CONTINI, Gianfranco
Paola Italia
Nacque a Domodossola il 4 gennaio 1912 da Riccardo (nato a Chiari, provincia di Brescia), impiegato ferroviario, e da Maria Cernuscoli (nata a Rivolta d’Adda, in provincia [...] 1861-1968, Firenze 1968; F. De Sanctis, Scelta di scritti critici e ricordi, Torino 1969; R. Longhi, Da Cimabue a Morandi, Milano 1973; Letteratura italiana del Quattrocento, Firenze 1976; Letteratura italiana delle origini, ibid. 1978; E. Montale ...
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MINARDI, Tommaso
Maria Giovanna Sarti
– Nacque a Faenza il 4 dic. 1787 da Carlo, tintore chimico, e Rosa Stanghellini. Ebbe una prima formazione presso la scuola di G. Zauli, dove entrò intorno al 1800, [...] luce in risposta alle accuse mosse ai cosiddetti puristi di «ricopiar la natura miseramente», di voler tornare «a bamboleggiare con Cimabue», di «biasimare non pure Correggio o Michelangelo, ma dalla Disputa in poi tutte le pitture di Raffaello»; e ...
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LOMI (Gentileschi), Orazio
Luca Bortolotti
Nacque a Pisa, qualche giorno prima del 9 luglio 1563 (quando fu battezzato nella chiesa di S. Biagio alle Catene), figlio dell'orafo fiorentino Giovan Battista [...] (1642), a cura di J. Hess - H. Röttgen, Città del Vaticano 1995, pp. 359 s.; F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua (1681), a cura di F. Ranalli, III, Firenze 1975, pp. 711-713; R. Soprani - C.G. Ratti, Vite de' pittori ...
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RINASCIMENTO
Federico CHABOD
Gustavo GIOVANNONI
Pietro TOESCA
. I. - Il concetto di Rinascimento nasce si può dire a un parto con il correlativo concetto di Medioevo; nasce cioè in quanto alla media [...] e di rinascita (il Vasari già disse di "rinascita" l'arte italiana del sec. XIII, con Nicola Pisano e con Cimabue), e frequenti sono stati i ritorni al passato, anche se di necessità abbiano sempre portato a qualcosa di diverso: ritorni che ...
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LAZIO (A. T., 24-25-26)
Giuseppe CARDINALI
Roberto ALMAGIA
Giulio BERTONI
Raffaele CORSO
Sebastiano Arturo LUCIANI
Ugo ANTONIELLI
Bruno PARADISI
Pietro TOESCA
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E uno dei compartimenti in cui [...] Speco di Subiaco le parti più antiche, di un maestro Consolo e di altri pittori romani, ricordano ancora il Cavallini e Cimabue; la decorazione dell'intera chiesa superiore, e le altre parti ad essa affini, in cui la curiosità iconografica non basta ...
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Nome, estensione e vicende. - Le origini del nome Campania si confondono probabilmente con quelle del nome della città di Capua, e vanno ricercate nella conformazione piana (campo) della massima parte [...] di vitalità, sarebbe stato necessario l'avvento d'un pittore che avesse avuto la levatura e la virtù risolutrice di Cimabue, di Cavallini o di Duccio. Tale pittore non ebbe la Campania; né, d'altra parte, ebbe scultore che risolvesse, superandolo ...
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RITRATTO
Eugenia STRONG
Giulio Carlo ARGAN
Giulio FARINA
Giovanni VACCA
. Antichità. - A noi moderni il ritratto si presenta come manifestazione individuale di vita; esso, come lo ha definito un [...] la morte del Santo; sia spesso piuttosto commossa evocazione che mistica esaltazione: come nel ritratto che del Santo frescò Cimabue nella Chiesa inferiore di S. Francesco ad Assisi.
Nel sec. XIV i motivi ritrattistici, più che nella assorta pittura ...
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FONTI
M. Bernardini
Gli studiosi che all'epoca della Controriforma per primi si dedicarono allo studio dei monumenti cristiani di età tardoantica e medievale erano filologi come Panvinio e Alemanno, [...] ricerca locale, come avviene per importanti documenti quali il contratto per la Madonna Rucellai di Duccio (Fineschi, 1790), attribuita a Cimabue fin da Vasari (Le Vite, II, 1967, p. 40), oppure il documento di Paderborn del vescovo Enrico di Werl ...
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Francia
Simonetta Saffiotti Bernardi
Remo Ceserani
(Franza). – La presenza della F. nell'opera e nel mondo di D. è molto frequente, sia direttamente, con citazioni specifiche, sia attraverso i riferimenti [...] già guardava alla Beatrice di D. con lo sguardo nuovo di chi aveva scoperto l'arte preraffaellita: " Dans les peintures de Cimabue et de Giotto, la Vierge a encore un caractère de gravité et de grandeur terrible, une apparence de force qui se ...
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che (cong. e pron.)
Aldo Duro
La presenza in D. di questa voce grammaticale supera le 12.000 occorrenze, se nel calcolo si includono il Fiore e il Detto. La sua stessa altissima frequenza toglie ogni [...] o conclusiva (" cosicché ", " in conseguenza di che ") con cui la locuzione è adoperata in altri casi, per es. in Pg XI 96 Credette Cimabue ne la pittura / tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, / sì che la fama di colui è scura, dei quali si ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, tale da ispirare riverenza o stupefatta...
grido
s. m. [der. di gridare] (pl. le grida, dell’uomo; i gridi, degli animali, o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso). – 1. a. Voce (suono inarticolato, parola, esclamazione e sim.) emessa con forza,...