di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] fanciulli» del purista Giuseppe Taverna (1830) e il fortunatissimo Giannetto del lombardo Luigi A. Parravicini (1ª ed. 1837). Denominatore comune era la ricerca di uno stile non «annodato» e con «periodi brevi e semplici» (così Taverna), la frequenza ...
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Competizione
Mauro Maldonato
Il termine competizione (dal latino tardo competitio, derivato da competere, "competere") designa la gara, la lotta, il misurarsi con qualcuno per la conquista di un primato. [...] fondamentali della coesione tra gli elementi della struttura. In altri termini, essi manifestano un minimo comune denominatore, hanno medesime caratteristiche, si attraggono. La durezza della competizione dipende anche dalla forza dei livelli di ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] di fine secolo significa occuparsi di autori e di opere la cui storia è difficilmente riconducibile a un comune denominatore, tanto più che la stessa nozione di 'francofonia' è ben lontana dall'aver trovato una definizione univoca e stabilizzata ...
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Totalitarismo
KKarl D. Bracher
di Karl D. Bracher
Totalitarismo
sommario: 1. Definizioni e controversie. 2. Sviluppo e ‛autointerpretazione' del totalitarismo. 3. Possibilità di applicazione. 4. Conclusioni. [...] del dominio, la tecnica di governo, la manipolazione e l'oppressione. I tentativi finora compiuti per individuare il denominatore comune dei sistemi totalitari hanno portato, di là d'ogni controversia, a una serie di risultati che ne chiariscono ...
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limite
lìmite [Der del lat. limes -mitis] [LSF] Confine, termine, elemento di separazione; si specializza, in senso astratto, come il confine ideale al di sopra o al di sotto del quale si verifica un [...] l., del l. di un quoziente nel quoziente dei l., in quest'ultimo caso con la condizione che la funzione contenuta a denominatore sia diversa da zero. Il principio non è applicabile quando conduce a forme indeterminate. ◆ [ALG] Punti l.: (a) in una ...
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numero
nùmero [Der. del lat. numerus] [LSF] Oltre che nei vari signif. propri della matematica, alcuni dei quali sono ricordati oltre, il termine è usato in varie discipline fisiche anche come sinon. [...] ). L'insieme dei n. razionali comprende, oltre ai n. frazionari, anche i n. interi (esprimibili come frazioni con denominatore 1 oppure come rapporto tra un n. e un suo conveniente sottomultiplo intero o, inversamente, tra un conveniente multiplo ...
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Filosofia pratica
Franco Volpi
sommario: 1. Che cos'è la ‛filosofia pratica'? 2. La ‛riabilitazione della filosofia pratica' in Germania. 3. Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neoaristotelismo [...] Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neo aristotelismo tedesco
La complessità del dibattito e la sua irriducibilità a un denominatore comune rendono difficile una valutazione d'insieme. Da un punto di vista generale, comunque, si può dire che la ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Previdenza sociale
Onorato Castellino
Delimitazione del tema e cenni storici
La previdenza sociale è un aspetto - si può dire, il più importante - della sicurezza sociale, e ha per fine la tutela dei [...] ), y la retribuzione media e L il numero dei lavoratori (e quindi il prodotto y L che sta a denominatore rappresenta il monte retributivo). Da questa semplice proprietà discendono, come si vedrà più avanti, le spiegazioni della crisi finanziaria ...
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Costi e benefici
Emilio Gerelli
La tecnica di valutazione
L'analisi costi-benefici nasce dall'esigenza dell'operatore pubblico di valutare in termini di benessere sociale l'opportunità e la redditività [...] una diga che, oltre a produrre energia elettrica, eviti anche inondazioni. Nella letteratura anglosassone tali benefici sono spesso denominati intangibles).
Si distinguono in generale due tipi di benefici indiretti: i cosiddetti benefici derivati e i ...
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Gioco
Thomas Crump
Definizioni e terminologia
La definizione di Huizinga
Secondo una definizione fornita nel 1938 dallo storico olandese Johan Huizinga nel suo studio Homo ludens, il gioco può essere [...] , qualunque sia la loro origine. Queste due circostanze contribuiscono a spiegare perché i giochi siano tanto spesso il denominatore comune di culture assai diverse (che per il resto possono condividere poco altro), mentre, allo stesso tempo, il ...
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denominatore
denominatóre s. m. [dal lat. mediev. denominator -oris]. – 1. (f. -trice) Propr. (non com.), chi denomina, chi dà il nome. 2. In aritmetica, il numero (o l’espressione numerica) posto sotto il segno di frazione, che sta a indicare...
denominare
(ant. dinominare) v. tr. [dal lat. denominare, comp. di de- e nominare «nominare»] (io denòmino, ecc.). – Nominare, dare nome, mettere nome: i vocaboli che servono a d. le varie parti del corpo; il monte Tabor di Recanati è stato...