Generale e uomo politico romano (sec. 2º a. C.). Di origine popolare, ebbe la pretura nel 153: inviato contro i Lusitani ribelli, subì inizialmente una sconfitta, ma riuscì poi a concludere vittoriosamente [...] intrinseco delle opere d'arte). M. rimase alcuni mesi del 145 in Grecia per punire le città ribelli e per mettere ordine nel paese, e, tornato a Roma, celebrò il trionfo. Nel 142 fu censore. Fu oratore lodato da Cicerone per arcaica semplicità. ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] della mente e del cosmo. Se la struttura lignea è pressocché pronta, manca ancora la completa scomposizione per luoghi e nozioni di Cicerone e dei classici. Il C. è sommerso dalle carte, il re preme per avere il teatro e la traduzione francese di ...
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DELLA BARBA, Pompeo
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Pescia (attualm. in prov. di Pistoia) il 16 settembre 1521, da Bartolomeo di Simone, medico, proveniente dalla Lunigiana, e da Lucrezia di Simone [...] altri, tra cui spicca il nome di B. Varchi. Nel 1556 esce finalmente, presso il Giolito, l'edizione in volgare dei Topica di Cicerone, frutto della collaborazione di Simone (sua è la traduzione) e del D. a cui si devono il commento, in cui i "luoghi ...
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CUOMO, Giovanni
Elio D'Auria
Nacque a Salerno il 23 dic. 1874 da Carmine e Angiolina De Fendis, di modesta famiglia di piccola borghesia provinciale. Allievo dei noti latinisti Alfonso e Francesco Linguiti [...] 7-8, pp. 117-120; Noterelle critiche, Salerno 1899; Le nozze di Teti e Peleo, ibid. 1899; Dell'ingegno poetico di Cicerone, ibid, 1899; Per il sesto centenario del priorato di Dante, ibid. 1900; Per il sesto centenario della visione dantesca, Napoli ...
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Letterato e uomo politico (Firenze 1220 circa - ivi 1294 circa). Notaio e cancelliere del comune (anche suo padre, Bonaccorso, era notaio), tornando nel 1260 da un'ambasceria ad Alfonso X di Castiglia, [...] scrisse invece il Tesoretto, arido poema didattico allegorico, incompiuto, in settenarî accoppiati e il Favolello, epistola morale in settenarî, a Rustico di Filippo; la sua Rettorica è il volgarizzamento di parte del De inventione di Cicerone. ...
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Prototipografo (Gernsheim, Assia, tra il 1420 e il 1430 - Magonza tra la fine del 1502 e gli inizî del 1503), attivo a Magonza. Dapprima calligrafo (nel 1449 lavorava a Parigi per la Sorbona), apprese [...] il Rationale divinorum officiorum del Durando (1459), la celebre Bibbia detta delle 48 linee (1462), due edizioni del De officiis di Cicerone (1465 e 1466). Dopo la morte di Fust (1466), S. sottoscrisse da solo i prodotti dell'officina, l'ultimo dei ...
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FAERNO, Gabriele
Simona Foà
Nacque a Cremona nel 1510 da Francesco, notaio e letterato. Nel 1528 fu iscritto al Collegium notariorum della città natale, ed entrò quindi al servizio di Ermete Stampa. [...] cc. 68v-72r). Nessuno dei classici latini dei quali aveva ricostruito il testo venne pubblicato dal F. in vita. Le Filippiche di Cicerone, da lui approntate con il testo delle Orazioni Pro Fonteio, Pro Flacco e In Pisonem, e già pronte per la stampa ...
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PASQUALIGO, Niccolo
Gino Benzoni
PASQUALIGO, Niccolò. – Nacque a Venezia, nella zona di S. Stae, il 26 luglio 1770, terzo dei quattro figli di Francesco di Giovanni e di Taddea Bembo. Prima di lui nacquero [...] erano opere di qualche storico veneto, ma anche di Antonio Genovesi, Jacques Bénigne Bossuet, Ludovico Antonio Muratori, Cicerone, dizionari – quello italo-francese e quello italo-latino –, trattati giuridici, specie di materia criminale. Nulla però ...
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Famiglia che deve il suo nome al castello di Zollern nella Svevia, e riporta le sue fortune a Federico III conte di Zollern, fautore degli Hohenstaufen, il cui matrimonio con Sofia, figlia del conte Corrado [...] I; e Alberto Achille, con la Dispositio Achillea del 1473, ripartì i possedimenti territoriali tra i suoi figli Giovanni Cicerone, Federico il Vecchio e Sigismondo, quest'ultimo morto (1495) senza discendenza, sicché anche la sua parte passò al ...
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Generale romano, triunviro, dittatore (Roma 100/102 - ivi 44 a. C.). Nato da nobile famiglia romana, fu bandito da Silla; prestò servizio nelle province dell'Asia Minore tra l'81 e il 78, fu questore nel [...] da Quintiliano e altri, non resta niente. Si occupò anche di teorie linguistiche nel trattato De analogia, del 54, dedicato a Cicerone, in due libri; vi insegnava che base di ogni eloquenza è la scelta delle parole e che bisogna fuggire le parole ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...