L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] precoci perché permettono la conversazione tra apprendenti e nativi;
(b) l’acquisizione di parole con significato , pp. 87-109.
Celata, Chiara (2004), Acquisizione e mutamento di categorie fonologiche. Le affricate in italiano, Milano, Franco Angeli.
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] a me ci sono solo io (Ligabue 2005: 175)
b. quella che ho attorno è una piccola cabina (Ligabue 2005: 53).
Le locuzioni di solito nella categoria di parole lessicali, sono semanticamente più specifiche e il loro impiego è meno esteso. Ciò ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] il tema (Morante, La storia, p. 55)
Una categoria a sé stante è costituita da un limitato numero di aggettivi, tra i quali (➔ frasi nucleari):
(74) E dire che Elisa è così brutta (Maraini, L’età del malessere, p. 18)
(b) un’imperativo, specie negativo ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] > ausiliare > affisso di tempo, modo o aspetto;
(b) verbo > adposizione (per es., preposizione);
(c) adposizione & cammino verso la grammaticalizzazione, utilizzati per esprimere categorie tempo-aspettuali.
È il caso, ad es., del ➔ passato ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] Shakespeare di Eduardo dall’inglese al napoletano), ma la loro classificazione è complicata da altre categorie.
Per es., si possono distinguere nomi intransitivi (19 a.) da nomi transitivi (19 b.), come anche nomi attivi da nomi passivi (20):
(19) a ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] altri [aggettivo + frase relativa]
Non si possono coordinare aggettivi argomentali e aggettivi qualificativi:
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a. *il suo rifiuto ecategoricob. *il rifiuto suo ecategorico
Se ci sono modificatori affini la coordinazione può essere realizzata ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] potenzialmente qualsiasi sillaba e ha funzione distintiva, potendo differenziare il significato e la categoria grammaticale delle domains. Universals and deviations, edited by J. Grijzenhout & B. Kabak, Berlin, Mouton de Gruyter, pp. 47-75.
Hyman ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] e ceto diminuisce nel tempo e già alla fine del Settecento e nel primo Ottocento è fortemente ridotto, specie per le categorie history review» 35, 2, pp.199-216.
Houston, Rab (1982 b), The literacy myth? Illiteracy in Scotland 1630-1760, «Past and ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] . La categoria fu postulata nel 1964 dal fonetista americano Peter Ladefoged, ma non è priva di parlato corrente, [w] scompare davanti a /ɔ/ e, a livello rustico, davanti a ogni vocale che precede /k/ (b[ɔ]no «buono», [k]esto «questo»). Nella ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] standard ma si limita alla lingua letteraria e antiquata e alle varietà dialettali (inter alia Lucchesi vu «ho visto tutto» (lett. «ho tutto visto»)
b. je n’ai rien vu «non ho visto niente» Si aggiunge a questa categoria il participio incinta, vista ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, l’attributo di un soggetto. a....
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...