Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] / ti vedo. Tale coincidenza innesca un meccanismo di ri-analisi per cui il parlante istituisce un’equivalenza tra la forma clitica e la forma preposizionale tonica: ti significa sia a te che te. A questo punto, per ipercorrettismo l’equivalenza viene ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] 13) a. quanto pane vuoi?
b. quanto ne vuoi?
(14) a. quanti soldi hai?
b. quanti ne hai?
In alternativa al clitico, col pronome possiamo trovare un complemento partitivo:
(15) quanti di voi vogliono venire?
Quanto ha una forma elisa che si usa davanti ...
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Italia mediana è l’appellativo, suggerito da Bruno Migliorini negli anni Cinquanta (Migliorini 1963: 177; e cfr. Pellegrini 1977: 30-31), per il territorio che comprende tutta l’area orientale e centro-meridionale [...] del (neo)neutro o «neutro romanzo» (cfr. Loporcaro 2009: 135-136; ➔ neutro), soprattutto nell’articolo determinativo e pronome clitico lo / lu (la presenza della -o e parallela assenza di metafonesi nei sostantivi e negli aggettivi neutri è molto ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] del dativo (vi chiamo; ti regalo un libro; ecc.), con le varianti me, te, ce, ve, nel caso siano seguiti da altri clitici (ve lo dono; ce la racconta). Tali pronomi si usano anche come riflessivi (mi lavo; ti lavi; ecc.; ➔ riflessivi, pronomi). Più ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] secondo termine di paragone può anche contenere la ripresa del nome introdotto nel primo termine: tale richiamo è il pronome clitico ne (➔ pronomi di ripresa); anche in questo caso può esserci una negazione espletiva:
(22) Giulio ha vinto più premi ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] sono i verbi cosiddetti pro-complementari (➔ verbi; ➔ pronominali, verbi), spesso accompagnati da un aggettivo che si accorda col clitico al femminile (➔ oggetto): saperla lunga, raccontarla giusta (cfr. Viviani 2006: 258).
La forma più tipica delle ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] nucleari), uno con il verbo flesso e l’altro con il verbo all’infinito. In presenza di ➔ clitici, può allora aver luogo la cosiddetta risalita del clitico. Se si considerano i seguenti esempi:
(1) Piera lo vuole / lo comincia a fare, lo ha voluto ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] da un verbo modale o da un verbo fraseologico, si potrà avere l’uno o l’altro ausiliare a seconda della posizione del clitico: si avrà essere, se il pronome sarà in posizione proclitica (mi sono dovuto accorgere); avere, se il pronome è in posizione ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] Mario dimenticato di comprare il latte, Giulia lo rimproverò aspramente
In (17) il soggetto del gerundio è coreferente con il clitico oggetto della principale.
Nei casi in cui il soggetto del gerundio non è espresso, anche se non coincide con quello ...
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Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] piano più circoscritto, vengono motivati da ragioni di sinteticità costrutti come l’enclisi del clitico al verbo reggente (trattasi, concessegli; ➔ clitici), soprattutto nella perifrasi costituita da un infinito retto da un verbo modale («ordinanza ...
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clitico
clìtico s. m. e agg. [tratto da (en)clitico e (pro)clitico, in quanto elemento comune alle due voci] (pl. -ci). – In linguistica, forma monosillabica atona che non ricorre isolatamente ma viene preposta o posposta a una forma verbale...