Scrittore americano, nato a Boston il 25 maggio 1803, morto a Concord il 25 aprile 1882: celebre moralista e poeta, la cui opera potentemente contribuì alla formazione della moderna coscienza americana [...] L'anno dopo, un attacco a fondo contro il cristianesimo storico, in un discorso al Divinity College dell'università più stanca prosa di taluni più tardi saggi riuniti in Letters and social aims (1876); a cui s'aggiunsero in seguito i tre volumi ...
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In Grecia e in Roma antiche era permessa l'esposizione dell'infante non riconosciuto legittimo e l'uccisione dei parti mostruosi. Spetta al cristianesimo il merito di avere, anche nell'ambito della famiglia, [...] inf. abbandonata, Torino 1906; G. Guarnieri Ventimiglia, in Scuola positiva, 1908, pp. 129-154; A. Lo Monaco Aprile, La protez. sociale della madre e del fanciullo in Italia e all'estero, Bologna 1923; S. D'Amelio, La beneficenza nel dir. ital., Roma ...
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. Nella lingua greca, apostasia (forma classica ἀπόστασις, forma posteriore ἀποστατσία: da αϕίστημι "metto, mi metto lontano, in disparte") ha senso puramente materiale ("distanza, allontanamento") o politico [...] , e più ancora quelle che, come il giudaismo e il cristianesimo, si opponevano per principio al politeismo statale e si proponevano di rinnovare i principî fondamentali della vita sociale. E perciò, se il giudaismo fu tollerato e perfino privilegiato ...
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KENT (A. T., 47-48)
Wallace E. WHITEHOUSE
Reginald Francis TREHARNE
Contea dell'Inghilterra di SE., con 3949 kmq. di superficie e 1.218.565 ab., compresa tra il Sussex a S., il Surrey a O., la contea [...] ; tuttavia conservarono per molti secoli la loro particolare organizzazione sociale, le loro leggi e i loro costumi.
Una certa fiume Humber e poco dopo cominciò in Inghilterra la predicazione del cristianesimo ch'ebbe la sua base nel regno di Kent (v. ...
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Diritto. - La composizione dei delitti è un istituto che ebbe una notevole importanza nella storia del diritto penale, e consiste nel pagamento d'una determinata indennità fatto dall'offensore all'offeso, [...] Mentre alcuni reati maggiormente pericolosi per la tranquillità sociale vengono riguardati come reati pubblici e come tali e poi soprattutto per l'avvenuta conversione dei barbari al cristianesimo, la faida doveva perdere ogni giorno più terreno e ...
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Uomo politico, storico e letterato, nato a Torino da Prospero B. il 27 novembre 1789, morto ivi il 3 giugno 1853.
Cesare Balbo risentì, nella sua formazione mentale e morale, delle tendenze dell'epoca [...] per opera di casa Savoia; le forze delle varie classi sociali, rette da un regime costituzionale, sul tipo inglese.
Meditazioni storiche e nella Civiltà cristiana: essere cioè il cristianesimo l'unica forza progressiva dell'umanità. Nel 1839 uscì ...
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Gruppo di stirpi montanare del Caucaso centrale. Occupano il territorio autonomo degli Adyge (Circassi) della regione del Caucaso settentrionale. A questo gruppo appartengono inoltre i Cabardini (circa [...] . Del resto, anche dopo la formale conversione al cristianesimo, la religione dei Circassi conservò molti tratti di paganesimo. I Circassi non ebbero letteratura. La loro vita sociale, nel Medioevo, fu qualcsa di mezzo fra il sistema patriarcale ...
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HERZEN (secondo la grafia russa Gercen), Aleksandr Ivanovič
Ettore Lo Gatto
Uomo politico e scrittore russo, nato a Mosca il 25 marzo (6 aprile) 1812, morto a Parigi il 21 gennaio (3 febbraio) 1870. [...] aggiunsero, sia pure di passaggio, Vico, Montesquieu, Herder, poi, dopo il 1835, lo studio del cristianesimo e in particolar modo dei suoi riflessi sociali in Fourier e in Feuerbach e altri. Era difficile da tante tendenze diverse ricavare un sistema ...
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La festa di capodanno risponde alla preoccupazione (di carattere religioso-sociale comune a tutti i gruppi umani) di dividere il tempo in sezioni, ad ognuna delle quali il gruppo stesso prende coscienza [...] opportune cerimonie il periodico ripetersi di quei ritmi stagionali, civili, sociali entro cui la sua vita si svolge. L'anno, doni di capodanno (o di Epifania) è rimasto anche nel cristianesimo. Il capodanno però non si considerava in Roma festivo, ...
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Nelle provincie dell'impero romano, nei municipî e nelle colonie il culto dell'imperatore Augusto fu esercitato fin da quando egli era in vita, ma, secondo il desiderio espresso dallo stesso imperatore, [...] breve tempo una nuova casta di rango elevato nella gerarchia sociale, benché di origine plebea. Ciò poté avvenire perché, che l'ordo Augustalium non sopravvisse alla conversione al cristianesimo degl'imperatori.
A Roma, oltre ai sodales augustales, ...
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cristiano-sociale
agg. – Denominazione di alcuni partiti e formazioni politiche costituitisi in Italia e in altri Paesi, in vari momenti storici, e caratterizzati dalla comune convinzione di risolvere i problemi sociali sulle basi etiche del...
patto s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, concludere, stringere un p. con qualcuno...