COLONIZZAZIONE E DECOLONIZZAZIONE
David K. Fieldhouse
Lawrence Rosen
Economia e politica
di David K. Fieldhouse
Introduzione
Lo Shorter Oxford dictionary definisce la colonizzazione come "l'azione [...] sulle altre società fosse oltremodo benefica. Il cristianesimo era ritenuto superiore a tutte le altre and the rise of capitalism, New York 1978.
Trubek, D. M., Toward a social theory of law: an essay on the study of law and development, in "Yale law ...
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Firenze
Ernesto Sestan
Ugo Procacci
Eugenio Ragni
* *
Pier Vincenzo Mengaldo
Storia. - F. è collegata a D. per due ragioni: come luogo in cui trascorse una parte della sua vita e al quale pensò [...] l'impulso di Giano della Bella, ricco mercante, non per posizione sociale, ma per sentimento, più vicino ai popolani che non ai , che doveva diventare subito " quasi moneta comune del cristianesimo ", come dirà il Villani) non sembra avere più limiti ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] era individuato nello sviluppo di forze economiche e sociali ispirate a un cristianesimo umanitario ed evangelico. Questi pensatori seppero cogliere i concetti nuovi di felicità e utilità sociale, ma allo stesso tempo, riallacciandosi alla grande ...
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DE GASPERI (Degasperi), Alcide
Piero Craveri
Nacque il 3 apr. 1881 a Pieve Tesino (Trento) da Amedeo e Maria Morandini. Di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli, ebbe due [...] notava che "convien ben distinguere fra azione e movimento sociale e movimento puramente politico. Il primo è opera delle XII aveva enunciato nella vigilia elettorale del 1946, tra cristianesimo e materialismo, ma tra "mondo occidentale" e "mondo ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] produrre, attivare, organizzare valori culturali e modelli di rapporti sociali; per i quali, in ultimo, "è l'universo 'segno' della speranza di salvezza (Lurker, 1990).È il cristianesimo, per eccellenza 'religione del Libro' e la cui massima autorità ...
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CULTURA
GGiovanni Busino
Sergio Belardinelli
Maria Chiara Turci
Teoria della cultura
di Giovanni Busino
sommario: 1. Degli usi della nozione. 2. Il rinnovamento del concetto. 3. Dalla cultura alle [...] e di rifiutare i valori, i progetti e le norme del suo ambiente sociale e culturale; se è l'artefice di identità e può creare all' e il secondo alla 'religione nichilistica', cioè al cristianesimo. In ogni caso è proprio attraverso queste dissonanze ...
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ECONOMIA E SOCIETÀ
Richard Swedberg e George Dalton
Sociologia economica
di Richard Swedberg
Introduzione
Intorno al 1800 il concetto di 'economia' divenne estremamente importante nell'ambito della [...] i loro beni e i loro strumenti, il cristianesimo, il governo centralizzato, e quelle potenti istituzioni di ), London 1976, pp. 93-105.
Beattie, J.H.M., Culture contact and social change, in "British journal of sociology", 1961, XII, 2, pp. 165-175 ...
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Impresa
Robin Marris
di Robin Marris
Impresa
sommario: 1. Introduzione. 2. Imprese e imprenditori prima del sec. XX. 3. Il periodo di transizione e il XVIII secolo. 4. L'organizzazione dell'azienda [...] che la condanna dell'usura pronunciata dalla Chiesa cattolica, e la più generale posizione sociale e filosofica del cristianesimo medievale impedirono lo sviluppo dell'etica individualistica che doveva caratterizzare il capitalismo del sec. XIX ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] Ecclesias vulgo vocant, 1570), alla ricerca di un cristianesimo primitivo.
Ancor più difficile trovare delle consonanze tra valga svolgimento, e che lo svolgimento fu il criterio politico-sociale e il pensiero filosofico del nuovo secolo […] uno dei ...
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NICCOLÒ I, santo
François Bougard
Nato presumibilmente intorno all'820, N., come i suoi due predecessori, non apparteneva all'aristocrazia romana, pur non essendo di origini "modeste". Il Liber pontificalis, [...] o "autoctona" era pronta a convertirsi al cristianesimo, non lo era altrettanto l'elemento protobulgaro, che portata più ampia come ambito geografico ("uomini dell'Emilia") e socialmente più altolocata ("i senatori di Ravenna") rispetto alla prima. ...
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cristiano-sociale
agg. – Denominazione di alcuni partiti e formazioni politiche costituitisi in Italia e in altri Paesi, in vari momenti storici, e caratterizzati dalla comune convinzione di risolvere i problemi sociali sulle basi etiche del...
patto s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, concludere, stringere un p. con qualcuno...