NARDINI, Stefano
Anna Esposito
– Nacque intorno al 1420 da Nardino e da Giulia dall’Aste.
I Nardini erano una famiglia nobile del territorio di Forlì, signori di Poggio Berni e di altri luoghi del Montefeltro; [...] nuova costruzione nel quadro del rinnovamento urbanistico sistino e dell’importanza del suo proprietario è il decreto del Camerlengo di S.R.E., cardinale Guglielmo d’Estouteville, del 2 marzo 1482, dal quale si apprende che la Camera apostolica aveva ...
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BARTOLINI, Mariano
Roberto Abbondanza
Figlio di Baldo, nacque intorno alla metà di marzo dell'anno 1465 o del 1466 (secondo l'età attribuitagli dall'una o dall'altra antica copia dell'iscrizione tombale, [...] e salario a Perugia, lo diede per "uditore" al cardinale Pietro Isvalies, nominato fin dal 5 ottobre legato in Ungheria per la prima metà del 1507 il B. assolse all'ufficio di camerlengo della Rota. Ma verso la fine di luglio del 1507 si rimise ...
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La tutela del patrimonio culturale
Salvatore Settis
L’individuazione di quel che oggi chiamiamo «patrimonio culturale» come oggetto di specifiche preoccupazioni e norme di tutela è un processo secolare, [...] lo aveva ispirato anche per suggerimento del nipote cardinale Neri Corsini, acquistò un’imponente collezione di antichità Canova; a esso seguirono nel 1819 gli Editti del camerlengo Pacca, che rivendicavano espressamente la continuità delle norme di ...
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MONTESPERELLI, Giovanni
Stefania Zucchini
MONTESPERELLI, Giovanni (Iohannes Petrutii de nobilibus de Montesperello). – Figlio di Petruccio, nacque a Perugia intorno al 1390 e si distinse nella prima [...] da Pompeo Pellini, secondo il quale nel 1440 i perugini intercettarono una lettera scritta dal tesoriere al cardinale d’Aquileia, camerlengo e legato generale della Chiesa, nella quale il tesoriere affermava che in tutta Perugia solo quattro persone ...
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MANCINI, Francesco Maria
Stefano Tabacchi
Nacque a Roma il 20 ott. 1606 da Paolo e da Vittoria Capocci, esponenti di famiglie della nobiltà civica romana.
All'inizio del Seicento il padre ricoprì alcune [...] Barberini, tanto che assunse anche le funzioni di uditore del camerlengo Antonio Barberini, dal 1639 al 1644. Nel 1645 successe ad Stato della Chiesa (1656-57).
Nel 1660 il M. fu creato cardinale. Al di là dei suoi meriti, apparve chiaro a tutti gli ...
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GLORIERI (Gloriero, Glorierio), Alessandro
Valentina Gallo
Nacque probabilmente a Roma, intorno al 1540, da Cesare; non si conosce il nome della madre, una nobile toscana.
Il nonno del G., Jean Grolier, [...] quale poco dopo l'acquisto della carica di camerlengo (il 14 maggio 1584), manifestò l'intenzione di incamerare alcuni proventi fino allora appannaggio del Collegio dei chierici. Alle pretese del cardinale nipote si oppose il G., dando così occasione ...
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MONTERENZI, Giulio
Stefano Tabacchi
MONTERENZI, Giulio. – Nacque a Bologna, da Innocenzo e da Elena Razzari, nel 1560. Apparteneva a una famiglia patrizia di legisti, resa illustre da suo nonno Annibale, [...] progressivamente verso altri ambiti dell’amministrazione pontificia. Dopo essere stato nominato, nel 1603, uditore del cardinalcamerlengo, il potente nipote di Clemente VIII Pietro Aldobrandini, nel 1605 assunse la carica di commissario della ...
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PONTANO, Ottaviano
Guido De Blasi
PONTANO, Ottaviano. – Nacque intorno al 1410. Sebbene non si abbiano notizie né sulla sua prima educazione né sulla famiglia di origine, si può supporre che appartenesse [...] chartarum. Regesto delle pergamene dell’archivio Caetani, V, Sancasciano Val di Pesa 1930, p. 195; P. Paschini, Lodovico cardinalcamerlengo (†1465), Roma 1935, pp. 102, 108, 159; G. Tomassetti, La campagna romana antica, medioevale e moderna, IV ...
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camerlengo
camerléngo (anche camarléngo, camerlingo, camarlingo) s. m. [dal lat. mediev. camarlingus, che è dal franco kamerling «addetto alla camera o fisco del sovrano»] (pl. -ghi). – 1. Nel medioevo, persona addetta alla custodia del tesoro,...
dignita
dignità s. f. [dal lat. dignĭtas -atis, der. di dignus «degno»; nel sign. 3, il termine ricalca il gr. ἀξίωμα, che aveva entrambi i sign., di «dignità» e di «assioma»]. – 1. a. Condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal...