza e di pantomima, accompagnata dalla musica, in taluni casi anche dal canto e dalla recitazione, e condotta su uno schema precostituito di movimenti, [...]
Nel 17° sec. si sviluppano nuove forme: il b. melodrammatico (Ballo delle ingrate di O. Rinuccini e C. Monteverdi, 1608), cantato anziché declamato, che fu subito ripreso in Francia, dove si hanno la ‘comedie-ballet’ di G.B. Lulli (1661), commedia o ...
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Melodia vocale, per lo più svolta a lungo e lentamente entro un ambito non molto ampio.
Nel Medioevo il termine latino cantilena significava «canto» (nei Padri della Chiesa è designazione solita del canto [...] canzoni di gesta. In relazione alla teoria romantica che faceva derivare queste – come l’epos di Omero – da una precedente fioritura di canti popolari, gli studiosi hanno chiamato c. i canti epico-lirici da cui le canzoni di gesta sarebbero derivate. ...
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La musica sacra come luogo di trasmissione della fede
Mauro Casadei Turroni Monti
Introduzione
Fin nelle più disparate direzioni musicali, l’ecclesia è sempre stata comodo piedistallo antropologico [...] Maria del Monte di Cesena.
33 Cfr. la descrizione in G. Adami, Tre romanzi, cit., pp. 238-239.
34 A. Melloni, Il canto liturgico nella periferia della chiesa italiana: problemi e casi di studio, «Musica e storia», 13, 2005, 3, pp. 471-488, in partic ...
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Grossa candela di cera, usata in particolare per scopi liturgici.
C. pasquale Il grande c., decorato e posto su un candelabro, che viene benedetto, al canto dell’Exultet o preconio pasquale (detto anche [...] anticamente laus cerei) il sabato santo. È usato nella benedizione del fonte battesimale, in cui viene immerso tre volte, nelle vigilie di Pasqua e di Pentecoste, e, collocato dal lato del Vangelo dell’altare ...
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Evoluzione culturale
John Tyler Bonner
Introduzione
Con l'espressione 'evoluzione culturale' si intendono comunemente i mutamenti nelle attività culturali, il patrimonio culturale delle società umane. [...] In breve, la durata minima dei memi può essere misurata in giorni, la più lunga in secoli.
I cambiamenti genetici, d'altro canto, devono essere misurati come minimo nell'arco di diverse generazioni. La mutazione di un gene in un solo individuo non è ...
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SEEFRIED, Irmgard
Cantante austriaca, soprano, nata a Köngetried il 9 ottobre 1919. Studiò con Albert Greiner e poi al conservatorio di Augusta e all'accademia di musica di Monaco. Cantò per la prima [...] volta in pubblico ad Aquisgrana nel 1939, sotto la direzione di Herbert Karajan, e debuttò all'Opera di Vienna nel 1943 in una rappresentazione dei Maestri cantori di Wagner. Dopo la fine della guerra, ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] non è la semplicità, che può essere dell’una o dell’altra, bensì l’elaborazione che solo la prima subisce. Come il canto e la novella, così un oggetto o un’immagine di autore anonimo è sempre opera individuale, e diventa patrimonio comune se risponde ...
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Antico ballo di gruppo, diffuso in età medievale e legato a occasioni sacre, in cui i ballerini si tenevano per mano e giravano in cerchio, di solito con accompagnamento musicale.
Si definiva c. lo stesso [...] canto o la ballata che accompagnava la danza. ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] » (pp. 36-40). Ed ecco anche la riproposizione del solito topos della superiorità della musica vocale sulla strumentale:
la musica senza canto, e fosse il più bel concerto, muove sbadigli e sonno nel fanciullo e nell’uomo senza coltura; ben altro è l ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] . Per trovare una parola quasi del tutto irriconoscibile bisogna arrivare all’ei («ebbi») del v. 28; ma Dante, già due canti dopo (III, 58), usa anche ebbi, forma minoritaria rispetto all’altra più antica, ma comunque ben attestata. De Mauro (2005 ...
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canto1
canto1 s. m. [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – 1. a. Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; con sign. concr., espressione vocale della musica, l’atto del cantare. Si dice propr. dell’uomo:...
canto2
canto2 s. m. [lat. volg. cantus «cerchione; lato, angolo», voce di origine mediterranea come il gr. κανϑός (da cui il lat. canthus) «angolo palpebrale» (cfr. sign. 3)]. – 1. Angolo formato da due muri che s’incontrano, sia dalla parte...