Nell’antica Roma, collegi di 10 membri, distinti secondo le loro particolari funzioni: d. litibus iudicandis, collegio di giudici, scelti dapprima di anno in anno dal pretore, poi eletti dai comizi tributi, la cui competenza riguardava soprattutto i processi di libertà; d. agris dandis adsignandis e coloniae deducendae, commissioni che avevano il compito di assegnare le terre pubbliche ai privati, ...
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Nipote di P. Valerio Publicola il console del 509, dopo aver avuto parte preponderante nella caduta dei decemviri, nominato console (449 a. C.) avrebbe, secondo la tradizione, combattuto con molte leggi [...] (dette Valeriae-Horatiae) il prepotere dei nobili, rendendo i plebisciti obbligatorî per tutti e dichiarando inviolabili i tribuni della plebe. Nello stesso anno sconfisse duramente gli Equi ...
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Console nel 471 e nel 451 a. C.; indusse i patrizî ad accedere alle proposte plebee di riforme mediante la creazione d'un collegio di decemviri legibus scribundis, di cui fece parte nel 451 e nel 450; [...] prima amato dal popolo, poi odiato per le sue ambizioni tiranniche, fu ucciso o si uccise in prigionia. Alcuni elementi della tradizione che lo riguarda, tra cui l'episodio di Virginia, sono leggendarî ...
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Dodici tavole
La più antica opera legislativa di Roma, attribuita dalla tradizione ai primi tempi della repubblica, e precisamente agli anni 451 e 450 a.C. Secondo la tradizione, nel 451 si sarebbe nominato [...] suprema. Furono loro opera dieci tavole di leggi, alle quali furono aggiunte (450) altre due tavole da un nuovo decemvirato comprendente anche tre membri plebei. Nel 449 le leggi sarebbero state fatte incidere su dodici tavole di bronzo, poi esposte ...
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Plebeo romano (sec. 5º a. C.), assertore dei diritti della plebe; i patrizî, per sbarazzarsene, lo avrebbero esposto a imprese disperate nella guerra contro gli Equi (455). Salvatosi ed eletto tribuno [...] della plebe, fece condannare il console Romilio. Sarebbe poi stato ucciso dai suoi stessi soldati per incarico dei decemviri, e il misfatto avrebbe affrettato la rivolta contro i decemviri stessi. Fu celebrato come l'Achille romano. ...
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Unico dei Fabî scampato alla strage del f. Cremera, essendo rimasto in Roma perché ancora fanciullo, continuò la stirpe. Fu console nel 467, 465, 459 a. C. e combatté con successo contro gli Equi. Nel [...] 450 fece parte del collegio dei decemviri legibus scribundis. ...
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Nell’antica Roma, collegio di 20 membri; più precisamente, il complesso di alcuni collegi magistratuali inferiori, i quali dovevano essere necessariamente rivestiti da chi aspirava alla questura e quindi [...] politica. In tarda età repubblicana i v. erano 26 (vigintisexviri): i tresviri capitales, i tresviri monetales, i decemviri litibus iudicandis, i quattuorviri viis in urbe purgandis, i duoviri viis extra urbem purgandis, i quattuor praefecti Capuam ...
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VALERIO Potito, Lucio (L. Valerius P. f. P. n. Poplicola Potitus)
Alfredo Passerini
Console nel 449 a. C. Nipote del Publio cons. nel 509, la tradizione (ricchissima di particolari) lo presenta lealmente [...] . Nel 449, con M. Orazio Barbato, discendente dall'Orazio console nel 509, avrebbe avuto parte preponderante nella caduta dei decemviri, trattando anche, a nome del senato, con la plebe ritiratasi sull'Aventino. Nominato console, si riferisce che con ...
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Tribuno della plebe (462 a. C.), propose la creazione di una commissione di cinque plebei per la redazione di leggi miranti a disciplinare il potere dei consoli (lex Terentilia). La proposta cadde e fu [...] ripresa negli anni seguenti causando disordini, fino a che il senato non accolse la proposta della redazione delle leggi, tenendo però fermo che esse fossero scritte da patrizî; si giunse così (451) alla elezione dei decemviri. ...
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BUONVISI, Francesco
Gaspare De Caro
Nacque a Lucca il 16 maggio 1626 da Vincenzo di Ludovico e da Maria di Alessandro Gabrielli. Compì i primi studi nel seminario cittadino, sotto la direzione di Giuseppe [...] . lo seguì e nella città natale intraprese la carriera politica, essendo chiamato a far parte della magistratura dei Decemviri. La morte di Innocenzo X e la successiva elezione al pontificato di Fabio Chigi, protettore di Gerolamo Buonvisi, indussero ...
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decemviro
decèmviro 〈-ènv-〉 (o decènviro) s. m. [dal lat. decemvir -vĭri, comp. di decem «dieci» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei membri delle magistrature collegiali composte di dieci uomini, istituite in Roma antica con funzioni varie.