La canzone, o canzone antica, detta in antico anche canzone distesa (per distinguerla dalla canzone a ballo o ➔ ballata), è la forma metrica più prestigiosa e complessa della tradizione lirica italiana [...] di divisione non praticato da Petrarca (canzone di piedi e volte è Madonna dir vo voglio di Giacomo da Lentini). Nel Devulgarieloquentia Dante prevede inoltre stanze formate da una prima sezione indivisa, o fronte, e da due volte, ma non si hanno ...
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Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi [...] gerarchia della ‘nobiltà’ metrica codificata da ➔ Dante nel Devulgarieloquentia, il sonetto occupa il terzo rango, dopo la canzone adattate e rielaborate: basti pensare, per la Spagna, a Luis de Góngora; per la Francia, ai poeti della Pléiade; per l ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] et dolci acque”, dal peculiare schema ritmico (1ª 3ª 5ª 6ª), laddove la codificazione dantesca del Devulgarieloquentia (➔ Dante) richiedeva che l’inizio di canzone elevata fosse sempre endecasillabico. Il settenario può variamente alternarsi all ...
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Filologo e critico letterario italiano (n. Milano 1936); prof. di storia della lingua italiana nelle università di Genova (1968-71), di Ferrara (1971-74) e quindi di Padova. Allievo di G. Folena, ha studiato [...] storico-filologico M. M. Boiardo (ed. delle Opere volgari, 1962; La lingua del Boiardo lirico, 1963) e Dante (ed. critica del Devulgarieloquentia, 1968 e poi, con trad. a fronte e ampio commento, in Opere minori, 2° tomo, a cura sua e di altri ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] latina. Dante vi si cimentò, avendo già scritto in l. trattati in prosa, tra i quali il Devulgarieloquentia e la Monarchia possono chiudere la letteratura l. medievale. Contemporaneamente infatti le lingue volgari si erano dappertutto affermate ...
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stil novo Tendenza poetica (anche dolce stil novo) diffusa in Toscana tra la seconda metà del 13° e l’inizio del 14° sec., così chiamata dalla critica moderna sulla base di versi di Dante (Purg. XXIV, [...] dato nella Vita nuova quel che potrebbe dirsi lo s. della prosa e anche un’immagine estremamente idealizzata di vita stilnovistica; e nel Devulgarieloquentia, sia pure parzialmente, un ripensamento teorico degli ideali stilistici dello stil novo. ...
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Trovatore italiano in lingua provenzale (n. Goito 1200 circa - m. dopo il 1269). Ebbe vita avventurosa. Cominciò come giullare; fu presso Azzo VII d'Este, poi, a Verona, alla corte di Rizzardo Sambonifacio, [...] un'immagine di alta dignità. È stata proposta da G. Bertoni (1901) l'attribuzione a S. di un sirventese in lombardo, che autorizzerebbe a vedere in un passo dantesco (Devulgarieloquentia, I XV 2) un accenno a una sua produzione in volgare italiano. ...
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Medievista (Chiabrano, Perrero, 1912 - Montichiari 1993); prof. univ. dal 1955, ha insegnato lingua e letteratura latina medievale a Roma. Le sue ricerche riguardano un largo arco di tempo, dal sec. 6º [...] (ed. con traduzione e commento, 1950; Interpretazione della Monarchia di Dante, 1962) e le sue Ricerche sul Devulgarieloquentia (nel Giornale storico della letteratura italiana, 1959). Importanza centrale, nell'ambito della produzione di V., ha l ...
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Poeta fiorentino (sec. 13º-14º), da identificarsi forse con il notaio ser Lapo di Giovanni Ricevuti, della cui attività si hanno documenti sicuri relativi agli anni tra il 1298 e il 1321. Ricordato da [...] Dante in un sonetto giovanile (Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io), è anche citato dal medesimo nel Devulgarieloquentia (I, 13) tra coloro che, insieme con i contemporanei G. Cavalcanti, Cino da Pistoia e Dante stesso, seppero raggiungere l' ...
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Rimatore lucchese (sec. 13º), giudice e notaro in documenti che vanno dal 1242 al 1257. Fiorì intorno a lui una piccola scuola poetica strettamente legata ai Siciliani. Dante, che lo giudicò severamente [...] nel Devulgarieloquentia (I 13, 1), lo introduce nel canto XXIV del Purgatorio come rappresentante della generazione di poeti anteriore alla sua, e fa che egli riconosca la novità e la superiorità dello stil novo rispetto alla poesia dei Siciliani, ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...