L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] normazione del volgare toscano è svolta da ➔ Dante, che la teorizza ai primi del Trecento nel suo Devulgarieloquentia (➔ storia della linguistica italiana). Dante parte dalla ricognizione della varietà di lingue dell’Italia medievale per celebrare ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] Opere minori, a cura di P.V. Mengaldo & B. Nardi, Milano - Napoli, Ricciardi, 3 voll., vol. 3°/1 (Devulgarieloquentia, Monarchia) (rist. dell’ed. 1979).
Castellani, Arrigo (a cura di) (1952), Nuovi testi fiorentini del Dugento, Firenze, Sansoni ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] 2 febbraio 1362]. Ricordanza che io Matteo figliolo che fu di Nicholò de’ Chorsini del popolo di San Filice in Piaza, mi partì di anche nelle laude diffuse nelle altre regioni.
Nel Devulgarieloquentia (II, vi, 7) Dante suggerisce di prendere ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] in quanto proprio qui il vicentino Gian Giorgio Trissino fa conoscere ai letterati fiorentini, in gran parte increduli, il Devulgarieloquentia dantesco, da lui da poco riscoperto, poi pubblicato e tradotto (1529) e destinato a suscitare polemiche e ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] è il vicentino Giovan Giorgio Trissino, a cui si deve la riscoperta e la traduzione in volgare del Devulgarieloquentia e la sua immissione nel dibattito primocinquecentesco compiuta attraverso il dialogo Il Castellano (entrambe le opere vennero ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] (Contini 1970: 611).
È ➔ Dante nel Devulgarieloquentia (I, xi-xiv) a istituire per la in la santosa.
– Compare, el no vò danza, con l’ha sentù che le cere de vostriso rifonde sorbole si garbe.
– Trucón entro, che ’l besuogna che a’ trucón tosto ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] sia ad assumere come lingua ufficiale l’italiano, sia a svolgere un’azione regolatrice della sua norma. Già ➔ Dante, nel Devulgarieloquentia, aveva capito che a lungo, in Italia, la lingua letteraria (il suo volgare illustre) doveva fare quello che ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] “Perché burli?”», Inf. VII, 30) introcque (Inf. XX, 130, per il cui tasso di popolarità si veda in Devulgarieloquentia I, xiii, 1-2), manicare, paroffia, rubecchio, sirocchia, segnorso, o di una più generica toscanità ‘dialettale’ caratterizzante i ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] da Muratori e da Gravina, ricongiungendole alle loro matrici cinquecentesche e in particolare alla riscoperta cinquecentesca del Devulgarieloquentia da parte di Gian Giorgio Trissino e oggetto ora di rinnovata attenzione da parte di Perticari nel ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...