In biologia, processo di divisione del nucleo delle cellule, detto anche cariocinesi. La divisione per m. interessa le cellule somatiche e gli stadi immaturi delle cellule germinali (oogoni e spermatogoni). [...] vegetali la membrana di separazione è formata da vescicole, derivate dal reticolo endoplasmatico, che confluiscono lungo l’equatore della cellula. Talvolta la m. può svolgersi entro la membrana nucleare (➔ endomitosi). Una divisione non precisa dei ...
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Sostanza costituita per il 70-80% da lipidi e per il 20-30% da proteine, che riveste come una guaina le fibre nervose, con funzione protettiva e isolante della conduzione dello stimolo nervoso tra cilindrassi [...] galattolipidi (cerebrosidi) è 4:3:2. Durante lo sviluppo, la m. si modifica sia da un punto di vista quantitativo sia per animali da esperimento, provoca la formazione di anticorpi che causano paralisi alle estremità e l’encefalomielite allergica ...
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Mitologia
Mostro della mitologia greca, figlia di Echidna, trimembre secondo Omero («davanti leone, di dietro drago, al mezzo capra»), uccisa da Bellerofonte.
Fu riprodotta più volte nell’arte antica [...] da cellule dell’altra specie. Così in Solanum tubingense l’epidermide (che proviene dal dermatogeno) è identica a quella del pomodoro, mentre i anche nel Mediterraneo a profondità fra 200 e 1200 m. I generi Callorhynchus e Hariotta appartengono a due ...
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Gruppo di enzimi che catalizzano l’ossidazione della sostanza fotogena luciferina, permettendo l’emissione di luce da parte di numerosi organismi viventi. Nei diversi animali luminescenti esistono luciferine [...] d’azione della l. (p. m. circa 100.000) varia a seconda che essa appartenga a un organismo eucariota (animale di ATP reagiscono formando un complesso denominato luciferiladenilato (LH2-AMP) che si lega saldamente al sito catalitico (E) della l.:
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Biologo (Neuss sul Reno 1810 - Colonia 1882). Dopo un iniziale interesse per la teologia si indirizzò verso gli studî medici che compì nelle università di Bonn, Würzburg e Berlino, dove si laureò nel 1834 [...] animali le considerazioni sviluppate l'anno precedente da J. M. Schleiden a proposito dei vegetali, formulò in termini assai dotate di vita propria, le cellule, e da sostanze che sono da esse elaborate. La scoperta dell'unità fondamentale di ...
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Biologo francese (n. Nancy 1920 - m. 2013). Vincitore con A. Lwoff e J. Monod del premio Nobel per la fisiologia o la medicina (1965), compì pionieristiche ricerche volte allo studio dell'analisi genetica [...] reca l'informazione ai ribosomi. I due autori hanno inoltre scoperto l'esistenza di circuiti genetici regolatori che consentono al batterio di stimolare o reprimere l'attività di determinati geni e quindi di produrre o meno le relative proteine, a ...
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Arnese di legno dalla caratteristica forma rigonfia al centro e con le estremità assottigliate (dette cocche), usato nella filatura per produrre mediante rotazione la torsione del filo e intorno al quale [...] alla precedente con vari sistemi, per renderla sia antivibrante che autocentrante, e immersa nell’olio lubrificante, il quale, l a tronco di cono; l’asta è munita di una puleggia m, detta noce, la quale riceve a mezzo di una cordetta un rapido ...
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Piccolo phylum di animali scoperti nel 1839. Parassiti dei Cefalopodi e più raramente di altri Invertebrati marini: Anellidi, Nemertini, Ofiure ecc., sono animali vermiformi ciliati, di circa 6-7 mm di [...] altissimo di cellule). Già considerati vicini ai Platelminti, i M. sono in seguito stati posti a un livello evolutivo molto dei Protozoi Ciliati. Non si ritiene, comunque, che i M. costituiscano un anello di congiunzione tra Protozoi e Celenterati ...
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Geografia
Il precipitare di una massa d’acqua, di fiumi o torrenti, per un dislivello di varia altezza, e l’acqua stessa che precipita. La più alta c. del mondo sarebbe quella di Angel (Venezuela) con [...] altezza, la più larga (1000 m) quella del Niagara (alta 49 m circa). Tra le italiane, quella del Serio è alta 315 m., quella delle Marmore 165 m. L’origine delle c. è assai varia, ma sono più frequenti quelle che si stabiliscono nei tratti del fiume ...
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Chimico e biologo marino giapponese naturalizzato statunitense (Fukuchiyama, prefettura di Kyoto, 1928 - Nagasaki 2018). Laureato presso l'università di Nagoya nel 1951, ha ottenuto il PhD in chimica organica [...] la sua scoperta S. ha ricevuto nel 2008 il premio Nobel per la chimica insieme con gli statunitensi M. Chalfie e R. Tsien, che hanno sviluppato le applicazioni della GFP come marcatore biologico.
Tra i molti contributi scientifici, S. è autore del ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.