camorra
Associazione criminale esistente nel Napoletano fin dall’epoca spagnola e diffusa oggi anche nel resto della Campania. Occorre distinguere la c. tradizionale, tra la metà del sec. 19° e la fine [...] intaccandone prestigio e potere. Nel corso degli anni Settanta la c. approdò verso l’imprenditorialità: i leader criminali riadattarono a scopi di accumulazione del capitale quel bagaglio di gesta sopraffattorie che facevano parte del curriculum dell ...
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Secondo le antiche leggi germaniche, criminale che con la sua azione delittuosa ha perduto un bene o un diritto (alla vita, alla proprietà ecc.), ponendosi fuori della protezione della legge. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Le scuole penalistiche
Floriana Colao
La scuola italiana, che sarà detta «classica per dileggio»
«Quantunque partiti da scuole diverse, tutti però eravamo figli della scuola penale italiana, e tutti [...] 1911, p. 1030).
Il tema si imponeva specie di fronte ai mutamenti della società e a nuove forme di criminalità; la «politica criminale» era il centro di una prolusione di Manzini, che nel 1911 lamentava il «lusso» della abolizione della pena capitale ...
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Patriota e magistrato (Montoro Inferiore 1814 - Torre del Greco 1885); giudice della gran corte criminale di Terra di Lavoro, la sua attività patriottica gli costò (1848) l'esonero dalla carica; nel 1849 [...] fu arrestato e processato per aver fondato la setta della "Unità italiana" con L. Settembrini, F. Agresti, ecc. Condannato a morte (1851), ebbe commutata la pena in ventiquattro anni di carcere duro a ...
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Giurista e uomo politico (Napoli 1808 - ivi 1876). Magistrato, procuratore generale della gran corte criminale di Napoli (1848), fu sottosegretario dell'Interno e poi della Giustizia nel ministero Troya; [...] in tale veste redasse la protesta del ministero a Ferdinando II in cui si denunciavano le tristi condizioni del regno. Imprigionato e poi condannato all'esilio (1850), fu richiamato e nominato ministro ...
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Magistrato e uomo politico (Bologna 1740 - ivi 1809), prof. (dal 1767) di diritto civile, poi (1779) di pratica criminale nell'univ. di Bologna; prese viva parte al movimento giacobino del triennio 1796-99, [...] e nel 1802 fu deputato ai comizî di Lione. Fu poi membro del corpo legislativo della Repubblica italiana, consigliere di stato e (dal 1807) primo presidente della Corte d'appello di Bologna ...
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Tajani, Diego
Magistrato e uomo politico (Cutro, Catanzaro, 1827 - Roma 1921). Laureatosi in giurisprudenza nel 1850, avvocato, assunse (1858) la difesa, davanti alla Gran corte criminale di Salerno, [...] dei superstiti della spedizione di Sapri. Perseguitato per questo dalla polizia borbonica, emigrò volontariamente in Piemonte e nel 1858 entrò nella magistratura subalpina. Dopo aver partecipato come volontario ...
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Quartiere generale della polizia londinese, la cui organizzazione risale al 1829; dal 1890 New Scotland Yard. Per estensione, la polizia londinese in genere, e in particolare la sezione criminale, che [...] esercita le sue funzioni in tutta l’Inghilterra ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La giustizia penale
Renzo Orlandi
Una pluralità di significati
L’espressione giustizia penale possiede e sintetizza una pluralità di significati. Essa designa in primo luogo l’insieme delle regole (legali, [...] ’orbita di una penalità orientata a prevenire più che a reprimere. Sicurezza è la parola d’ordine, il fulcro di politiche criminali ‘anti-ideologiche’ e ‘vicine al cittadino’. Con essa la dottrina penale si trovò a dover fare i conti alla fine del ...
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criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico moderno): tribunale, processo, azione...