Fu secondo figlio dell'elettore Giovanni Cicerone di Brandenburgo e nacque il 28 giugno 1490. Avviato alla carriera ecclesiastica e ben nutrito anche di studî umanistici, a 23 anni egli era già vescovo [...] di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt. L'anno seguente, 1514, fu fatto arcivescovo ed elettore di Magonza, e nel 1518 divenne cardinale. Così rapida e splendida carriera si spiega ...
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TIRONE, M. Tullio (M. Tullius Tiro)
Massimo LENCHANTIN DE GUBERNATIS
Fu liberto di M. Tullio Cicerone, per il quale nutrì una fedele amicizia. Uomo di cultura estesissima e d'ingegno notevole, dedicò [...] varî; Epistulae, di cui Gellio parla occasionalmente; una tragedia sofoclea, forse non mai venuta alla luce, alla quale allude Cicerone. Non minori meriti si conquistò presso i posteri con la pubblicazione di opere del suo signore. Si sa ch'egli fu ...
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Letterato romano (Arpino 104 a. C. - Pozzuoli 4 a. C.); nato schiavo nella casa di Cicerone, che lo affrancò (53), ne divenne segretario e amico. Servì il suo patrono con fedeltà, pubblicandone alcune [...] opere (fra le altre le Verrine); fu autore egli stesso di varî scritti, specialmente grammaticali, ma anche di una Vita Ciceronis. T. fu anche l'inventore (ma un suo predecessore era stato Ennio) di segni ...
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Umanista e diplomatico veneziano (n. Venezia - m. ivi 1586). Tradusse in italiano le epistole di Cicerone a Marco Bruto (1556) e, nel 1558, stampò a Venezia, dopo averli tradotti, due dialoghi di Platone. [...] Segretario di Alvise Mocenigo, ambasciatore a Roma, dal 1558 al 1560, in tale anno fu nominato segretario del senato. Seguì poi Marcantonio Barbaro nella legazione a Carlo IX (1561), ebbe infine numerosi ...
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Il Rinascimento. Il ritorno della scienza antica
Sebastiano Gentile
Il ritorno della scienza antica
Petrarca e il ritorno del 'Cicerone scettico'
Per comprendere la svolta fondamentale che la nostra [...] a quanto scritto da Ippocrate e dagli altri grandi di questa disciplina, così come per l'eloquenza latina ci si appellerebbe a Cicerone, per la poesia greca a Omero, per la storia romana a Livio, per la fisica e la dialettica ad Aristotele, per la ...
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INTELLIGENTES
G. Becatti
− Così erano chiamati nella società romana gli intenditori d'arte, e così Cicerone chiama ironicamente Verre che si credeva un fine conoscitore in questo campo (In Verr., ii, [...] iv, 2, 3), disprezzando gli altri profani, come idiotae (v.) ...
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Y
Lettera estranea all'alfabeto italiano odierno; in quello latino mancava sino al tempo di Cicerone, quando vi fu accodata dandole il 22° posto; nell'alfabeto greco arcaico chiudeva la serie alfabetica, [...] al 20° o 21° posto; ma fu poi seguita da altri quattro caratteri (ϕ, χ, ψ, ω). Come le lettere U, V, W, deriva dal wāu fenicio, di cui è una delle varianti grafiche. La sua forma non ha subito quasi mutamenti, ...
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colloquio
Andrea Mariani
. Latinismo; compare solo in Cv IV XXVII 16, in una citazione da Cicerone: Onde dice Tullio in quello De Senectute, in persona di Catone vecchio: " A me è ricresciuto e volontà [...] dantesca sarà dunque non una pura erudizione, ma una reinterpretazione del testo classico: e se l'idea principale, nel passo ciceroniano, è quella del vecchio saggio che non si cura di cibo né di bevanda, e sembra nutrirsi solo di assennati discorsi ...
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Tribuno della plebe nel 51 a. C., alle violenze che Clodio esercitava in Roma con bande di gladiatori si oppose armando bande dello stesso genere. Non riuscì a impedire l'elezione di Clodio a edile curule, [...] , sulla via Appia, Clodio fu ferito e M. ordinò di finirlo. Nell'aprile dello stesso anno, M., difeso non efficacemente da Cicerone nell'orazione Pro Milone, fu mandato in esilio a Marsiglia. Morì nel 48 nel tentativo anticesariano di Celio Rufo. ...
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Retore latino del 4º-5º sec. d. C., autore di un commento al De inventione di Cicerone, conservato solo in parte, importante perché talvolta cita da orazioni ciceroniane non pervenuteci. È forse da identificare [...] con lui il G. citato da Prisciano come autore di un'opera ad Vergilium de accentibus ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...