Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] religione politeistica tradizionale; pur conoscendo varie forme di ateismo e di polemica antireligiosa (Diagora, Crizia, Teodoro di Cirene), elabora un’alta e complessa teologia con Platone (dottrina del Demiurgo) e con Aristotele (D. come motore ...
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utilitarismo
Paolo Casini
L’utile come principio sovrano
L’idea che il bene si identifichi con l’utile si trova già nella filosofia greca, in particolare nella dottrina epicurea; tuttavia l’utilitarismo [...] dei bisogni. Le sue massime derivano dal principio del ‘piacere’, sostenuto fin dall’antichità da filosofi come Aristippo di Cirene ed Epicuro (epicureismo), che consideravano come fini supremi della vita la felicità e la fuga dal dolore, ed erano ...
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Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] delle indagini matematiche e naturalistiche. Tra i rappresentanti della scuola di Alessandria sono noti specialmente Ipazia, Sinesio di Cirene, suo scolaro e poi vescovo di Tolemaide, e Ierocle di Alessandria, autore di un importante trattato sulla ...
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Scienza greco-romana. Istituzioni e forme dell'attivita scientifica in eta ellenistica e romana
Giuseppe Cambiano
Istituzioni e forme dell'attività scientifica in età ellenistica e romana
Istituzioni [...] di questi medici, ma abbiamo notizia già per il II sec. a.C. di empirici originari di Taranto, Antiochia e Cirene. Il commento già citato di Apollonio di Cizio al testo ippocratico Sulle articolazioni è dedicato a un Tolomeo, identificato con Tolomeo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio Ficino
Nicoletta Tirinnanzi
«Poesia, bellezza, amore sono i termini in cui si rivolge tutta la teologia ficiniana, se ben si guardi oltre la tenue superficie di una fragile architettura concettuale». [...] originali: tra il 1488 e il 1489 si occupò dei testi di Giamblico, Proclo, Michele Psello, Senocrate, Sinesio di Cirene, Speusippo, Ermìa di Alessandria e pubblicò inoltre una silloge di testi attribuiti a Pitagora e Orfeo, traendo stimoli importanti ...
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Scienza greco-romana. Scienza e forme di sapere in Platone
Luc Brisson
Scienza e forme di sapere in Platone
L'atteggiamento di Platone nei confronti del sapere relativo al mondo sensibile è oggetto [...] ). Il testo di questo passo si divide in due parti. In una prima parte, assai breve, Platone rievoca l'insegnamento di Teodoro di Cirene (seconda metà V sec. a.C.) e, soprattutto, la lezione di recente impartita ad Atene a un gruppo di giovani di cui ...
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Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] agli argomenti avversi di un certo Dionisio, che frequentemente, e verosimilmente, è identificato con lo stoico Dionisio di Cirene.
La posizione degli epicurei è, a grandi linee, la seguente: i segni possono essere considerati indifferentemente cose ...
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cirenaico
cirenàico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Cyrenaicus, gr. Κυρηναϊκός] (pl. m. -ci). – Relativo a Cirene o alla Cirenaica, rispettivam. città della Libia e regione dell’Africa settentr.: scuola c., scuola filosofica di derivazione...
pentapoli
pentàpoli s. f. [dal lat. Pentapŏlis, gr. Πεντάπολις, comp. di πεντα- «penta-» e πόλις «città»]. – Nell’antichità classica, unione di cinque città costituita per perseguire determinati scopi (di culto, politici, ecc.): p. libica,...