Modo che nel sistema verbale di alcune lingue ha la funzione di esprimere il desiderio e la possibilità.
Nella famiglia linguistica indoeuropea l’o., in età storica, appare conservato in indoiranico, in [...] dal congiuntivo, che ne continua le funzioni. Nelle lingue indoeuropee il suffisso dell’o. era costituito da -i̯ē- e -ī- per la coniugazione atematica, e da -ī- per quella tematica (cfr. gr. δο-ίη-ν, lat. arcaico s-ie-s, e, rispettivamente, gr. ϕέρ-ο ...
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NUTRO O NUTRISCO?
Sono corrette entrambe le forme, anche se la forma con l’➔interfisso -isc- nell’uso contemporaneo è molto meno comune
questo Sacro Ordine, _ provò a insistere, _ per il quale nutro [...] modi (indicativo e congiuntivo presente, imperativo) e in alcune persone (1a, 2a, 3a persone singolari e 3a plurale) la coniugazione del verbo nutrire presenta una doppia forma
In tutti gli altri casi, il verbo nutrire presenta solo la forma senza ...
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-GNARE, VERBI IN
I verbi in -gnare mantengono nella desinenza di alcune voci una -i- puramente grafica (non viene pronunciata e non serve a indicare la corretta pronuncia del gruppo gn). In particolare [...] (non sognamo)
– la 2a persona plurale del congiuntivo presente
che voi bagniate (non bagnate)
che voi regniate (non regnate)
La grafia senza -i-, pur giustificata dal punto di vista della pronuncia, è sconsigliabile.
VEDI ANCHE coniugazione ...
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Sono composti di dire tutti i verbi che risultano dalla saldatura di dire e uno o più ➔ prefissi (➔ composizione).
Va sottolineato però che non tutti i verbi che all’infinito hanno la terminazione in -dire [...] altri verbi in -ire? Si dice benediva o benediceva? contraddirò o contraddicerò? interdicerebbe o interdirebbe? Il criterio per la coniugazione, in caso di dubbio, deve sempre essere costituito dal verbo che determina la composizione: dire e il suo ...
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L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] accordo tra il verbo e il suo complemento (allo stesso modo in cui le marche di persona del verbo realizzano la coniugazione soggettiva, segnalando l’accordo tra soggetto e verbo). La tendenza a marcare l’oggetto sul verbo è condizionata dal contesto ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] È una categoria che riguarda ➔ nomi, articoli (➔ articolo), ➔ pronomi, ➔ aggettivi e ➔ verbi. Per il plurale dei verbi, ➔ accordo, ➔ coniugazione verbale.
In generale il plurale dei nomi indica che l’entità in questione è presa in quantità superiore ...
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Botanica
È detto ovario m. l’ovario quando sta in fondo alla coppa del ricettacolo fiorale, senza aderire alle pareti di questa; si ha nei fiori perigini.
Linguistica
Diatesi o forma verbale considerata, [...] moderne, si definisce m. (o mediale) il valore di quei verbi che, pur avendo perduto ogni caratterizzazione di coniugazione media, esprimono la viva partecipazione del soggetto all’azione (per es., andarsene a spasso).
Consonanti m. Nome dato dagli ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] verbi di nomi e aggettivi tramite il suffisso -nte, stanno: il fatto che, nelle parole formate a partire da verbi della seconda coniugazione, la vocale che precede il verbo è -e-, a differenza di quel che accade nella derivazione suffissale dove è -i ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] verbo di modo finito preso entro una classe ristretta di verbi (come stare nell’es. 12) + un verbo principale, coniugato al participio, gerundio o infinito. Nella perifrasi il verbo fraseologico ha un significato diverso da quello usuale e focalizza ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] ). L’italiano utilizza pochi infissi per formare alterati (per es., top-ol-ino, oss-ic-ino; ➔ alterazione) e alcune forme della coniugazione dei verbi in -ire (cfr. finire / fin-isc-o, dorm-ire / dorm-o).
La posizione degli affissi non è collegata ...
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coniugazione
coniugazióne s. f. [dal lat. coniugatio -onis (der. di coniugare «congiungere») «congiunzione, relazione etimologica tra vocaboli», e nel lat. tardo «flessione del verbo»]. – 1. Nella terminologia grammaticale, la flessione del...