NIGIDIO FIGULO (Publius Nigidius Figŭlus)
Guido Calogero
Pensatore romano della prima metà del sec. I a. C. (morì nel 43), che Cicerone (Tim., 1) dice iniziatore del movimento neopitagorico. Spirito [...] erudito e tendenza mistica dovettero unificarsi nella sua attività scientifica, principalmente rappresentata dal De dis. I frammenti delle sue opere sono raccolti e commentati nell'edizione di A. Swoboda ...
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astretto
Freya Anceschi
Se ne ha un solo esempio in Cv IV XII 6, nella traduzione letterale di un passo di Cicerone (Par. I 6 " neque pecunias istorum... neque eas quibus maxime adstricti sunt voluptates, [...] in bonis rebus aut expetendis esse duxi "): né le pecunie di costoro... né l'allegrezze de le quali massimamente sono astretti, tra cose buone o desiderabili esser dissi, con il valore che astringere ha ...
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Umanista e filosofo (n. Cremona 1400 circa - m. suicida Avignone 1435). Appassionato studioso di codici antichi, decifrò il manoscritto dell'Orator di Cicerone. Autore di scritti filosofici non pervenuti, [...] nelle Epistole che di lui restano esprime la sua adesione alla filosofia epicurea ...
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Filologo e archeologo (Kiel 1813 - Gottinga 1869); prof. nelle univ. di Greifswald, Lipsia, Bonn e Berlino. Curò edizioni di classici (Persio, Giovenale, Cicerone, ecc.) e illustrò le Tabulae Iliacae; [...] come archeologo è noto per l'Arx Athenarum a Pausania descripta (1860) e soprattutto per la Beschreibung der Vasensammlung zu München (1854). Fu anche musicologo e autore di una fondamentale biografia ...
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prezioso
Guido Favati
S'incontra in opposizione a ‛ vile ', in collocazione enfatica, in Cv I XI 14, dove si asserisce che Cicerone condannava coloro che al suo tempo biasimavano lo latino romano e [...] commendavano la gramatica greca per simiglianti cagioni che questi fanno vile lo parlare italico e prezioso quello di Provenza: opposizione che si ritrova al § 21, dove si asserisce che soltanto nel giudizio ...
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urbanus
Pier Vincenzo Mengaldo
Il concetto di urbanitas, cioè di purezza linguistica del latino colto di città, si contrappone già in Cicerone alla rusticitas, o peculiarità del latino rustico, da una [...] parte, e alla peregrinitas, o peculiarità del latino dei peregrini, dall'altra (cfr. Brut. XLVI 171 Orat. XXIV 81 De Orat. III XLII e XLIV); così definisce più tardi la urbanitas Quintiliano (Inst. orat. ...
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epagoge
Dal gr. ἐπαγωγή, comp. di ἐπί «sopra, verso» e ἄγω «condurre». Termine della logica aristotelica designante il procedimento raziocinativo a cui Cicerone, traducendo letteralmente il vocabolo [...] greco, diede il nome latino di inductio (➔ induzione) ...
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HIERON (Hiero)
L. Guerrini
2°. - Pittore originario di Kibyra (Caria), attivo nel I sec. a. C.
È noto soltanto dalla menzione che ne fa Cicerone (In Verrem, ii, iv, 13, 30) che lo ricorda insieme al [...] di Verre, abili nel rintracciare opere d'arte e ottenerle con qualsiasi mezzo per il loro padrone. Canes venicatos li definisce Cicerone con dispregio.
Bibl.: G. Lippold, in Pauly-Wissowa, VIII, 1913, c. 1516, s. v.; G. Becatti, Arte e gusto negli ...
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Uomo politico romano (m. 43 a. C.); legato di Cesare nella guerra gallica e nelle guerre civili (distintosi particolarmente presso Durazzo); amico di Cicerone; prese parte alla congiura contro Cesare. [...] Passò poi ad Antonio; finì ucciso dai suoi schiavi ...
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Frase latina («l’ha detto egli stesso») con cui ci si richiama all’autorità di qualcuno. Corrisponde al greco αὐτὸς ἔϕα usato, secondo Cicerone, nella scuola pitagorica per convalidare le verità dichiarando [...] che erano state asserite dallo stesso Pitagora. Nel Medioevo la formula fu adoperata con riferimento ad Aristotele, negli ambienti dove egli era considerato come suprema autorità nella filosofia ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...