(XXXI, p. 481; App. II, ii, p. 813; III, ii, p. 719; IV, iii, p.314; V, iv, p. 728)
di Roberta Tatafiore
Il termine sesso rimanda per noi occidentali a significati molteplici che oltrepassano il campo [...] 1997-98 (in partic.: J. Baldaro Verde, L'identità sessuale ottimale come probabilità, 1° vol.; M.R. Consegnati, Omosessualità, devianza, famiglia, 1° vol.; S. Hite, The female orgasm and women today, 2° vol.; R. Porto, A proposito della sessualità ...
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Complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici (e nell’uomo anche psicologici) che determinano e distinguono, tra gli individui di una stessa specie animale o vegetale, i maschi dalle femmine. Il s. è un attributo di molti organismi viventi ed è in relazione con un sistema di riproduzione, ... ...
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Complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici e psicologici che determinano e distinguono tra gli individui di una stessa specie i maschi dalle femmine, e viceversa.
Biologia
Il s. è un attributo di molti organismi viventi ed è in relazione con un sistema di riproduzione (➔), definita ... ...
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Telmo Pievani
La riproduzione sessuale è un comportamento estremamente costoso sul piano fisiologico, oltre che rischioso in termini evoluzionistici. Tuttavia, esso è ampiamente diffuso, nonostante le alternative riproduttive asessuali siano variegate e potenzialmente più efficaci. Questo paradosso ... ...
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Alessandra Magistrelli
La più vitale differenza tra gli esseri viventi
La storia dei due sessi è legata alla riproduzione: mescolandosi i patrimoni ereditari di due individui diversi, il maschio e la femmina, si ottiene una prole più varia e quindi più adattabile all’ambiente. I due sessi sono distinguibili ... ...
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Simona Piccone Stella
Il concetto di genere è stato introdotto nel territorio delle scienze sociali a partire dal 1975 (Rubin 1975). Con tale concetto viene richiamata l'attenzione sull'importanza della dimensione sessuata della realtà sociale e, puntando lo sguardo sul genere femminile come su quello ... ...
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Giovanni Chieffi
(XXXI, p. 481; App. II, II, p. 813; III, II, p. 719; IV, III, p. 314)
Biologia. - Determinazione genetica del sesso. - Negli ultimi anni i meccanismi genetici della determinazione del s. sono stati approfonditi in Drosophila melanogaster. Com'è noto da tempo, il determinante primario ... ...
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Sheldon J. Segal
Kurt Loewit
Vincenzo Cappelletti
di Sheldon J. Segal, Kurt Loewit, Vincenzo Cappelletti
SESSO
Biologia del sesso, di Sheldon J. Segal
Sessualità umana, di Kurt Loewit
Sessualità: la costruzione del concetto, di Vincenzo Cappelletti
Biologia del sesso
di Sheldon J. Segal
sommario: ... ...
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Giovanni Chieffi
. Biologia (XXXI, p. 481; App. II, 11, p. 813; III, 11, p. 719). - I fenomeni di sessualità ormai sono stati dimostrati a tutti i livelli di organizzazione dei viventi. Carattere comune dei fenomeni sessuali è la fusione di nuclei o almeno di materiale contenente DNA e la possibilità ... ...
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(XXXI, p. 481; App. II, 11, p. 813)
Giuseppe Montalenti
Le più notevoli scoperte dell'ultimo decennio, relative ai problemi del s., sono quelle della cosiddetta "cromatina sessuale" e delle anomalie nel numero dei cromosomi sessuali nell'uomo.
La cromatina sessuale. - Nel 1933 E. Kawaguchi aveva descritto ... ...
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(XXXI, p. 481)
Giuseppe Montalenti
Le ricerche dell'ultimo decennio hanno sostanzialmente confermato e ampliato la teoria della sessualità esposta nella voce citata e hanno recato alcuni nuovi contributi.
Generalizzando si può dire che è ormai chiaro che la determinazione del sesso può essere affidata ... ...
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Giuseppe MONTALENTI
Lidio CIPRIANI
(fr. sexe; sp. sexo; ted. Geschlecht; ingl. sex).
Sommario. - Introduzione (p. 481). - Storia (p. 482). - La determinazione del sesso: Rapporto numerico dei sessi (p. 482); Classificzione delle teorie (p. 483); La teoria cromosomica (p. 483); L'intersessualità ... ...
