BORGHESANO da Lucca
Augusto Vasina
Ben pochi riferimenti, peraltro tutti indiretti, confortano una tradizione, forse di origine lucchese, che attribuisce a B. l'introduzione in Bologna nel 1272 dell'arte [...] dopo la metà del sec. XIII, da un Ventura o Bonaventura di Riccone da Barga, B. - il suo nome non pare derivasse dalla presunta condizione borghese della sua famiglia e, per deformazione del toponimo Barga, dal luogo d'origine del padre, come alcuni ...
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PALLADIO, Andrea
Guido Beltramini
PALLADIO, Andrea. – Figlio di Pietro detto ‘della Gondola’, nacque a Padova nel 1508.
Città e data di nascita sono state oggetto di discussione a partire dal Settecento. [...] doppia pagina anziché inserite nel testo, con legende chiarificatrici e uno stile di rappresentazione a volo d’uccello, derivato dalle stampe popolari di guerra, comprensibile anche per un pubblico di non specialisti. Palladio nel testo attribuisce l ...
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CANINA, Luigi
Werner Oechslin
Quinto figlio di Giacomo Camillo e di Maddalena Robusti, nacque a Casale Monferrato il 24 ott. 1795; fu educato dapprima nel collegio agostiniano della vicina Valenza, [...] luogo l'inaugurazione solenne del monumento; l'iscrizione fu aggiunta nel 1833.Con i grandi propilei, il cui ordine ionico era derivato dal tempio di Posidone sul Sunio in Grecia, l'ancor giovane C. emerse come uno dei maggiori nuovi esponenti dell ...
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MANCINI, Italo
Piergiorgio Grassi
Nacque a Schieti, frazione di Urbino, il 4 marzo 1925, primo di tre figli maschi, da Adelmo, minatore, e da Elena Guidi, casalinga di famiglia contadina.
Della sua [...] i vasti studi sui teologi protestanti sono stati raccolti in Novecento teologico (Firenze 1977).
Da Barth aveva derivato la persuasione che la religione fosse essenzialmente kerygma, rivelazione di Dio in senso forte, proposta radicale di salvezza ...
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BRANCIFORTE (Branciforti) COLONNA, Antonio
Giuseppe Pignatelli
Nato a Palermo il 28 genn. 1711 da Giuseppe, principe di Scordia, capitano e pretore di Palermo, e da Anna Maria Naselli e Fiorito dei [...] in Senato, fu alla base del decreto del 7settembre. Ispirata ai principî del giurisdizionalismo più avanzato - derivato evidentemente da un'attenta lettura di autori tedeschi, come Reiffenstül, Schmalzgrüber e Pirhing, e dei gallicani Thomassin ...
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BUSSERO, Goffredo da
GG. Rondinini Soldi
Nacque a Milano l'8 ott. 1220, giorno festivo di S. Pelagia e di S. Simeone il vecchio (secondo il martirologio romano), e fu battezzato dal prete Valo di S. [...] la fortuna dei Della Torre cominciò a vacillare. Anche l'introduzione del B. al Liber accenna significativamente al danno che sarebbe derivato alla sua opera, qualora fosse stato reso noto il nome dell'autore (col. 1) e non sembra si tratti dell ...
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PERATONER, Alberto
Franco Calascibetta
PERATONER, Alberto. – Nacque a Catania il 18 giugno 1862 da Augusto, piccolo imprenditore di origine austriaca, e da Emilia Jacob, di ricca famiglia tedesca.
Si [...] pino e nel malto arrostito. All’epoca in cui Peratoner intraprese le sue ricerche, altri chimici avevano già isolato un derivato del 4-pirone, l’acido chelidonico, estratto dalla Chelidonium majus, in cui all’anello pironico sono attaccati due gruppi ...
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BORELLI, Filippo
Luigi Firpo
Figlio di Miguel Alonso e di Laura Borrello, nacque in Castel Sant'Elmo a Napoli il 9 marzo del 1614.
Fratello minore del celebre Giovanni Alfonso, ebbe come lui stretti [...] di G. A. Borelli, in Giornale di scienze,lettere ed arti per la Sicilia, II (1824), 6, pp. 3-29. Mere derivazioni: A. Aprosio Ventimiglia, La biblioteca Aprosiana, Bologna 1675, p. XXXVII; G. Mira, Bibliografia siciliana, Palermo 1875, I, p. 122 ...
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CAVINA, Pietro Maria
Marco Palma
Nacque a Faenza con ogni probabilità nel 1637 dal notaio Sigismondo e da Elisabetta Donelli.
Esercitò la stessa professione del padre, che intraprese giovanissimo: i [...] città di Faenza, ma l'intera Romagna. Faventia sarebbe infatti sinonimo di Flaminia, il nome della regione a sua volta derivato non da quello della via consolare, ma da quello dei sacerdoti fiamini. Questa affermazione è a sua volta giustificata con ...
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BRAMBILLA, Francesco, il Giovane
Maria Clotilde Magni
Nulla si conosce della vita di questo fertilissimo scultore prima del dicembre 1572 quando l'Opera del duomo di Milano diede a lui (che non risulta [...] opere più importanti del B., perché lo rivelano anello di congiunzione fra modi ancora rinascimentali e un fare più libero e nuovo derivato, in gran parte, dal Tibaldi. Nello stesso anno in cui intensificò il suo serio impegno per gli stalli del coro ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.