Dall’educazione a distanza all’e-learning
Antonio Calvani
Il rapporto tra tecnologie della comunicazione ed educazione si arricchisce, nel passaggio tra il 20° e il 21° sec., di sfaccettature nuove [...] sulla base della necessità di far fronte a nuove esigenze della formazione proprie di una società in cui il valore della conoscenza appare decisivo; la sua fortuna si lega al fatto di coniugare il proprio destino con quello della rete: all’inizio del ...
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Stendhal (Henri Beyle)
Nicolò Mineo
Scrittore francese (Grenoble 1783 - Parigi 1842). Non si occupò sistematicamente di D. né contribuì originalmente alla conoscenza critica del suo capolavoro. Fu partecipe [...] , 94, 200). Qualche lezione su D. poté poi ascoltare alla Scuola Centrale della città natale dal Dubois-Fontanelle. La conoscenza diretta del poema, però, non sembra possa essere anteriore al 1802-1803, quando lesse per la prima volta compiutamente l ...
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Della Torre, Lelio
Giovanni Rinaldi
Ebraista israelita (nato a Cuneo nel 1805, morto a Padova nel 1871), presto iniziato alla conoscenza dell'ebraico, ma studioso anche dei classici italiani e - contro [...] i pregiudizi dell'ambiente israelitico del momento - anche di quelli latini e greci; dapprima professore presso la comunità ebraica di Torino, poi (dal 1828) nell'istituto rabbinico di Padova. Lavorò molto ...
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Filosofia
Nella logica kantiana, giudizio a. è quello nel quale il concetto del predicato è implicitamente contenuto nel concetto del soggetto, e in cui quindi basta analizzare il soggetto per ricavarne [...] non contraddizione, è a priori, cioè vero necessariamente e universalmente, ma è infruttuoso, perché non estende la conoscenza, ma la chiarisce soltanto. linguistica Si dicono a. le lingue che per esprimere rapporti sintattici ricorrono di preferenza ...
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epochè In filosofia, l’atto di ‘sospensione dell’assenso’, considerato dagli antichi scettici come necessario data l’assoluta incertezza di ogni conoscenza concernente la realtà esterna.
Nel pensiero di [...] E. Husserl, l’e., o ‘riduzione’ fenomenologica, è l’atto con cui ‘si pone tra parentesi’ il mondo, si sospende cioè il giudizio d’esistenza delle cose, il quale obbedisce alla preoccupazione di servirsi ...
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Giurista (Greifswald 1781 - ivi 1841), discendente di antica famiglia di giuristi. Prof. nell'univ. della città natale (dal 1812). Una larga conoscenza delle letterature classiche e una ricca esperienza [...] pratica si congiungono felicemente nella sua opera scientifica. Oltre a due studî sul diritto di pegno (1812 e 1816) e uno sulla dottrina della proprietà (1817), le sue opere maggiori sono: Alte und neue ...
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(IX, p. 666; App. II, i, p. 550; V, i, p. 546)
La fine del 20° sec. registra un netto progresso nella conoscenza dei meccanismi molecolari alla base delle più diverse funzioni delle cellule. La ricerca [...] ) ad esse connesso è fortemente sentito anche dalla pubblica opinione.
Negli ultimi anni si sono avuti straordinari progressi nella conoscenza di un grande numero di processi cellulari. I punti cruciali di questa ricerca sono riportati qui di seguito ...
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Poeta, scrittore e uomo politico lituano (Czereia, Lituania, 1877 - Fontainebleau 1939); ministro della Lituania a Parigi dal 1919 al 1926, alla conoscenza della sua patria dedicò parecchie opere letterarie, [...] politiche e storiche. Ma la personalità di M. è legata soprattutto alla sua opera poetica nella quale affronta il mistero dell'uomo dinnanzi all'eternità, tema che egli affida (dal punto di vista espressivo) ...
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Narratore irlandese (Prillisk, contea di Tyrone, 1794 - Sandford 1869). Nei suoi viaggi percorse tutta l'Irlanda, acquistando una profonda e intima conoscenza della popolazione. Il meglio della sua opera [...] è formato appunto dai racconti Traits and stories of the Irish peasantry (1a serie, 1830; 2a serie, 1833). Tra le opere successive, si citano: Tales of Ireland (1834); Fardorougha the miser (1839), un ...
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Filologo e paleografo tedesco (Francoforte sul M. 1884 - Weilmünster 1960). Attraverso proficue ricognizioni in fondi italiani e stranieri acquisì un'ampia conoscenza di moltissimi manoscritti, che gli [...] permise di spaziare con felici risultati nelle zone più inesplorate dell'umanesimo italiano e tedesco. Importanti i suoi contributi personali (su Dante, Petrarca, Barzizza, Traversari, Bruni, ecc.) sparsi ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...