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LOMBROSO, Cesare (Ezechia Marco, detto Cesare)
Giuseppe Armocida
Terzo dei sei figli di Aronne e di Zefora Levi, nacque a Verona il 6 nov. 1835, in una famiglia israelita di stretta osservanza religiosa, [...] italiani (1876-1915), in Movimento operaio e socialista, IV (1980), 3, pp. 369-393; Id., Sullo studio storico della devianza: note su alcuni aspetti storiografici e metodologici, in Società e storia, XIII (1981), pp. 639-670; U. Levra, Malati ...
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Mutamento socioculturale
Piotr Sztompka
Introduzione
L'approccio classico al mutamento sociale
La sociologia è nata come studio del mutamento sociale e culturale. I fondatori della sociologia - Auguste [...] delle idee (in che misura le opportunità di vita determinano le credenze), o al legame studiato dalla sociologia della devianza tra la dimensione normativa e quella interazionale (in che modo le norme influenzano o meno le azioni). In secondo ...
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Gruppi, analisi dei
Theodore M. Mills
Introduzione
Tra i motivi che hanno portato a fare dei gruppi un oggetto di studio e a sviluppare i relativi metodi d'analisi vi è innanzitutto l'interesse per [...] (v. Bavelas, 1950); Schachter addestrò degli attori ad assumere ruoli di conformità e di devianza per controllare le reazioni del gruppo alla devianza (v. Schachter, 1951); Mills e altri studiosi, infine, introdussero nuovi membri in gruppi con ...
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Scienza e società
Gianni Statera
Le origini del problema
Il problema dei rapporti fra conoscenza scientifica, da un lato, e sistemi sociali, mutamento sociale e culturale, dall'altro, si pone fin dal [...] una fase di razionalizzazione coerente con la logica autogiustificantesi della scienza occidentale. In altre parole, la devianza è ammessa, ed anzi incoraggiata, purché dia risultati accettabili nel contesto della giustificazione, che può seguire ...
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Xenofobia
Simonetta Tabboni
Definizione del concetto
Xenofobia (da ξένοϚ, straniero, e ϕόβοϚ, paura) significa paura dello straniero, paura che si manifesta attraverso comportamenti e atteggiamenti [...] negli anni sessanta da Elias e dal suo assistente John L. Scotson per spiegare l'elevato tasso di criminalità e di devianza tra i giovani di una determinata parte del territorio. Come sempre, il punto di partenza di Elias è la ricostruzione di ...
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Comportamenti collettivi
Alain Touraine
Introduzione
Il concetto di 'comportamento collettivo' non definisce un insieme di fenomeni sociali oggettivamente riscontrabili, ma serve da rivelatore per ciascuno [...] sul sistema sociale, sulle sue regole, sulle sue istituzioni, sulle sue forme di integrazione, di partecipazione o di devianza, a una concezione della vita sociale centrata sull'azione. Gli attori e le loro relazioni, conflittuali o non, divengono ...
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Atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l’impiego di armi o di altri mezzi d’offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei beni o diritti. In senso più ampio, l’abuso [...] . La prima è orientata alla realizzazione di un progetto di revisione dei fini collettivi; la seconda si presenta come devianza dalle norme che regolano il perseguimento dei fini individuali; la terza è orientata alla conservazione e al mantenimento ...
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. Traduzione approssimativa dell'espressione inglese mass-media; la locuzione designa ormai l'insieme dei mezzi per far sapere, divulgare, diffondere messaggi significativi, carichi di significazioni, [...] e reazioni ai mezzi di comunicazione di massa".
Gli effetti attribuiti ai mass-media sono così fortemente ridimensionati. Né la devianza né la violenza né la contestazione possono imputarsi ai mass-media. Che siano strumento di controllo sociale e d ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] nozione o idea di Dio, come a fatto primario e categoriale dell'esperienza religiosa. Proprio piegandosi alla devianza metodologica ora denunziata, si partiva dalla tradizione ebraico-cristiana occidentale, nella quale l'idea di Dio è chiaramente ...
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devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
desocializzazione s. f. La perdita della capacità da parte dell’individuo di modellare il proprio comportamento e le proprie caratteristiche conformandoli alle norme, alle relazioni e ai valori sociali condivisi. ♦ L'anonimato tende ad avvolgere...