L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] soprattutto in latino, lingua che aveva cominciato a ripulire dalla vernice medievale e a recuperare nella sua originaria veste classica, e che usava per le sue opere più ponderose e a suo giudizio importanti. Boccaccio stesso dedicava la seconda ...
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BONER, Edoardo Giacomo
Luciano Zagari
Nacque a Messina il 29 febbr. 1864 (così risulta da un registro di atti di stato civile conservato nel locale Archivio di Stato, da Federico, cittadino svizzero, [...] a più mondi diversi: il mondo tradizionale siciliano e quello della nuova Italia, il mondo della tradizione classica e quello delle tradizioni popolari e poetiche del Nord. Tale coscienza avrebbe potuto comportare un certo svecchiamento della ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] vincolo imposto dagli schemi delle r. e i versi perciò detti sciolti s’insediarono nella tradizione italiana, rafforzati dalla stagione del classicismo fra il 18° e il 19° secolo. Tuttavia la r. continuò a essere ampiamente utilizzata fino a tutto l ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] del volgare, teorizza l’«elezione» e la «disposizione delle voci» (II, 4-8) in funzione della materia, secondo la teoria, classica e medievale, dei tre stili, per cui «da sciegliere [...] sono le voci, se di materia grande si ragiona, gravi, alte ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] tra tassisti e ariostisti – cioè tra i sostenitori dello stile rotto e inquieto del Tasso e i difensori della classicità percepita come armonica ed equilibrata dell’Orlando furioso – durò a lungo, fino a diventare materia di commedia (cfr., per ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] Dante, Petrarca e ➔ Boccaccio. Così, muovendo da presupposti diversi da ➔ Pietro Bembo, interpreta in maniera non rigidamente classicista le sue idee; riconosce all’autore delle Prose della volgar lingua la ‘rifondazione’ della grandezza della lingua ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] rilancio della letteratura volgare e del volgare stesso come strumento capace di competere alla pari con le lingue classiche. Questo movimento aveva proprio nella cerchia di Lorenzo il Magnifico un suo centro propulsore, alimentato dal programma ...
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BIONDELLI, Bernardino
Tullio De Mauro
Nacque a Verona il 14 marzo 1804. Dopo avere insegnato matematica, storia e geografia nelle scuole di Verona e di altre città del Veneto, si stabilì nel 1839 a [...] di linguistica storica, Firenze 1957, p. 43; T. Boielli,Per una storia della ricerca linguistica, Napoli 1965, p. 175; S. Timpanaro,Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Pisa 1965, pp. 253-58 e pp. 316, 324, 326 (rapporti con l'Ascoli). ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] centro Costantinopoli. Priva di grandi figure e di orientamenti originali, interessa soprattutto per quello che ha tramandato dell’antichità classica, per la storia del cristianesimo e ancor più per i molteplici rapporti che l’Impero B. ha avuto con ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] però un appunto riguardante la polemica settecentesca tra Branda e Parini, in cui si avvertono gli echi della polemica tra classicisti e romantici intorno al dialetto insorta a Milano nel 1816: lo scrittore, che pur condivideva con i romantici l’idea ...
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classicismo
s. m. [der. di classico]. – 1. Aderenza d’uno scrittore, d’un artista, d’uno stile, al gusto e agli atteggiamenti che furono proprî dell’arte e del mondo classico: il c. del Foscolo, del Canova; il c. dell’architettura palladiana;...
classicista
s. m. e f. [der. di classico] (pl. m. -i). – Fautore o seguace del classicismo; studioso di letterature o di antichità classiche. Anche agg., con lo stesso sign. e uso di classicistico.