NICOLA PISANO
M. Wundram
Scultore attivo in Italia nella seconda metà del 13° secolo.L'opera di N. ebbe nell'ambito della scultura un ruolo altrettanto incisivo di quello che, una generazione più tardi, [...] J. Poeschke, Die Sieneser Domkanzel des Nicola Pisano. Ihre Bedeutung für die Bildung der Figur im ''Stile nuovo'' der Dante-Zeit (Beiträge zur Kunstgeschichte, 9), Berlin-New York 1973; M. Seidel, Studien zur Antikenrezeption Nicola Pisanos, MKIF 19 ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 78 (2013)
Francesco Aceto
NICOLA Pisano. – Figlio di Pietro, ne sono ignoti luogo e data di nascita. È menzionato la prima volta nel testamento dettato a Lucca il 5 aprile 1258 dallo scultore Guidobono Bigarelli da Como (Appendice, in Nicco Fasola, 1941, p. 207, n. 1).
In forza della sua attività, accertata ... ...
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Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere principalmente scultoree, oltre che architettoniche. La sua opera ebbe nell'ambito della scultura un ... ...
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Manuela Gianandrea
Il rinnovatore della scultura italiana
Abbandonando lo stile romanico, Nicola Pisano trasformò i caratteri della scultura italiana della seconda metà del Duecento attraverso una rappresentazione più naturalistica e realistica della figura e dello spazio. Le sue opere, frutto di una ... ...
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Pietro Toesca
Scultore. Nacque forse intorno al 1220, morì tra il 1278 e il 1287. Nelle epigrafi delle sue opere amò dirsi pisano, ma in alcuni documenti è chiamato "N. Pietri de Apulia" o semplicemente "de Apulia": e rimane tuttora controverso se così s'indicasse il suo nome di famiglia oppure la ... ...
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COSMATI
E. Bassan
Denominazione convenzionale con la quale si indicano gli artefici romani impegnati, nei secc. 12° e 13°, in lavori in marmo di prevalente carattere scultoreo-decorativo e architettonico, [...] III a Bonifacio VIII, a cura di A.M. Romanini, Torino 1991b, pp. 73-143; A.M. Romanini, Dalla Roma di Francesco alla Roma di Dante, ivi, pp. XV-XXXI; P.F. Pistilli, L'architettura a Roma nella prima metà del Duecento (1198-1254), ivi, pp. 1-71; A.M ...
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LAZIO
P. Rossi
(lat. Latium)
Il nome L. nella sua accezione moderna risale ai secc. 15°-16°, quando venne rimesso in uso dai geografi per designare un territorio meno vasto dell'attuale, che escludeva [...] medievale e architettura monastica, in Dall'eremo al cenobio. La civiltà monastica in Italia dalle origini all'età di Dante (Antica Madre, 10), Milano 1987, pp. 423-575; Aggiornamento scientifico all'opera di G. Matthiae. Pittura romana del Medioevo ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] , opere alle quali Michelangelo possa essersi riferito con certezza. Dato per scontato Giovanni Evangelista, autore dell’Apocalisse, Dante è lo scrittore che i contemporanei subito chiamarono in causa; la Commedia il testo (familiare all’artista) che ...
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Leonardo Da Vinci - «Se la pittura è scienzia»
Edoardo Villata
La vita
Leonardo nacque probabilmente a Vinci (anche se non nell’edificio rurale che la tradizione addita come luogo natale) il 15 aprile [...] che è per l’appunto un motto dello stesso Bembo (lo si incontra per la prima volta a noi nota nella tomba di Dante a Ravenna, 1482-1483, eseguita da Pietro Lombardo su incarico di Bembo, allora podestà della città romagnola). Si tratta peraltro di un ...
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MINIATURA
M.G. Ciardi Dupré Dal Poggetto
La m., ovvero l'illustrazione del libro manoscritto, fu in Occidente una delle manifestazioni artistiche più importanti del Medioevo e anche nel Rinascimento [...] alla biblioteca senza scriptorium, in Dall'eremo al cenobio. La civiltà monastica in Italia dalle origini all'età di Dante (Antica Madre, 10), Milano 1987, pp. 331-422; C. Bertelli, Miniatura e pittura. Dal monaco al professionista, ivi, pp ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] spiritualità monastica dal IV al XIII secolo, in Dall'eremo al cenobio. La civiltà monastica in Italia dalle origini all'età di Dante (Antica Madre, 10), Milano 1987, pp. 181-214: 185-186; J.M. Lotman, B.A. Uspenskij, Tipologia della cultura, a cura ...
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SMALTO
A.R. Calderoni Masetti
J. Durand
A. Shalem
Pasta vitrea distesa su metallo, sottoposta ad alte temperature, secondo tecniche già testimoniate in alcuni anelli di epoca micenea (1200 a. C.), [...] 64-67; Les trésors des églises de France, cat., Paris 1965; A. Lipinsky, L'arte orafa napoletana sotto gli Angiò, in Dante e l'Italia meridionale, "Atti del II Congresso nazionale di studi danteschi, Caserta e altrove 1965", Firenze 1966, pp. 169-215 ...
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FONTI
M. Bernardini
Gli studiosi che all'epoca della Controriforma per primi si dedicarono allo studio dei monumenti cristiani di età tardoantica e medievale erano filologi come Panvinio e Alemanno, [...] Factors in the Art Patronage of King Henry III, JWCI 35, 1972, pp. 81-107; G. Pampaloni, Firenze al tempo di Dante. Documenti sull'urbanistica fiorentina, Roma 1973; W.M. Bowsky, A Medieval Commune. Pisa under the Nine, 1287-1355, Berkeley 1981; K ...
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FEDERICO II, Imperatore
M. Di Berardo
F., della casata degli Hohenstaufen duchi di Svevia, nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi e morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino, nel territorio dell'od. comune di [...] di Napoli 1266-1414, Roma 1969, p. 70, n. 132; A. Lipinsky, L'arte orafa alla corte di Federico II di Svevia, in Dante e la cultura sveva, "Atti del Convegno di studi, Melfi 1969", Firenze 1970, pp. 97-128; M. Accascina, Oreficeria di Sicilia dal XII ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...