Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] uso del discorso diretto non segnalato né dalla punteggiatura, néda espedienti grafici. In questi casi, prendo io, tu prendi la Carla in (23), priva di cornice ma racchiusa da virgolette citazionali:
(23) «La Norma la prendo io, tu prendi la Carla ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] con lucidità e rigore, sono i seguenti:
(a) alle lingue per imporsi non bastano le virtù naturali né un’illustre tradizione letteraria;
(b) il fiorentino da questo punto di vista ha le carte in regola e non teme rivali, essendo lingua viva e non ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] , dei quali solo quattro viventi nel 1789: Luigi Maria (notaio), Vincenzio, Giuseppe e Giambattista (il Lastri, invece, nedà per vivi sei). Maturò rapidamente qualità di archivista, antiquario e studioso - soprattutto di lingua - che furono presto ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] lombardo e piemontese [kaˈvɛːi] e in veneziano [kaˈveːi]), /t/ e /k/ cambiano solo il loro tratto sordo in sonoro (ad es., in lombardo si dirà [muˈneːda] e [ˈrøːda] per moneta e ruota, [ˈbraːge] e [fyrˈmiːga] per brache e formica; in emiliano [salˈva ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] innovazioni sintattiche più importanti (cfr. Cortelazzo 2007a; ➔ lingua d’oggi).
Alcuni verbi sono frequentissimi nell’uso colloquiale. Se nedà qui di seguito una lista.
(a) Averci nel senso di «avere». Quest’uso, originario dell’Italia centrale, è ...
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Il palindromo è una sequenza di lettere o di sillabe che possa essere letta anche in senso retrogrado dando come esito o la sequenza di partenza o un’altra sequenza pure dotata di senso. Al principio della [...] Giuseppe Varaldo il massimo palindromista italiano del Novecento. Consiste in un componimento in cui ogni verso è un palindromo autonomo:
Adenoidi: Dio nedà.
Esse
o noia paiono
o lo sono; solo,
ivi
(è verità?) poco patire v’è.
Or e poi io però
or e ...
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I glossari sono uno dei più antichi tipi di vocabolario, nato e sviluppatosi nel medioevo europeo, con qualche epigono più tardo. Si tratta di opere di varia natura, la cui struttura può variare dalla [...] redatti con intenti più pratici, cioè per l’apprendimento di una lingua straniera. Anche in questo caso, se nedà solo una rapida esemplificazione: un glossarietto francese-veneto del Trecento (Baldelli 1961), uno provenzale-italiano dell’inizio del ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] (Purg. XXVI, 18)
(17) Je souffre ... brûlé de plus de feux que je n’en allumai
«Io soffro ... arso da più fuochi di quanti non ne abbia accesi»
(Jean Racine, Andromaque I, 4)
(18) Vêtu de probité candide et de lin blanc
«vestito di candida probità e ...
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L’antifrasi (lat. contrarium e, in senso allargato alle figure di pensiero, ironia) è nella tradizione retorica l’uso di una parola o un’espressione con l’intento di negarne il significato, sia per riprendere [...] vv. 11-12). Nella seconda parte del secolo, l’antifrasi resta uno dei meccanismi più confacenti all’italiano: Montale nedà prova anche nelle sue ultime composizioni:
(6) … Abbiamo
fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo
(Quaderno di quattro ...
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I gerghi di mestiere o di categoria condividono, storicamente, con quelli della malavita un nucleo lessicale comune (➔ gergo) cui va aggiunto, come specificità, un lessico tecnico proprio delle diverse [...] i lavoratori, nativi per lo più delle valli alpine i cui abitanti professavano da secoli, o si tramandavano di padre in figlio, l’uno o l’ l’interrelazione tra ondate di correnti migratorie. Nedà un esempio Sabatini (1956), relativamente al gergo ...
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ne
né cong. [lat. nĕc]. – Congiunzione negativa corrispondente a e non. Può essere usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative: non me l’ha mai detto né scritto; ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione;...
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...