Letterato (n. Perugia - m. Napoli 1348). Fece parte del circolo di letterati raccolti intorno a Roberto d'Angiò; da lui imparò parecchio Boccaccio giovane. Perduta è la sua opera maggiore, Collectiones, [...] una raccolta mitologica ordinata genealogicamente; restano invece i commenti all'Arte poetica di Orazio e alle Satire di Persio, documenti della cultura preumanistica napoletana. ...
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Poeta latino pagano del sec. 6º d. C., amico di Boezio; in sei elegie di argomento erotico, M., vecchio o fingendosi tale, lamenta, giungendo anche a oscenità, la perdita delle gioie dell'amore. Imita [...] soprattutto Ovidio, ma anche Tibullo, Orazio e Marziale. ...
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Console romano del 527 d. C., che, con Securo Memore Felice, fece una revisione del testo delle poesie di Orazio e di Prudenzio fra il 528 e il 534 (recensione mavorziana, o anche in lat. recensio mavortiana). ...
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Grammatico latino (2º-3º sec. d. C.), commentatore di Terenzio e di Orazio; gli scolî a Orazio che vanno sotto il suo nome sono però una rielaborazione posteriore (Pseudo-Acrone). ...
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Filologo romano (fine 1º sec. d. C.), commentatore di Orazio; da identificare con l'A. contemporaneo di Plutarco, ricordato anche negli scolî virgiliani. ...
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Poesia
Gian Mario Villalta
La fine del 20° sec. e l'inizio del 21° non sembrano aver lasciato un segno decisivo sulla coscienza comune della poesia. L'impressione più generale, anzi, potrebbe essere [...] la tradizione del 'canto' poetico, che da Saffo a Orazio, dai provenzali a F. Petrarca, a G. Leopardi, intonava Ph. Larkin e di Th. Gunn, si distaccava dalla p. di D. Thomas e degli apocalittici, che avevano tenuto la scena negli anni Quaranta, ...
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RETORICA
Marc Fumaroli
(XXIX, p. 151)
Scomparsa nel corso del 20° secolo dall'insegnamento secondario europeo, la r. negli anni Settanta appariva destinata ad accontentarsi di una breve rubrica bibliografica [...] cultura europea. Fra di essi vi sono i latinisti A. Michel e A.D. Leeman (Orationis ratio, 1963), R.R. Bolgar, curatore della serie suo idealismo. Apre anche la via, sulla quale procederanno Orazio, Seneca, Agostino, a un'alleanza, prima pagana poi ...
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VOSS, Johann Heinrich
Leonello Vincenti
Poeta e filologo tedesco, nato a Sommersdorf nel Meclemburgo il 20 febbraio 1751, morto a Heidelberg il 29 marzo 1826. Suo nonno era stato ancora un servo della [...] lezioni del filologo Chr. G. Heyne si era acceso d'amore per la letteratura greca e aveva incominciato la traduzione dell bene gli riuscirono in seguito le versioni di Ovidio, Orazio, Properzio, Aristofane. Un grosso errore fu la tentata traduzione ...
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MÜLLER, Heiner
Luigi Quattrocchi
Scrittore tedesco, nato a Eppendorf (Sassonia) il 9 gennaio 1929. Attivo quasi esclusivamente come drammaturgo, si è affermato come autore scomodo ma autorevole per [...] e programmaticamente progressista. Mauser (1970), come d'altronde già Der Horatier, rivela l'inevitabilità in zwei Diktaturen (1992).
Alcune commedie di M. (Filottete, L'Orazio, Mauser, La missione, Quartetto) sono state tradotte e pubblicate nella ...
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SCHROEDER, Runolf Alexander
P. Ch.
Scrittore, compositore, pittore, architetto e teologo tedesco, nato a Brema il 26 gennaio 1878. Figlio d'un commerciante, si trasferì - conclusi gli studî liceali [...] e O. J. Bierbaum, diede vita alla rivista Die Insel. Legatosi d'amicizia con Hofmannsthal, Borchardt, Wiegand, ecc., trascorse un anno a Parigi le vette della tradizione classica - Omero, Virgilio, Orazio, di cui S., traduttore insigne (anche da ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...