BELLONDI, Iacopo, detto Puccio
Eugenio Ragni
Con questo nome è conosciuto un rimatore fiorentino del sec. XIII, noto per alcune composizioni poetiche, tra cui una tenzone "politica" con Monte Andrea.
Di [...] ) a Puccio è attribuito il sonetto Volgete li occhi a veder chi mi tira; questa attribuzione, suppose il Barbi, sarebbe derivata da uno scambio avvenuto nei codici tra il. nome del destinatario (Puccio) e quello dell'autore (Dante); mentre il sonetto ...
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DAMINI, Vincenzo
Adriana Compagnone
Nato a Venezia intorno alla fine del sec. XVII, fu prevalentemente pittore di quadri con soggetti storici; ricordato dalle fonti anche come ritrattista, si formò [...] essere stato realizzato dopo il ritorno dell'artista in Italia. L'ispirazione del tema iconografico potrebbe essergli derivata da un dipinto di identico soggetto eseguito dal Piazzetta, attualmente nel palazzo Barbaro a Venezia (Cunningham, 1964 ...
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PANTALEONI, Giovanni Michele
Roberto Paolo Novello
de’. – Ignota è la data di nascita di quest’artista, originario, come risulta da diversi documenti d’archivio, di Serravalle Scrivia nel Tortonese.
Attivo [...] Lucca nel 1564; fu integralmente restaurato e in parte rifatto nel corso del secolo XIX (cfr. Novello, 2012). La struttura, derivata da quella del coro di Savona, spetta a Fornari ed è stata rispettata da Pantaleoni e dai successivi interventi. All ...
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PALMERINI, Luigi Stefano
Michele Vannelli
PALMERINI, Luigi Stefano. – Figlio di Petronio e di Rosalia Capponegri, nacque a Bologna il 26 dicembre 1768 nella parrocchia di S. Giovanni Battista dei Celestini.
Fra [...] disciplina: la fuga e il cosiddetto «accompagnamento numerico» (pratica, quest’ultima, tipica dell’Ottocento italiano, derivata da quella del «partimento» diffusa nei due secoli precedenti: attraverso la realizzazione del basso numerato, addestrava ...
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ARGENTERIO, Giovanni
Felice Mondella
Nacque a Castelnuovo d'Asti nel 1513. Iniziò gli studi di medicina ed arti nello studio di Torino e li completò a Parigi, dove s i addottorò il 22 giugno 1534. Subito [...] (materia laxa aut stricta, mollis aut dura, ecc.). Ciò che risulta più importante è tuttavia la sua convinzione, forse derivata dal Femel' dell'esistenza di un terzo tipo di infernùtà, alle quali aveva già fuggevolmente accennato Galeno, e cioè dei ...
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COLLALTO, Collatino (Collaltino di)
Nicola Longo
Nacque il 22 maggio 1523 a San Salvatore di Collalto, nella Marca Trevigiana, dal conte Manfredo e da Bianca Maria di Antonio Vinciguerra (la madre, poetessa, [...] odiati parenti. Da una testimonianza coeva apprendiamo che visse fino ad età avanzata, ma questa notizia probabilmente è derivata da un ritratto attribuito al Tiziano (da questo quadro può essere stata ricavata l'incisione settecentesca che illustra ...
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Wenders, Wim (propr. Ernst Wilhelm)
Giovanni Spagnoletti
Regista cinematografico tedesco, nato a Düsseldorf il 14 agosto 1945. Una delle massime personalità del cinema tedesco (e internazionale), tra [...] nasce dall'idea antonioniana della riproduzione fenomenica del mondo suscettibile di molti livelli di lettura. La riflessione metalinguistica derivata da questo apparato concettuale si estende a un discorso già iniziato in Nick's film e proseguito ...
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CANTELLI, Giacomo
CC. Palagiano-*
Nacque a Montorsello presso Vignola nel 1643 (fu battezzato il 22 febbraio) da Francesco e da Domenica Scorzoni.
Dall'atto di battesimo del C., ove risulta ancora il [...] Arcadia. A Modena, nel 1862, ella assisté alla morte del marito e nella stessa città pubblicò nel 1762 Progne, una tragedia derivata da Marivaux: il che farebbe supporre tra le due date un soggiorno della scrittrice in Francia. Si ignorano il luogo e ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] , il merito spesso non corrisponde alla felicità; da un'azione morale, cioè, e come tale meritoria, può di fatto non derivare alcuna felicità. Se la legge morale deve peraltro valere, è necessaria un'adeguazione tra merito e felicità; ne segue la ...
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LOMBARDO, Tullio
Matteo Ceriana
Nacque probabilmente alla metà del XV secolo, in luogo ignoto, figlio di Pietro e fratello di Antonio, scultore e architetto attivo dall'ottavo decennio del Quattrocento.
Un [...] milanese da parte del L. è testimoniata dall'Ultima Cena incompiuta rinvenuta a S. Maria dei Miracoli (Frizzoni, 1889), derivata dal prototipo leonardesco nonché dalla citazione di Lomazzo, che conservò la memoria del L. a Milano come esponente della ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.