Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] di me, così come di (il) fai da te, (il) cessate il fuoco, (un) non so che, assimilabili (sul piano diacronico) a parole come daccapo, nullaosta, qualsivoglia, stanotte, ecc.
Non di rado, a testimonianza di un avvenuto e non sempre esaurito processo ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] fiʎːo/;
(c) /ɲ/: tĭneam > /ˈtiɲːa/; pŭgnum > /ˈpuɲːo/ (non *pogno).
Queste anomalie anafonetiche di sviluppo diacronico non sarebbero tali nel quadro dei tipi linguistici non italici (misto, arcaico e ad adstrato greco), dove la trafila attesa ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] fiorentina, ch’egli trova urgente di rendere comune a tutta l’Italia (Ascoli 1873).
Oltre che esito diacronico, il monottongo può essere un prodotto sincronico dovuto a particolari stili di pronuncia (veloce, ipoarticolata; ➔ fonetica articolatoria ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] in 4).
È inoltre interessante notare come l’affinità fra avverbi e preposizioni si riscontri in molte lingue anche a livello diacronico (Hopper & Traugott 1993). In particolare, per quanto riguarda l’italiano, molti avverbi sono derivati da forme ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] causale; più di rado è possibile individuare un valore ipotetico o concessivo. Da un punto di vista diacronico molte preposizioni o connettivi nascono proprio dalla grammaticalizzazione di participi assoluti (durante, eccetto, nonostante; cfr. anche ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] né gentilezza a fare il cattivo con una signora (Giosuè Carducci, cit. in Serianni 1989: 462)
Si noti che in diacronia si è molto ridotta la possibilità di accordo verbale al singolare con una pluralità di soggetti coordinati (o ‘denotazionalmente ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] .
Per quanto riguarda le geminate intrinseche, un argomento diacronico in tal senso è offerto dal fatto che, davanti (lo spago ~ il sale). Tuttavia, questi dati diacronici non possono essere direttamente trasferiti all’italiano contemporaneo. Per ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] di moneta, in così fatto bisogno liberamente mi sovvieni (Boccaccio, Dec. VIII, 10, 35)
Da un punto di vista diacronico, il sistema delle congiunzioni temporali italiano è più ridotto di quello latino: in italiano sono scomparse le congiunzioni ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] del perfetto composto nelle diverse varietà di italiano, «Romance philology» 49, pp. 383-419.
Brianti, Giovanna (2000), Diacronia delle perifrasi aspettuali dell’italiano. Il caso di ‘stare’ + gerundio, ‘andare’ e ‘venire’ + gerundio, «Lingua nostra ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere pronunciata senza l’appoggio di una vocale contigua. Secondo una logica simile, in fonologia le consonanti sono elementi che, da soli, non possono costituire una ➔ sillaba rappresentandone il nucleo. ...
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diacronico
diacrònico agg. [der. di diacronia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la diacronia, o è fondato sulla diacronia: sviluppo d., di una lingua, di un dialetto, o più in partic. di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale, il complesso...
diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), in contrapp. a sincronia, per indicare...