MANNELLI, Francesco
Arianna Terzi
Nacque a Firenze tra il 1356 e il 1357, secondogenito di Amaretto di Zanobi e Zenobia di Domenico Guidalotti Rustichelli.
Il M. apparteneva a una delle più antiche [...] , Botteghe e canzoni della vecchia Firenze, in Nuovi Studi medievali, III (1927), 1, pp. 130-137; M. Barbi, Sul testo del Decameron, in La nuova filologia e l'edizione dei nostri scrittori: da Dante al Manzoni, Firenze 1938, pp. 35-85; G. Boccaccio ...
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Studioso di letteratura italiana (n. Tokyo 1910 - m. 2001), prof. dal 1947 nell'univ. di Kyoto e dal 1973 nell'univ. cattolica Sacro Cuore di Tokyo. Autore di una grammatica italiana e di un dizionario [...] italo-giapponese, tra le sue traduzioni più importanti si ricordano: il Decameron; la Divina Commedia e la Vita nuova; il Principe. Fondò (1951) l'Istituto di studî italiani e la società Dante Alighieri di Kyoto. ...
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Filologo e critico letterario (Savona 1913 - Venezia 2004). Un ramo della famiglia discende dall'abate Stoppani (1824-1891), e porta vivo il senso di quella missione, che fu del cattolicesimo liberale [...] sul Boccaccio, di cui è stato fondatore. Di Boccaccio è il più autorevole interprete internazionale, avendo del Decameron identificato gli autografi e fornito l'edizione critica, a coronamento dell'imponente scrutinio dei testimoni (Tradizione delle ...
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Critico letterario (McLond, Oklahoma, 1909 - New Windsor, Baltimora, 1985); professore di letteratura italiana alla Johns Hopkins univ. (dal 1937), alla Harvard (dal 1948), e di nuovo alla Johns Hopkins [...] 1958). Autore di pregevoli edizioni (Canti carnascialeschi del Rinascimento, 1936; Nuovi canti carnascialeschi del Rinascimento, 1940; Decameron, 1955), è stato soprattutto studioso e originale interprete di Dante (An essay on the Vita Nuova, 1949 ...
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Scrittore italiano (Alì 1919 - Roma 1992); a parte le poesie del Codice siciliano (1957; nuova ed. accresciuta, 1978), è noto per il contrastato successo del monumentale romanzo Horcynus Orca (1975): un [...] a riunire in un solo libro tutta la tradizione narrativa dell'Occidente, dalla Bibbia a Omero, al Decameron, ai poemi cavallereschi, per riscriverla e coglierne l'immutata vitalità simbolica e affabulatoria sull'orizzonte delle grandi innovazioni ...
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Poeta (Parigi 1805 - Nizza 1882). Il suo primo volume d'ispirazione satirica, Iambes (1832; 30a ed., Iambes et poèmes, 1880), resta il suo capolavoro. Altre raccolte poetiche: Chants civils et religieux [...] (1841); Rimes héroïques (1843); Rimes légères (1851); Satires et chants (1853); Silves et poésies diverses (1864). Scrisse anche novelle e tradusse in francese il Decameron (1845). Accademico di Francia nel 1869. ...
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Citti, Franco. – Attore italiano (Roma 1935 – ivi 2016). Fratello del regista Sergio, ha iniziato la sua carriera di attore con P.P. Pasolini che nel 1961 lo ha reso protagonista di Accattone, per i suoi [...] tratti romaneschi. Il sodalizio con Pasolini è proseguito negli anni con Mamma Roma (1962), Edipo re (1967), Porcile (1969), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972) e Il fiore delle Mille e una notte (1974), C. infatti insieme a N ...
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Pittore e disegnatore (Parigi 1699 - ivi 1773). Allievo di F. Boucher e interprete di J. A. Watteau, dal 1732 al 1745 lavorò in Inghilterra dove contribuì alla diffusione del gusto francese. Si distinse [...] significative le illustrazioni per Pamela di S. Richardson, per l'edizione di Shakespeare curata da L. Theobald e quelle per Décaméron, Contes moraux, Nouvelle Heloïse di J.-J. Rousseau. Fu anche autore di un trattato di prospettiva. Suoi disegni al ...
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Storico italiano (Torino 1862 - Pavia 1899). Discepolo di C. Cipolla, fu segretario dell'Istituto storico italiano, poi prof. all'univ. di Pavia; socio corrispondente dei Lincei (1897). Studiò problemi [...] di storia politica medievale e del costume (Manfredi I e Manfredi II Lancia, 1886; La dominazione di Carlo I d'Angiò in Piemonte e Lombardia, 1891; Come vestivano gli uomini del "Decameron", 1898). ...
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Predicatore e scrittore (Firenze 1300 circa - ivi 1357). Scrittore ascetico, compose lo Specchio di vera penitenza, ragionamenti semplici, umani, persuasivi, che spesso, secondo l'uso della predicazione [...] che egli descrive, con un'arte che è sobria e misurata, e insieme incisiva. Famosa quella pagina che, in gara col Decameron, rappresenta il purgatorio sulla terra. Oltre al valore letterario, l'opera di P. è una preziosa fonte per la storia dello ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...