Critico e filologo italiano (Catanzaro 1900 - Roma 1987). Allievo di V. Rossi (al cui fianco attese all'edizione delle Familiari del Petrarca che, dopo la morte del maestro, portò a termine da solo pubblicando [...] arte e con la penetrazione dell'umanità degli scrittori. Fra le sue opere si ricordano soprattutto lo studio su Il Decameron (1929); Petrarca (1946, 8a ed. 1977); Titanismo e pietà in Giacomo Leopardi (1957, 2a ed. 1981); Realismo romantico (1959, 2a ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] dei Deputati del 1573 (in effetti curata da Vincenzio Borghini). Com’è noto, fin dal 1570, dopo che il Decameron era stato incluso nell’Indice dei libri proibiti, il Granduca Cosimo intervenne «rivendicando i diritti di Firenze» nella rassettatura e ...
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ANTINORI, Bastiano
Mario Quattrucci
Nacque a Firenze da Alessandro il 25 ag. 1524. Ebbe notevole rilievo nella vita letteraria della città nella seconda metà del Cinquecento. Entrato nell'Accademia [...] , i Medici vollero il suo ritratto dipinto su una delle volte della Galleria.
La fama dell'A. è legata alla ""rassettatura" del Decameron, cui fu preposto V. Borghini su invito di Cosimo I. In conformità alla "Nota Santa" che proibiva "si parlasse in ...
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CORTICELLI, Salvatore
Sabina Magnani
Nacque a Piacenza l'8 dic. 1689 da Alessandro e Elisabetta Gabrielli, ambedue bolognesi.
Di famiglia molto agiata, poté compiere i primi studi letterari a Roma, [...] della fantasia e del talento.
Durante la stesura del trattato il C. curò anche un'edizione purgata del Decameron, pubblicata a Bologna nel 1751 "per uso principalmente dei modesti giovani della toscana lingua studiosi".
Tale pubblicazione provocò ...
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BENIVIENI, Antonio, il Giovane
Nicola De Blasi
Nacque a Firenze da Lorenzo e da Oretta Niccolini il 17 genn. 1533. Di debole complessione e di salute cagionevole, fu destinato fin dalla fanciullezza [...] , nel 1570 e nel 1578, e consigliere nel 1580.
Quando si deliberò di dare alle stampe una nuova edizione del Decameron,purgata e ridotta secondo i dettami dei concilio trídentino, il granduca Cosimo I scelse fra i deputati all'edizione anche il ...
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FORNACIARI, Raffaello
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 24 febbr. 1837, ultimo dei quattro figli di Luigi e Teresa Martinelli. Avviato agli studi umanistici, il F. frequentò il seminario arcivescovile [...] , pp. 518-522; G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1938, pp. 1385, 1426; V. Branca, Linee di una storia della critica al "Decameron", Milano-Roma 1939, p. 57; G. Getto, Storia delle storie letterarie, Milano 1942, p. 377; G. Petronio, G. Boccaccio, in I ...
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FORTINI, Pietro
Angela Asor Rosa
Nacque a Siena agli inizi del sec. XVI, da Lorenzo di Fortino e da Eufrasia Ballati, che si erano uniti in matrimonio nel 1496 (Milanesi, Notizie…, p. 621).
Della sua [...] che resta abbondantemente entro il limite massimo di 125-150 che il F. si era dato nel Prologo.
Il richiamo al Decameron va inteso in senso ampio: la cornice infatti non costituisce più il principio ordinatore della raccolta, la regola e la misura ...
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Farani, Piero
Mario Verdone
Nome d'arte di Pietro Faverzani, realizzatore di costumi per il cinema, il teatro e la televisione, nato a Cadeo (Piacenza) il 14 novembre 1922 e morto ad Albenga (Savona) [...] ), Porcile (1969), caratterizzati da uno stile arcaico e dall'uso di materiali poveri, nonché quelli magnificamente colorati di Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974); per Franco Zeffirelli gli ...
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Regista rumeno (n. Bucarest 1950). Direttore del Teatro Bulandra di Bucarest (1992-94) e del Centre dramatique national di Limoges (1996-99), le sue regie teatrali, oltre a essere state premiate e ospitate [...] con scene da Macbeth» da A. Jarry e W. Shakespeare, 1990); Phaedra («Fedra», da Seneca ed Euripide, 1993); Decameronul 645 («Decameron 645» da Boccaccio, 1993); Danaidele («Le Danaidi», da Eschilo, 1995); L'Orestie (da Eschilo, 1996); De Sade (2000 ...
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Linguista italiano (Milano 1922 - ivi 2021). Prof. di storia della lingua italiana a Milano, V. ha legato il proprio nome soprattutto all'esame dei dibattiti linguistici nella storia dell'italiano, sia [...] Sposi" e le tendenze della prassi correttoria manzoniana, 1992). Tra le opere più recenti: La riscrittura del Decameron. I mutamenti linguistici (2002); Divagazioni linguistiche dal Trecento al Novecento (2006); L'officina linguistica del Tasso epico ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...