«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] ha determinato la nascita «di nuove onomatopee con basi italiane, formate sul modello inglese con finale in consonante, come strap (strappare), sgrat (grattare), rasp (raspare), zomp (zompare, saltare), che si possono considerare pseudoanglicismi ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] latino, che aveva in più ‹k›, ‹x› e ‹y› e in meno ‹u›, poiché ‹v› rappresentava sia la vocale sia la consonante. In italiano, la distinzione ‹uv› fu proposta per la prima volta nel Cinquecento da ➔ Gian Giorgio Trissino, ma si affermò solo nel ...
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frate (fra)
Lucia Onder
Nelle scritture pratiche fiorentine del Duecento, la forma ‛ frate ', come il femminile ‛ suora ', fu usata sempre con valore ecclesiastico; eppure in D., sui 45 casi di ‛ frate [...] nella forma plurale frati Alberti). La forma tronca ‛ fra ' s'incontra in due casi, davanti a nome proprio cominciante per consonante: fra Dolcin (If XXVIII 55), fra Tommaso (Pd XII 144).
Nel senso di " confratello ", ‛ frate ' è usato da Tommaso che ...
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LOGOGRIFO (dal gr. λόγος "parola" e γρίϕος "rete, viluppo")
Aldo Santi
È un enimma (v.) fatto, anziché su una cosa, su una parola. Il logogrifo era anticamente noto agli Arabi che hanno composto trattati [...] della parola madre venga omessa nell'insieme delle combinazioni ricavate: se la parola madre contiene una vocale o una consonante ripetuta due o più volte, bisogna che almeno una delle parti ricavate presenti la medesima caratteristica; così come ...
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. È il rapporto di più suoni non consonanti (v. consonanza), cioè il rapporto di suoni che appartengono a elementi tonali, ossia accordi (v.), differenti. La qualità dissonante dipende dunque dai valori [...] sia per maniera d'impiegarla. Difatti, da un lato la musica incomincia a svilupparsi a base di consonanze, e va tendendo sempre più, sino all'esclusione di consonanze, sulla dissonanza. Da un altro lato, mentre in una prima fase l'orecchio sentiva il ...
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Lingua
Giovanna Frosini
Il tentativo di delineare un profilo fonomorfologico della lingua di M. incontra molte difficoltà: in primo luogo la complessità straordinaria dell’oggetto dell’indagine, quel [...] M. un altro fenomeno già di caratterizzazione sociolinguistica bassa nel secondo Quattrocento (Manni 2008, p. 9): il passaggio consonante+l › consonante+r in fragello ‘flagello’ Parole 1r.22, tutto il crero Favola 10v.17 (si veda anche il clero 10v ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, [...] imperfetto indicativo debēbat > doveva;
(c) lo sviluppo di /e/ in ➔ iato in semivocale /j/ che provoca l’allungamento della consonante /b/, impedendone l’apertura in /v/: debeo > it. ant. debio > debbo e cong. debeamus > dobbiamo (dove si ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] es., i quattro allomorfi del prefisso negativo in-, im-, ir-, il-, dovuti al diverso comportamento della consonante nasale col variare del contesto fonologico: inutile, impossibile, irreale, illogico); all’estremo opposto il suppletivismo forte nel ...
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cotanto
Riccardo Ambrosini
1. Con funzione avverbiale, c. appare nelle tre attestazioni della Vita Nuova, sia in poesia (XXIII 19 19, in rima) sia in prosa, ove però se ne distinguerà il significato [...] dimostrativo, in LXXXIII 25 quei cotanti c'hanno canoscenza, ove tutte le parole, tra cui ovviamente il nesso c'hanno, cominciano per consonante occlusiva velare sorda.
3. Nel Convivio, c. è attestato tre volte: come aggettivo in III IX 4 e II XIV 16 ...
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Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] cioè distintivo: per es., in italiano mola e molla si distinguono per la diversa durata (e forza) della consonante l.
Psicologia
In psicopatologia, la d. ‘vissuta’ (ben distinta dalla d. cronologica) va incontro a profonde modificazioni soprattutto ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...
consonanza
s. f. [dal lat. tardo consonantia, der. di consonare «consonare»]. – 1. Il fatto di consonare, di dar suono insieme: chi, passando per una fiera, s’è trovato a goder l’armonia che fa una compagnia di cantambanchi, quando, fra una...