Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] casi di Fillmore e nel modello valenziale (➔ argomenti; ➔ complementi). L’espressione nomi di agente però appartiene ad un altro ambito, non sintattico ma morfologico. Siamo infatti nel campo della ➔ formazione delle parole. In questo settore di ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] era stato il medico libanese a chiederle di andare a Beirut (Maggiani 1995: 247)
In molti casi essi occorrono anche con un complemento di modo indicante il mezzo di locomozione (a piedi, in treno, a cavallo, in aereo, ecc.):
(6) vado, di solito, con ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] , dopo le verdure lesse, è la cosa più triste del mondo (Baricco 1995: 45)
Va aggiunto inoltre che, quando il complemento consiste in un pronome personale o riflessivo, le preposizioni improprie (e fra le preposizioni proprie anche su e fra / tra ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] il primo è telico, il secondo no) si riflette nei nomi d’azione corrispondenti, e nella loro compatibilità o incompatibilità con complementi di tempo continuato o determinato:
(66) (ho imparato l’inglese / *studiato inglese) a scuola in 2 anni
(67) l ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] battuta di discorso diretto. Ancora usati il titolo nominale composto da un sostantivo determinato da attributi o espansione di complementi («La guardia giurata uccisa da un solo colpo alla nuca»), e il titolo costituito da una frase verbale («Torna ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] stessa stregua determinano il significato dei nomi d’azione.
Il nome d’azione è telico se risponde al test della compatibilità col complemento di tempo in x tempo. Nel caso di verbi come apprendere e studiare, in cui solo il primo è telico, anche i ...
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I pronomi relativi sono ➔ pronomi specializzati per introdurre le frasi relative (➔ relative, frasi) esplicite (1-3) e implicite (4). Svolgono contemporaneamente tre funzioni:
(a) segnalano il confine [...] solo su appuntamento
(20) il ragazzo la cui madre è venuta a parlarti ieri è anche un mio alunno
Quando il relativo è complemento di specificazione come in (20) si può anche usare il quale, con un ordine invertito (21):
(21) il ragazzo, la madre del ...
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I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) [...] 1988b: 593; Salvi & Vanelli 2004: 203 e § 2.2):
(5) questo te lo devi → questo lo devi a te (stesso)
Quando il complemento del verbo indica possesso inalienabile (ad es., una parte del corpo: gamba in 6, polso in 7), la forma clitica è l’unica ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] (amico, fratello a Pasquale), nell’esclamazione beato a lui!, fesso a te!, nel paragone (come a); recente, a Napoli, la a nel complemento di paragone riferito all’età (lui ha un anno in più a me) e nella locuzione stare a problema «avere un serio ...
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complementare
agg. [der. di complemento, sull’esempio del fr. complémentaire]. – 1. a. Che serve di complemento, cioè di completamento, di integrazione: disposizioni c. di una legge; corsi c. di lingue straniere; giorni c., i 5 giorni (6 negli...
complementazione
complementazióne s. f. [dall’ingl. complementation, der. di (to) complement «completare, essere di complemento»]. – In genetica, la produzione di un fenotipo selvatico o normale che si verifica quando due cromosomi, portatori...