PARODI, Ernesto Giacomo
Guido Lucchini
– Nacque a Genova il 21 novembre 1862 da Elia e Teresa Raffetto.
Si laureò nella città natale nel 1885 con una tesi sulla Descrizione del dialetto genovese, discussa [...] letteratura italiana, XLI (1923), p. 237; V. Rossi, in Nuova antologia, 16 febbraio 1923, pp. 345 ss.
M. Barbi, E.G. P., in Studi danteschi, V-VI (1923), pp. 163-166; P. Rajna, E.G. P., in Il Marzocco, XXVIII (1923), 11 febbraio, p. 1 (poi in Id ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] esterni, al di là della separazione: sono gli sciacalli al guinzaglio visti sotto i portici di Modena, il ramarro che dantescamente «scocca / sotto la grande fersa / dalle stoppie», lo scoiattolo che «batte la coda a torcia sulla scorza», l’assorto ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] Castelvecchi 1986: XIV), e nella sua traduzione del De vulgari eloquentia rende con volgare italiano il vulgare latium dantesco (vulgare curiale è invece tradotto con lingua cortigiana). Se nell’Epistola Trissino distingue «la pronuntia toscana, ε la ...
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PAGLIARO, Antonino (App. II, 11, p. 484)
Ha continuato a insegnare glottologia nell'università di Roma fino al fuori ruolo, nel 1968; dal 1965 socio nazionale dell'Accademia dei Lincei; è morto a Mistretta [...] , in Giorn. stor. lett. ital., CXXXII (1955), pp. 64-9; A. Vallone, L'interpretazione semantica di Pagliaro, in Ricerche dantesche, Lecce 1967, pp. 229-49; G. R. Cardona, Bibl. degli scritti di A. Pagliaro, in Classica et orientalia, Napoli 1969 ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] che è del D'Ovidio" (p. 311).
Un nuovo gruppo di saggi furono raccolti in due volumi con il titolo Nuovi studi danteschi (Milano 1906; ibid. 1907; voll. II, III e IV delle Opere complete, Caserta 1926 e Napoli 1932); il primo raccoglie contributi su ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] della levitas e della dulcedo, e a un’idea di «unilinguismo» (Contini 1951: 173), contrapposta al plurilinguismo della Commedia dantesca, che se non è scorretta appare limitativa e parziale.
A mettere in discussione il famoso giudizio continiano sono ...
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Gioco di parole è un’espressione comune di significato non univoco che viene impiegata anche in contesti tecnici.
In senso generico, per gioco di parole si intende l’attività verbale (e il suo risultato) [...] veda Bausani 1974) e nella letteratura per l’infanzia («Supercalifragilistichespiralidoso»), nonché nella letteratura tout court (il dantesco «Pape Satan, Pape Satan Aleppe», Inf. X, 1).
Esistono anche esempi di invenzione linguistica che pertengono ...
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GENTILE, Luigi
Carlo D'Alessio
Nacque a Macerata il 5 ag. 1851 da Vincenzo e Vittoria Biroresi. Iscrittosi all'Istituto di studi superiori di Firenze, fu allievo di A. Bartoli, che lo chiamò, dopo il [...] alcuni aspetti della vita e dell'opera di Dante Alighieri: Di un documento per la nascita di Dante (in Bullettino della Società dantesca italiana, I [1891], 5-6, pp. 39-45) e Le antiche chiose anonime all'Inferno di Dante secondo il testo Marciano ...
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L’elisione (dal lat. elisio «atto di rompere») consiste nella cancellazione di una vocale atona in fine di parola, quando questa sia seguita da una parola iniziante per vocale. Il fenomeno ha luogo quindi [...] . Tale fenomeno è denominato ➔ sinalefe, ed è usato di frequente nella metrica poetica (➔ metrica e lingua). Un verso come il dantesco mi ritrovai per una selva oscura (Inf. I, 2), che contiene dodici sillabe, può essere ridotto a un ➔ endecasillabo ...
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I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] -esco invece sembra selezionare preferibilmente antroponimi nell’ambito artistico-letterario, peraltro piuttosto datati (dantesco, giottesco, molieresco, goyesco, anche finzionali: tartufesco, lolitesco, gargantuesco), mentre con personaggi recenti è ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica d’insegnamento universitario; vocabolario...
dantesca
dantésca s. f. [dall’agg. seguente]. – Nome dato dai mobilieri moderni (per generico ma inesatto riferimento all’epoca di Dante) a un tipo di seggiola in uso nel sec. 16°, affine alla savonarola (entrambe derivate dallo sgabello pieghevole...