PARODI, Ernesto Giacomo
Mario Casella
Filologo, glottologo e dantista, nato a Genova il 21 novembre 1862, morto a Firenze il 31 gennaio 1923. Fu uno dei più insigni maestri che abbia avuto la scuola [...] interesse letterario prevaleva su quello linguistico, egli volse le sue cure al fiorentino arcaico, agli antichi dialetti toscani, al processo di unificazione linguistica italiana, documentando la sua mirabile preparazione di glottologo e di filologo ...
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L
- L'undecima lettera degli alfabeti latino, greco, fenicio. In quest'ultimo, come si desume dal nome ebraico corrispondente, essa era detta lāmed, nome di significato oscuro (forse "pungolo per i buoi", [...] u (per es., in provenzale e in francese); innanzi a i̯ "tende alla palatalizzazione (italiano gl in paglia, ridotta in parecchi dialetti a j; l mouillé del francese, un tempo identica a gl italiana, ora ridotta a i̯); lo stesso fenomeno presenta il ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Nel 1890 il linguista tedesco Wilhelm Meyer-Lübke pubblicò la prima edizione della grammatica storica dell’italiano e dei dialetti toscani, poi ridotta e tradotta da Matteo Bartoli e Giacomo Braun nel 1901.
Lo sviluppo della grammatica descrittiva e ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] toscano come norma, i tempi erano maturi per l’insorgere di una reazione eversiva da parte delle culture dialettali (➔ dialetto, usi letterari del). Si teorizzava un po’ dovunque la dignità delle varie ‘lingue’ locali (Discorso della lingua bolognese ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Settecento filosofi e grammatici esaminano le relazioni del linguaggio con il pensiero [...] nel 1790 un’inchiesta, sostenuta dai prefetti e dalle autorità locali rivoluzionarie, sulla diffusione e l’uso dei dialetti e della lingua nazionale francese. Il suo lavoro è utilizzato dal governo rivoluzionario che attua, come forma di difesa ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] whisky e il whisky). Le sequenze con [w] sono state del resto oggetto di semplificazione nel toscano, specie centrale (➔ toscani, dialetti) ove, a livello di parlato corrente, [w] scompare davanti a /ɔ/ e, a livello rustico, davanti a ogni vocale che ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] meridionali (ad es., nella Puglia settentrionale e a Matera; ➔ meridionali, dialetti) sembrano tendere verso il tipo isoaccentuale, mentre i dialetti centrali e alcuni settentrionali sono di tipo isosillabico. Tuttavia, una osservazione del ritmo ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] per mezzo di un nome che ne condivide il tema e i tratti semantici fondamentali:
(5) a. molti dialetti tendono a sparire
b. la sparizione dei dialetti
I nomi d’azione possono essere parafrasati «l’atto di V». Ciò spiega perché le forme nominali del ...
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FORTUNATI
Teresa Megale
Famiglia di attori comici, probabilmente di origine emiliana, ebbe come capostipite Domenico.
Domenico. Nato nel 1691, in luogo imprecisato, dovette intraprendere l'arte comica [...] dell'età la parte in quella di caratterista. Attore alquanto versatile, divenne noto per saper cantare, utilizzare diversi dialetti e mettere insieme "bizzarrie capricciose e piacevoli" (Bartoli, p. 233). Fu certamente per queste molteplici qualità e ...
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tripharius
Pier Vincenzo Mengaldo
Con ydioma tripharium D. distingue due diverse e successive realtà linguistiche. La prima è quella lingua che recarono con sé in Europa i transfughi di Babele, e che [...] di Francia D. non entra nel merito, probabilmente per scarsa conoscenza di quella situazione dialettale (accenni a vari dialetti francesi non mancano tuttavia in testi dell'epoca, per es. in Ruggero Bacone), argomentando dapprima che basterà muoversi ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...