Orientalista (Venezia 1728 - ivi 1799), gesuita; fu a Costantinopoli (1781-86) al seguito del bailo veneto Agostino Garzoni; frutto di questo soggiorno fu la Letteratura turchesca (3 voll., 1787), prima [...] trattazione in lingua europea della storia letteraria dei Turchi, pur avendo carattere di compilazione erudita più che di studio originale ...
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Scrittore bizantino (sec. 11º), diacono e maestro a Costantinopoli (1080 circa), poi vescovo di Eraclea in Tracia; autore di opuscoli didascalici in versi, di commenti a discorsi di s. Gregorio Nazianzeno [...] e di catene (estratti dei Padri) a commento del Nuovo e del Vecchio Testamento ...
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Poeta e scrittore albanese (Frashër, Albania merid., 1846 - Costantinopoli 1900). Affiliato alla setta misterica dei Bektāshī, che basa il suo credo religioso nel "sufismo" persiano, le sue liriche, in [...] cui propugna la libertà dell'Albania e nel contempo la fratellanza universale, sono pervase da sottili vene di panteismo mistico. Il poema Historia e Skënderbeut ("Storia di Scanderberg", 1898) influì ...
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Temistio
Città e dinastia
Federico Fatti
Costantino è, in Temistio, il creatore di Costantinopoli1. Non è l’uomo mandato dal Dio dei cristiani per la salvezza dell’Impero, come in Eusebio di Cesarea [...] ., pp. 202-232.
185 Cfr. Them., Or. 18,222D-223B.
186 Them., Or. 14,183C.
187 F. Fatti, Trame mediterranee: Teofilo, Roma, Costantinopoli, in Adamantius, 12 (2006), pp. 105-139, in partic. 120-121.
188 Them., Or. 15,191A.
189 Them., Or. 18,221B-223B ...
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Letterato greco, noto anche col nome di D. Fotiàdis (Costantinopoli 1725 circa - Bucarest 1800). Esponente del ceto politico dei greci fanarioti che reggevano i Principati danubiani, favorì la penetrazione [...] delle idee illuministiche in quei paesi e sostenne, pur contraddicendosi nella fase finale, la validità della lingua demotica come strumento della comunicazione scientifica. Esperto traduttore, compilò ...
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Scrittrice inglese (Londra 1689 - ivi 1762). Visse (1716-18) a Costantinopoli con il marito ambasciatore, viaggiò a lungo in Italia e in Francia, si stabilì infine a Lovere sul Lago d'Iseo (1739-61). Durante [...] gli anni trascorsi a Londra, fu al centro della società letteraria e conobbe le maggiori personalità del suo tempo (fra gli altri, A. Pope, E. Young, Voltaire, F. Algarotti). Spirito critico e anticonvenzionale, ...
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Retore greco (sec. 5º d. C.), scolaro di Proclo, vissuto a Costantinopoli e Atene; scrisse tra l'altro dei Προγυμνάσματα, a noi pervenuti, raccolta di varie "esercitazioni" retoriche con consigli teorici [...] ed esempî ...
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ZIYĀ GÖK ALP, Mehmed
Ettore Rossi
Sociologo e poeta turco moderno. Da Diyarbekir, in Anatolia, dove nacque nel 1875, andò a Costantinopoli e si iscrisse alla scuola di veterinaria; attratto dallo studio [...] G. A., in Revue du Monde Musulman, LXI (1925), pp. 1-41; ‛Alī Nüzhet, G. Z. Alpïn hayatï ve Malta mektuplarï, Costantinopoli 1931; Enver Behnan, Filozof G. A., Angora 1933; numeri speciali di Türk Yurdu, dicembre 1924, e Iş, luglio-ottobre 1934; Ẓiyā ...
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Letterato (sec. 10º) alla corte dei duchi di Campania. Recatosi in missione diplomatica a Costantinopoli (942), ne riportò l'opera dello pseudo-Callistene, in cui erano riunite tutte le leggende fiorite [...] su Alessandro Magno. L. la tradusse nella sua Vita Alexandri Magni, o Historia de proeliis, diffusissima in Europa soprattutto a partire dal sec. 13º ...
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Scrittore armeno (n. 990 circa - m. 1058), della famiglia Pahlavuni, prof. di retorica a Costantinopoli, dove si stabilì nel 1045 dopo aver rinunciato ai dominî ereditati dal padre. Si conoscono di lui, [...] tra l'altro, 88 lettere di argomento dogmatico, filosofico e letterario, un panegirico sulla Croce e frammenti delle sue numerose traduzioni dal greco in armeno (del Timeo e del Fedone di Platone, degli ...
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bizantino
biżantino agg. [dal lat. tardo Byzantinus]. – 1. Di Bisanzio, antichissima città (gr. Βυζάντιον, lat. Byzantium) all’imboccatura del Mar Nero, tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara, che dopo la conquista di Costantino (323 d.C.)...
albizzia
albìzzia s. f. [lat. scient. Albizzia, dal nome di Filippo degli Àlbizzi che nel 1749 la introdusse da Costantinopoli in Toscana]. – Genere di piante della famiglia leguminose mimosacee, affine al genere Acacia; comprende una cinquantina...