Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] delle occlusive intervocaliche, e la fricativizzazione delle affricate palatali intervocaliche: la hasa o la khasa l'introduzione di forme terminanti in consonante o addirittura in gruppi di consonanti) ma soprattutto morfologiche (struttura del ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] punto di vista segmentale, l’italiano è ricco di ➔ affricate (quasi assenti in francese, salvo che in prestiti e (e una delle poche in Europa) ad avere una distinzione tra consonanti brevi e lunghe (tradizionalmente, tra semplici e doppie): caro è ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] , a dispetto di quanto appena notato, tra le consonanti rafforzate quelle che tendono ad accorciarsi di meno, in termini di misurabilità acustica, sono proprio le affricate dentali [ʦ ʣ]. Caratteristicamente discordante dallo standard è anche il ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] sordi e quelli a destra i sonori (nasali, polivibranti, laterali e approssimanti sono consonanti sonore per natura; insieme formano la classe delle sonoranti).
Le ➔ affricate sono fonemi singoli e non nessi di un’occlusiva seguita da una fricativa ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] (➔ fonetica storica, § 2.2). La ➔ spirantizzazione delle affricate palatali intervocaliche, che ha provocato appunto la ➔ rianalisi dei L’altro è quando inanzi a queste tai lettere vi fosse consonante et non vocale, come è in fianco, forche, spargo, ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] sono ormai accettate (e quasi tutte le consonanti possono comparire in tale posizione) e sono dove lo standard tradizionale avrebbe prescritto la sorda: zio, zucchero; ➔ affricate) e per lo più sorda all’interno di parola (almeno quando è ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] vocali medie (semichiuse e semiaperte), le sibilanti (sorde e sonore), le affricate alveolari (sorde e sonore), il ➔ raddoppiamento sintattico, le ➔ consonanti cosiddette lunghe per posizione (➔ quantità fonologica). Si tratta nella maggior parte dei ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] e di ‹h› per indicare velarità è piuttosto stabile. Per l’affricata /ts/, Petrarca usa la ‹ç›. La ‹h› etimologica è basta haver dimonstro, come si debba fuggire il porre insieme alcune consonanti; come le lettere si cangino l’una nell’altra; come ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] casi al raddoppiamento si accompagnano l’assorbimento di iod e una modificazione articolatoria della consonante, che ha subito affricazione (faciat > faccia, corrĭgiam > correggia), assibilazione (pŭteum > pozzo) o palatalizzazione (vīneam ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] /ʦ ʣ/ e dell’affricata palatale sorda /ʧ/: nasionali «nazionale», [z]ucchëro «zucchero», comerscialista «commercialista» (Celata 2004);
(b) presso arabofoni la resa /b/ anche per /p/: broblema «problema»;
(c) la sonorizzazione di consonanti sorde ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...