FEDINI, Giovanni
Monica Grasso
Di questo pittore, figlio di Domenico di Lazzaro, fiorentino, non sono note le date di nascita e morte; le notizie circa la sua attività sono comprese tra il 1563 e il [...] un'ampia scalinata. Poco lusinghiero anche il giudizio del Freedberg (1971) che, pur collocando il F. tra gli artisti di derivazione bronzinesca, lo considera più un artigiano che un artista.
Il F. ricopri di nuovo la carica di provveditore all ...
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BRUSCHI, Gaspero
Leonardo Ginori Lisci
Nacque a Firenze nei primissimi anni del sec. XVIII. Allievo dello scultore G. Ticciati, si distinse per alcune opere giovanili, fra le quali un busto del granduca [...] . Le più note sono quella detta degli Orientali composta di 24 figure, tre serie differenti delle Stagioni - di cui una derivante da modelli in avorio dello scultore tedesco B. Permoser (1651-1732) - diverse maschere, e le più piccole serie dette dei ...
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CUPPINI, Giuseppe
Gabriello Milantoni
Pittore-architetto, nacque a Ravenna nel 1750 (Martinetti Cardoni).
Ancora molto poco si conosce della sua biografia, così come è assai esiguo il numero delle sue [...] tuttavia, anche ad altri fatti, come sembrano testimoniare, ad esempio, i due bruciaprofumi in S. Maria Maddalena, che sembrano una derivazione piranesiana. Il C. morì in Ravenna nel 1843.
Fonti e Bibl.: Bologna, Accad. di belle arti, Attidell'Accad ...
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Il periodo della storia greca dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla battaglia di Azio, con la quale Roma si assicurò il predominio sull’Egitto (31 a.C.). In esso la civiltà greca si diffuse sull’intera [...] Sira e di Adonide, ebbero larga diffusione la religione di Mitra, originariamente iranica, l’astrologia e la magia di derivazione persiana.
La cultura ellenistica
I generi letterari. - Linguisticamente si creò un dialetto unico, la koinè, che fu ...
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Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] potente e originale ricerca di rilievo, le creazioni della scultura federiciana. Rielaborazione che non si esaurisce nella palese derivazione di atti e atteggiamenti da opere d'arte antiche (conosciute non soltanto nelle sculture classiche oggi nel ...
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GIUNTA PISANO
A. Tomei
(o di Capitino)
Pittore attivo in Italia centrale tra Toscana, Umbria e, forse, Roma nella prima metà del 13° secolo.La vicenda biografica di G. è parzialmente ricostruibile soprattutto [...] della personalità artistica giuntesca. Lazarev (1936, p. 68; 1967, pp. 324-325) ne sottolineò i caratteri di derivazione bizantina, riscontrando affinità soprattutto tipologiche tra i crocifissi di G. e opere come gli affreschi di Sopočani o quelli ...
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MARTINI, Simone
M. Pierini
Pittore senese, documentato a partire dal 1315 e morto nel 1344 ad Avignone.M. nacque presumibilmente a Siena intorno al 1284, data che Vasari (Le Vite, II, 1967, p. 200) [...] bottega di Duccio o sicuramente nella sua orbita - ormai completato, anche se oggi di difficoltosa ricostruzione. La derivazione duccesca, evidente peraltro anche in alcune figure della Maestà e soprattutto nei busti dei clipei della fascia superiore ...
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COPPO di Marcovaldo
A. Garzelli
Pittore fiorentino documentato dal 1260 al 1276 a Firenze, Siena e Pistoia.I primi dati biografici di C. si apprendono da Il libro di Montaperti (1260): "Coppus dipintore [...] di Tommaso da Celano; l'opera sembra comunque non potersi né anticipare rispetto al 1243 né posticipare rispetto al 1257. Una derivazione da questo dipinto effettuata all'interno della bottega di C. è la tavola con S. Francesco (Pistoia, Mus. Civ.).L ...
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MARTE (Mars)
G. Gualandi
Dio indigeno molto venerato dai popoli italici principalmente come protettore di tutte le attività guerresche. Presenta caratteri più complessi rispetto ad Ares (v.), a cui viene [...] più acuto il senso di minaccia incombente (la variante è ripetuta in una statuetta di bronzo a Spira). Innumerevoli sono le derivazioni sia nella statuaria - M. del Capitolino del II sec. d. C. - sia sui rilievi e nei bronzetti, diffusi anche nelle ...
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CIEAUX, Abbazia di
S. Maddalo
CÎEAUX, Abbazia di (lat. Cistercium)
Abbazia cistercense della Francia orientale, in Borgogna, situata presso Saint-Nicolas-lès-Cîteaux (dip. Côte-d'Or). C. fu fondata [...] manoscritto detto Servio (Parigi, BN, lat. 7963, c. 120r; Avril, 1975, p. 44; Załuska, 1989, p. 75) nella comune derivazione dalla miniatura precarolingia e anglosassone. Significativa in tal senso è la decorazione di alcuni capilettera, per es. la D ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.