La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] » 3, pp. 23-29.
Carrai, Stefano (2007), Boccaccio e la tradizione del prosimetro. Un’ipotesi per la forma della “Comediadelleninfefiorentine”, «Rassegna europea della letteratura italiana» 29-30, pp. 61-67.
Castellani, Arrigo (1967), Italiano e ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] discendenti di lui, de’ quali copiosamente gli concesse Lucina, il propio nome impuose della sua donna, non perituro in loro giammai (Boccaccio, Comediadelleninfefiorentine XVIII, p. 725)
Altri termini quali nascituro e morituro sono introdotti in ...
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Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] , Milano, Mondadori, 10 voll., vol. 1° (Caccia di Diana. Filocolo), vol. 2° (Filostrato. Teseida delle nozze di Emilia. Comediadelleninfefiorentine).
Cappelli, Andrea (1861), Giovanni di Procida e il Vespro siciliano, in Miscellanea di opuscoli ...
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ninfale
agg. e s. m. [dal lat. tardo nymphalis, der. di nympha: v. ninfa]. – 1. letter. a. agg. Di ninfa, di ninfe, proprio delle ninfe: abito, acconciatura n.; un corteo, un coro n.; amori n.; bellezza, grazia, leggiadria n.; Gemma è già...