Pittore bizantino, attivo alla fine del 14º e all'inizio del 15º sec. soprattutto in Russia. Della sua opera rimangono i frammenti degli affreschi nella chiesa della Trasfigurazione di Novgorod (1378), [...] T. dipinse nel palazzo del principe Vladimir Andreevič) e degli esseri viventi. Dopo aver decorato numerose chiese di Costantinopoli, Calcedonia e Caffa, T. lavorò a Novgorod (chiesa della Trasfigurazione) e, soprattutto, a Mosca (1395, chiesa della ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo nelle regioni occidentali. Il gruppo episcopale
Gisella Cantino Wataghin
Chiara Lambert
La cattedrale
di Gisella Cantino Wataghin
Ecclesia cathedrae [...] che ha il suo fulcro nella vasca battesimale. Pur senza esserne esclusivo (ad es., quello di S. Sofia di Costantinopoli) l’ottagono ha indici di presenza elevati specie in Italia centro-settentrionale, nella forma semplice, oppure a nicchie libere ...
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AUTOMA
E.J. Grube
Il termine deriva dal gr. αὐτόματοϚ 'spontaneo, che agisce da sé' o anche 'semovente', e viene impiegato da Aristotele (De gen. anim., 734b, 10) per designare le marionette (τὰ αὐτόματα). [...] di Qusṭā b. Lūqā di Baalbek è dell'862-866) e gli intensi rapporti dei califfi con la corte bizantina di Costantinopoli determinarono in questo campo una vera e propria moda, che ha lasciato chiarissime tracce nelle fonti e che si concretizzò in un ...
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BARBARICARIUS
I. Calabi Limentani
Barbaricarius dovette significare, in un primo tempo, il ricamatore o il tessitore di stoffe con figure rappresentate con fili d'oro e di colore, chiamato negli autori [...] di armi e di armature. Barbaricarii facenti parte di fabricae statali, eseguivano soprattutto caschi ad Antiochia e a Costantinopoli (Cod. Theod., x, 22, 1); la Notitia dignitatum (ed. Seeck, ii, 74-77) menziona tre preposti barbaricariorum sive ...
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In senso religioso, resti corporali, oggetti d’uso, prodotti o tracce di personaggi d’importanza religiosa, o attribuiti a essi, custoditi in luoghi sacri e venerati nel culto; in particolare, nella tradizione [...] invece traslare e manomettere i corpi dei santi; in breve tempo si diffusero r. di diverso tipo confluite prima a Costantinopoli e nelle città mediorientali, poi in Africa e quindi in Occidente: le capselle (fig. A) argentee ritrovate sotto l’altare ...
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Leggere l’architettura costantiniana
Federico Guidobaldi
Le grandi periodizzazioni che, per convenzione, sono imposte alla storia – e, in parallelo, alla storia dell’arte – tendono a prendere in considerazione [...] di Frigia (V secolo) e, ancor più, quello dei più tardi S. Vitale di Ravenna e Ss. Sergio e Bacco di Costantinopoli.
La decorazione è appena accennata, ma il riferimento a grandi quantità di oro può far pensare a mosaici a tessere auree, senza però ...
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LAMPADA e LAMPADARIO
M. Bernardini
Il termine l. indica tutti i manufatti - a uno o più lumi - destinati alla diffusione di luce artificiale; il loro raggruppamento costituisce il lampadario.Per il [...] croce luminosa che la forte valenza simbolica ha adattato in numerose varianti. Già descritto per la Santa Sofia di Costantinopoli nel sec. 6° da Paolo Silenziario, il lampadario cruciforme venne realizzato in età carolingia con forme monumentali nel ...
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GIOVANNI Fiorentino
Gerardo Doti
Non si conosce l'anno di nascita di questo decoratore e scultore d'origine fiorentina, attivo nel primo quarto del XVI secolo in Ungheria, dove ottenne un discreto successo [...] del Cinquecento, dal cardinale prelato Tommaso Bakócz (circa 1442-1521). È proprio per questo potentissimo mecenate - patriarca di Costantinopoli dal 1507, legatus a latere di papa Leone X dal 1513 e cancelliere segreto sotto il regno di Ladislao II ...
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Alfano di Salerno, Santo
P. Morpurgo
A. I, arcivescovo di Salerno, nacque da una nobile famiglia longobarda intorno al secondo decennio del sec. 11° e morì nel 1085. Fu autore di odi, poemi sacri e [...] 'Oriente tanto che celebrò la nuova basilica di Montecassino sostenendo che poteva reggere il confronto con Santa Sofia di Costantinopoli (PL, CXLVII, col. 1238; Acocella, 1963). L'ammirazione che A. dichiarò di avere per la cultura greca lo portò ...
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PAVIMENTO
A. Bagnera
Lungo tutto il corso del Medioevo si perpetuarono in larga misura le tecniche tradizionali di pavimentazione degli edifici pubblici e privati ereditate dall'Antichità e la decorazione [...] di Hosios Lukas, monasteri della Grande Lavra e di Iviron sul monte Athos, Nea Moni di Chio). Il ruolo esclusivo di Costantinopoli si manifesta ancora una volta con esempi di altissimo livello, come quelli del S. Giovanni di Studios e soprattutto del ...
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bizantino
biżantino agg. [dal lat. tardo Byzantinus]. – 1. Di Bisanzio, antichissima città (gr. Βυζάντιον, lat. Byzantium) all’imboccatura del Mar Nero, tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara, che dopo la conquista di Costantino (323 d.C.)...
albizzia
albìzzia s. f. [lat. scient. Albizzia, dal nome di Filippo degli Àlbizzi che nel 1749 la introdusse da Costantinopoli in Toscana]. – Genere di piante della famiglia leguminose mimosacee, affine al genere Acacia; comprende una cinquantina...