DONNO (Di Donno), Ferdinando
Maria Teresa Biagetti
Nacque a Casalnuovo (oggi Manduria, prov. di Taranto), nella provincia salentina, da Giovanni e Medea d'Agostino, entrambi di famiglia nobile, il 25 [...] un avviso "à lettori", ci avverte che lo Spontoni lasciò l'opera manoscritta, ma non ci dice in che cosa consistette l'intervento del D., e non sappiamo quindi se egli abbia riscritto del tutto la storia o si sia limitato, ad esempio, a comporre la ...
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PANZINI, Alfredo
Eleonora Cardinale
– Nacque a Senigallia il 31 dicembre 1863 da Emilio, medico condotto a Rimini, e da Filomena Santini. Ebbe un fratello, Ugo, mentre una sorella, Matilde, morì subito [...] madre.
Panzini riprese la produzione novellistica con Che cosa è l’amore? (Milano 1912) e Donne 1927, anno del suo pensionamento.
Se già prima della guerra la Le Opere e i Giorni di Esiodo. Versione in prosa italiana… con note e dichiarazioni, Milano ...
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DELITALA, Pietro
Angela Piscini
Nacque a Bosa (prov. di Nuoro), da Niccolò e da Sibilla Dessena presumibilmente intorno al 1540.
La famiglia paterna, di antica origine corsa, apparteneva a quel ceto [...] allo stato attuale della documentazione archivistica edita, di che cosa il poeta fosse accusato, anche se appare probabile una condanna per generici motivi morali in un momento in cui i rapporti tesi fra tribunali ecclesiastici sardi ed Inquisizione ...
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CERRETTI, Luigi
Renzo Negri
Nacque a Modena, il 1º nov. 1738 da Pietro, medico, e da Silvia Cantelli, nipote di Giacomo Cantelli, geografo e bibliotecario di Francesco II d'Este, e sorella della poetessa [...] poeta drammatico del locale teatro si faceva conoscere anche all'estero, se è vero che rifiutò nel 1785 un analogo ufficio presso la corte (I rimorsi,La maschera).Tutt'altra cosa sono le sue satire e le novelle in versi, libere da impacci di scuola, ...
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CESARINI, Virginio
Claudio Mutini
Nacque a Roma nel 1595 in una famiglia di antica nobiltà: il padre Giuliano era ducadi Civitanova, la madre Livia era figlia di Virginio Orsini. Giovanissimo fu mandato [...] li scrittori, i quali se n'havevano a lor modo letto e ritratto qualche cosa, ancora noi potevamo leggerci, N. Conigliani, V. C., Piacenza 1928; G. Gabrieli, Due prelati lincei in Roma alla corte di Urbano VIII: V.C. e Giavanni Ciampoli, Roma 1930 ...
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ANILE, Antonino
Luigi Ambrosoli
Nacque a Pizzo di Calabria (Catanzaro) il 20 nov. 1869 da Leoluca e Amalia Tozzi. Seguì i corsi di medicina all'università di Napoli, dove si laureò nel 1894 e dove prese [...] , ben più alto di quello scientifico, cui, in definitiva, tenderà l'uomo. Se i motivi che ispirano la poesia dell'A. sono fu giudicata da Gobetti "la cosa più viva e profonda, la sola parola commossa nel convegno" (in Conscientia, Roma, 27 sett. 1924 ...
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La versificazione è l’insieme di norme e consuetudini che presiedono alla produzione del verso, unità metrica fondamentale tanto nei sistemi quantitativi (tipicamente, quelli delle letterature classiche [...] nelle sue varie forme, pur non partecipando di per sé alla definizione del verso, è fenomeno prosodico essenziale nel determinare cosa són, cosa fáccio»). È presente nelle sperimentazioni metriche pascoliane, anche in varianti non canoniche, come in ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] di quanto fece con le proprie opere latine. Anche sein questo atteggiamento è forse ravvisabile una traccia di snobismo (➔ nominali, enunciati), subordinate relative con ripresa pronominale (tal cosa a te sta bene / che quell’altra ne dispare), che ...
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GUALTIERO DI ASCOLI
GGiuseppina Brunetti
Il nome del maestro G. giunge dall'unica sua opera sopravvissuta e a lui attribuita concordemente dalla tradizione manoscritta, le Derivationes. Il titolo corretto [...] : "Quid enim aliud est lex quam rex?", 'cosa altro è la legge se non il re?' (Morpurgo, 2000, p. 40 , Paris 1925, pp. 245-257; S. Lusignan, Grammatica, lingua e società, in Federico II e le scienze, a cura di P. Toubert-A. Paravicini Bagliani, Palermo ...
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BAMBAGLIOLI, Graziolo
Aldo Vallone
Nacque a Bologna nel 1291 circa (in un processo del 1321 è detto Bonagrazia, dal nome di provenienza materna, Francesca di Bonagrazia di Gerardo).
La famiglia, il [...] del 1343.
Il B. proprio negli anni del pieno interesse alla cosa pubblica e del felice avvio agli uffici, tra il 1322 e ben presto si diffuse, se già l'Ottimo lo cita in due luoghi (VII, 88;XIII, 91) e in altri liberamente lo adotta. Giustamente ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...