Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] testo. Si veda, ad es., (4):
(4) – No! non ne va in volta femmina buona nell’ora fra vespero e nona! – singhiozzava una serie di eventi, tra cui almeno l’esecuzione dell’ordine da parte del plotone e un combattimento più o meno prolungato tra ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] dedicava all’alta divulgazione filosofica volgare del Convivio, il domenicano Giordano da Pisa predicava la quaresima in Firenze e devoti ascoltatori ne riportavano le parole. Queste straordinarie prediche erano momenti di istruzione, intrattenimento ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] ampio (Ligabue 2005: 66)
(40) Non è che sto fuori dalla festa. Me ne sto ai bordi per un po’ (Ligabue 2005: 124).
La semantica delle preposizioni può essere affrontata da due punti di vista: quello del sintagma preposizionale nella sua funzione di ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] ceduto a sciovinismo antitedesco, ciò che, ad onor del vero, né allora né poi gli si poté rimproverare, anche se allora, come prima e fondata dal Bonghi, al C. e a C. De Lollis (venuto intanto da Genova all'università di Roma) e N. Festa. Il C. fu ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] non vengono occupati»]; e li sudditi, per non essere governati, non se ne curano [= «i sudditi, benché non siano governati, non se ne curano»], né pensano né possono alienarsi da loro (Machiavelli, Il Principe XI, p. 54)
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] le regole fantasma, come per es. la pseudonorma che, da tempo immemorabile, vieta l’uso della sequenza avversativa ma però, proscrizione che non trova fondamento né nella struttura né nella storia dell’italiano: non nella struttura, perché la nostra ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] attestato in fiorentino, si riduce progressivamente per numero, ruolo e frequenza mano a mano che ci si allontana da Firenze (e il lucchese ne è privo). Ad eccezione del fiorentino, l’infinito è generalmente tronco, anche in fine di enunciato, nella ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] che può anticipare l’interpenetrazione di sistemi è quello dei cosiddetti ibridismi, cioè parole costituite da morfemi derivati da lingue differenti. Se ne trovano frequenti esempi nel contatto tra dialetti e lingua nazionale (Regis 2005: 63-65):
(6 ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] forme affermative, la negazione spesso viene rafforzata: in antico francese, ad es., la negazione standard ne < lat. non è rafforzata da nomi indicanti piccola quantità, come point «punto», pas «passo», ecc. (➔ intensificatori). In seguito, il pas ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] e significato è estemporaneo (ad es., quando vogliamo descrivere la forma di un terrazzo e ne disegniamo nell’aria il profilo, inventando in quel momento i movimenti da fare con le mani); negli altri è codificato, cioè condiviso con altri parlanti e ...
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ne
né cong. [lat. nĕc]. – Congiunzione negativa corrispondente a e non. Può essere usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative: non me l’ha mai detto né scritto; ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione;...
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...