Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] altre categorie grammaticali come nomi e verbi. Se osserviamo in primo luogo i segni nominali, è possibile distinguere due classi principali: la prima classe comprende i segni che hanno come luogo di articolazione diversi punti del corpo del segnante ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] da simili fenomeni si avvertirono più rapidamente nelle classi medio-alte, desiderose e capaci di integrarsi nel dialettale, perché presenta anche devianze di altro genere: soprattutto metaplasmi (nominali, come le mane «le mani», il cano «il cane», ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] lo zio
Anche quando base e aggiunto appartengono a classi grammaticali diverse, la preposizione esercita la stessa funzione 1988-1995, 3 voll., vol. 1º (La frase. I sintagmi nominale e preposizionale), pp. 507-531.
Serianni, Luca (2000), Italiano. ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] , il 14,9% sono aggettivi, il 2% sono avverbi; tutte le altre classi (pronomi, congiunzioni, ecc.) sono sotto l’1% (Iacobini & Thornton 1994 (ma anche di altre lingue) molte forme nominali del verbo (infiniti, participi, gerundi) sono diventate ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] sia nata ‘dal basso’, ad opera delle stesse classi popolari, al di fuori dei processi di standardizzazione fenomeni più rilevanti sono:
(a) la tendenza a regolarizzare i paradigmi nominali e aggettivali, per lo più con l’adozione di maschili in -o ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] ripiano
Il pronome può però anche riferirsi a un membro della classe individuata dall’antecedente: si parla in questo caso di identità di essere o fare può avere come antecedente un predicato nominale o verbale e riferirsi alla proprietà o attività da ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] 10), la cui testa è il verbo eseguire, e la si confronti col sintagma nominale (SN) dell’es. (11), la cui testa è il nome d’azione caratterizzati da altre proprietà più simili a quelle della classe dei verbi che alle proprietà canoniche dei nomi. Per ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] o grammaticalizzazione del medesimo.
Le locuzioni possono essere assimilate a varie classi di parole, di cui condividono distribuzione e funzioni.
Si parla di locuzioni nominali nel caso di sintagmi che esercitino la funzione di nomi (➔ nomi ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] ([ˈsɔːle] sole). A volte, talune classi di parlanti presentano pronunce particolari: nell’italiano parlato di mangiare, mangia «quanto a mangiare, …») e la reduplicazione dei nominali con verbi di movimento (➔ movimento, verbi di), per segnalare che ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...
plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...