Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] fasi alterne e miste di ascesa e discesa, che, lungi dal mortificarla, rendono vivo e operante il suo apporto nella storia della cultura.
Filosofia
Con la locuzione filosofia p. si designò in Germania, a metà del 18° sec., l’attività di un gruppo di ...
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Movimenti artistici e letterari d’avanguardia sorti dopo la Seconda guerra mondiale; più in particolare, il movimento letterario cui diedero vita critici e scrittori italiani sul finire degli anni 1950.
La [...] del Gruppo 63, fu nel campo letterario il riflesso più vistoso del generale impulso alla modernizzazione che investì la cultura italiana nella seconda metà degli anni 1950. Tale impulso, favorendo l’incontro con nuove discipline e indirizzi di ...
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De Donà, Mario. – Artista e graphic-designer italiano, noto anche con lo pseudonimo di Eronda (Treviso1924 -Trieste 2009). Si è occupato di tutte le espressioni del visual design, in un’attività parallela [...] d'arte di Venezia nel 1946, ha stretto rapporti con R. Sonego, M. Pirelli, R. Conversano ed E. Vedova, animatori della cultura bellunese del dopoguerra; ha seguito l’attività del Gruppo N di Padova e si è perfezionato alla scuola di B. Munari, che ...
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Pittore (notizie dal 1359 al 1381), attivo in Boemia, come pittore di corte di Carlo IV. La sua impresa più grande fu la decorazione della cappella di S. Croce a Karlštejn: 128 tavole (mezzefigure di angeli, [...] sull'altare e, probabilmente, gli affreschi sugli strombi delle finestre. La possente volumetria delle figure, inconsueta nella cultura boema del tempo, ha fatto pensare a un'influenza dell'arte dell'Italia settentrionale e, in particolare, di ...
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Architetto (Novgorod 1885 - Mosca 1956); esponente dell'architettura ufficiale sovietica, ebbe una vasta attività e fu membro (dal 1939) dell'Accademia di architettura. Opere principali: l'edificio dell'Accademia [...] (1932-37, in collab. con V. O. Munc), il grattacielo dell'università statale Lomonosov (1949-53, in collab. con altri), la Casa del governo a Baku (terminata nel 1952); il Palazzo della cultura e della scienza a Varsavia (1955, in collab. con altri). ...
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Studio di architettura, costituito dal sodalizio professionale degli architetti Luigi Figini (Milano 1903-ivi 1984; v. App. II, i, p. 938) e Gino Pollini (Rovereto 1903-Milano 1991; v. App. II, ii, p. [...] la loro visione architettonica in una ricerca attenta e dinamica e con una disponibilità aperta alle istanze della cultura contemporanea, passando dai piccoli edifici isolati dei primi anni di attività ai grandi complessi, come quelli di Ivrea ...
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Giorgione
Caterina Volpi
Natura e sentimento
Le opere del pittore veneto Giorgione, attivo alla fine del Quattrocento, colpiscono per la qualità del colore e per la capacità dell'artista di comunicare [...] delle arti esercitate dallo stesso Giorgione: questo affresco è, infatti, soprattutto la dimostrazione della sua raffinata cultura dai complessi contenuti filosofici e con riferimenti all'astrologia.
La pala di Castelfranco
La seconda opera è ...
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GERMANIA
A. Greifenhagen
A. Greifenhagen
H. C. von der Gabelentz
D. W. Müller
J. Oelsner
E. Kluwe
R. Krauspe
E. Schuldt
G. Beihm-Blancke
Musei di antichità. - La Collezione Chigi venne nel 1728 [...] e console Dr. h. c. W. Pelizaeus. Insieme alle sezioni di storia naturale e di arte popolare, le collezioni di storia della cultura e dell'arte del Roemer-Pelizaeus-Museum dopo la guerra furono riunite in un nuovo edificio annesso alla chiesa di San ...
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FANTAGUZZI, Giuseppe
Graziella Martinelli
Nacque a Modena il 12 giugno del 1771 da Domenico e da Maria Monti, nella parrocchia di S. Giorgio in S. Bartolomeo (Cecchi Gattolin, 1975, p. 139); il padre, [...] rigore statuario e a una retorica gestuale, memori degli esempi di V. Camuccini e finanche di J.-L. David: una cultura di riporto, riflesso delle esperienze romane del Soli, il quale ne aveva trasmesso gli assunti a un'intera generazione di allievi ...
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KRAUTHEIMER, Richard
Ornella Francisci Osti
Figlio di Nathan, commerciante all'ingrosso, e di Martha Landmann, nacque a Fürth, in Baviera, il 6 luglio 1897.
Ebreo, fu costretto a emigrare dalla Germania [...] ; dotato di eccezionale memoria, recitava poesie o prose, non solo dei massimi autori tedeschi, dando esempio di vera cultura internazionale.
Nel 1919 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Monaco dove viveva con un amico che ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...