Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] consecutiva dello stesso suffisso, come in tant-in-ino, piccol-in-ino, ecc.
Infine, dalla cumulabilità si è sviluppato in diacronia quello che in sincronia è descrivibile per mezzo del concetto di interfisso, come in buch-er-ello, libri-ic-ino, occhi ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] né gentilezza a fare il cattivo con una signora (Giosuè Carducci, cit. in Serianni 1989: 462)
Si noti che in diacronia si è molto ridotta la possibilità di accordo verbale al singolare con una pluralità di soggetti coordinati (o ‘denotazionalmente ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] italiani: ognuno < ogn(i) uno < lat. ŏmne(m) ūnu(m). Diamo in quel che segue qualche cenno sulla diacronia dei principali indefiniti:
(a) Alcuno < lat. aliquem unum, attraverso il latino volgare *al(i)cūnŭ(m), con sincope della vocale ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] che con la vocale che la segue. In effetti, le dittongazioni ‘spontanee’ che si verificano in sincronia come in diacronia a partire da vocali lunghe danno luogo tipicamente ad un dittongo discendente.
In italiano i dittonghi ascendenti sono molto ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] del perfetto composto nelle diverse varietà di italiano, «Romance philology» 49, pp. 383-419.
Brianti, Giovanna (2000), Diacronia delle perifrasi aspettuali dell’italiano. Il caso di ‘stare’ + gerundio, ‘andare’ e ‘venire’ + gerundio, «Lingua nostra ...
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Il presente è un tempo della ➔ coniugazione verbale il cui significato non si limita, come suggerisce il termine, a esprimere contemporaneità rispetto al momento dell’enunciazione, ma può anche denotare [...] storico, «Studi di grammatica italiana» 12, pp. 307-319.
Squartini, Mario (1999), Riferimento temporale, aspetto e modalità nella diacronia del condizionale italiano, «Vox Romanica» 58, pp. 57-82.
Squartini, Mario (2010a), Il verbo, in Salvi & ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] lo yoruba no. Dietro i medesimi simboli, dunque, ci sono differenze fonetiche che trovano la loro origine nella diacronia delle lingue, nelle differenze fisiche, nelle valenze sociolinguistiche associate a una certa distribuzione rispetto a un’altra ...
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diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), in contrapp. a sincronia, per indicare...
diacronico
diacrònico agg. [der. di diacronia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la diacronia, o è fondato sulla diacronia: sviluppo d., di una lingua, di un dialetto, o più in partic. di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale, il complesso...