Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] , e che si applica nello stesso modo a un insieme più o meno esteso, ma in ogni caso definibile, di segni. L’indagine sugli aspetti grammaticali della LIS, come di altre lingue dei segni, ha riguardato fino a questo momento soprattutto le classi ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] 309).
Gli ausiliari, infine (➔ ausiliari, verbi), sono verbi che, oltre al valore primariamente predicativo, ne hanno uno grammaticale. Tale è il caso di avere, che esprime possesso, ed essere, che esprime esistenza:
(2) Luca ha due macchine
(3) non ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] dalle lingue che li ‘ospitano’: in base a questa caratteristica grammaticale si distinguono gerghi a base dialettale e gerghi a base italiana. dell’origine gergale solo un vago sapore: è il caso di pizzo «somma estorta da organizzazioni mafiose» o ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] dell’italiano si faceva comunque sentire in esse e in ogni caso c’era la loro maggiore esposizione all’uso orale dell’ Garamond.
Catricalà, Maria (1995), L’italiano tra grammaticalità e testualizzazione. Il dibattito linguistico e pedagogico del ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] bibliografia scientifica orientalistica, ovviamente in modo assai ristretto. Si veda il caso di jihad < ar. jihād «guerra santa», propriamente «sforzo» (per il genere grammaticale, maschile in arabo, femminile in italiano per accostamento a guerra ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] .
Invece, l’inglese non conosce più la categoria del genere grammaticale; questa è, secondo Pinnavaia (2001: 99 segg.), la ragione con Wurst «salsiccia»: Zervelatwurst, ecc.; nel caso di Krescendogeräusch la composizione con Geräusch «rumore» ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] latina, passati in italiano attraverso il francese o, nel caso di sentimentale, attraverso l’inglese. Greco e latino hanno cfr. Lurati (2002). La stessa considerazione vale per i tratti grammaticali propri a più lingue. Nocentini (2002: 326 seg.) ha ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] traduzione in parole e frasi canonica e condivisa, sono un caso tipico di gesti codificati culturalmente; si imparano da piccoli vedendoli gesti simbolici non ci sono vere e proprie categorie grammaticali, come nome o verbo, ma tuttavia è possibile ...
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Va chiarito preliminarmente che in ambito musicale l’aggettivo popolare può avere almeno due significati. Nel primo, equivale all’inglese popular (o pop): la locuzione musica popolare (popular music) è [...] in stile sanremese:
Mi ritrovo a pensare per caso
a quello che un tempo credevo sarei diventato
alla Niccolò Fabi)
Non mancano, già da anni, oculate infrazioni alla norma grammaticale, da «Ancora una volta ho rimasto solo [...]. Ancora una volta m ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...