Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] l'unica garanzia di piacere; e felici in sommo grado, beati, sono gli dei che se ne stanno negli intermundia a godersi la e quando c'è la morte non ci siamo più noi. L'unica cosa che resti è il piacere sereno nella tranquilla pace dell'anima, che si ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] (redatte da discepoli, non sappiamo se approvate dal maestro). D. S ultima forma individuante che fa la cosa esser tale: questo principio di individuazione , pur predicandosi di Dio e delle creature. In psicologia D. S. respinge la distinzione reale ...
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Filosofia
L’analisi e la determinazione del contenuto di un concetto, espresse in un giudizio in cui il soggetto è il concetto da definire e il predicato è costituito dal complesso dei termini che nel [...] cosa e ne spiega in parole l’essenza; d. nominale, quella che si limita a spiegare il significato di un nome. In , questo rappresenta un modello concreto della teoria.
D. ricorrente Se si deve definire un ente En, dipendente da un indice intero ...
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Filosofo (Grass Valley, California, 1855 - Boston 1916). Dopo aver studiato negli USA e in Germania (tra gli altri con H. Lotze), fu (dal 1882) professore alla Harvard University. Preoccupazione dominante [...] il persistere del male e dell'errore nell'esperienza umana. Ma se nei suoi primi scritti come The religious aspect of philosophy ( Peirce (l'interpretazione, in quanto rapporto triadico, esige un interprete che "medi" tra cosa interpretata e colui che ...
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intenzionalità Nelle filosofie di F. Brentano e di E. Husserl, il carattere per cui un fatto di coscienza è ‘coscienza di’ qualche cosa, vi si riferisce, pur non essendo tale cosa necessariamente reale [...] della psicologia filosofica l’i. è quella dimensione relazionale per cui ogni fenomeno psichico mette in atto un riferimento ad altro da sé, dimensione evidentemente assente nel mondo puramente fisico, come già rilevava Brentano, che considerava l’i ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] il sentimento che le grandi "tacite forze", che lentamente si sviluppano e s'intrecciano nel corso del tempo, abbiano insé qualche cosa di sacro. Nello storico di questa generazione, L. Ranke, tale sentimento assume la forma di un panteismo storico ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] progresso, solleva questioni di tutt'altro ordine. La stessa cosa accade quando s'interroga sulle tappe o sulle fasi di '''azione sociale''; c) le teorie delle ''strutture sociali'' insé, oppure contestuali all'organizzazione, ai sistemi e all'agire ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] il sottofondo è confuso e insidioso. E, se è innegabile che viviamo in una fase di rapida specializzazione e alienazione, si o il modello è troppo stretto, e non si sa chi e cosa farvi rientrare, oppure è troppo confuso, e ci può star dentro tutto ...
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Solidarietà
Rainer Zoll
La nozione di solidarietà ha assunto oggi una tale varietà di significati e di usi che si rende necessario operare una distinzione tra un'accezione ristretta e una ampliata del [...] dell'autoconsiderazione - fiducia inse stessi, rispetto di sé e coscienza del proprio valore - trovano riscontro in tre forme di intesa in senso deontologico esige come sua controparte la solidarietà. Si tratta di due aspetti della stessa cosa" (p ...
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Uguaglianza
Paolo Comanducci
(XXXIV, p. 621)
L'idea di uguaglianza, antichissima, multiforme e spesso sfuggente, presenta significati diversi a seconda dei contesti discorsivi in cui ricorre. Si possono [...] si dirà che sono uguali di forma, ma non di colore, se si riscontrano tra loro soltanto delle differenze cromatiche. Dire che due chi sono gli uguali, e rispettivamente i diversi, e in che cosa sono uguali, e rispettivamente diversi (Bobbio 1995, p. ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...